04 Luglio 2014, 13:44
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CATANIA – Nessuna comunicazione e nessun confronto sull’opportunità o meno di eliminare lo spartitraffico sul Lungomare. Si lamenta il consigliere della seconda circoscrizione, dopo la rimozione delle barriere di cemento nell’ultimo tratto di viale Artale D’Alagona. Per questo, ha presentato un’apposita interrogazione indirizzata al sindaco Enzo Bianco e all’assessore alla Viabilità, Rosario D’Agata, per conoscere soprattutto quali provvedimenti abbia adottato l’amministrazione, per scongiurare gli incidenti in quella via, il cui numero elevato spinse l’allora sindaco Stancanelli a posizionarle i new jersey per separare le carreggiate.
“Ho appreso la notizia solo dai giornali – lamenta Di Blasi. Noi della municipalità non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Per questo – prosegue – ho inviato una interrogazione urgente al sindaco e all’assessore competente, per sapere quale motivo abbia spinto l’amministrazione alla rimozione dello spartitraffico e quali provvedimenti urgenti metterà in atto al fine di evitare episodi tragici avvenuti prima del posizionamento, nel 2010. Allora – continua – la quantità di incidenti, alcuni anche mortali, che si erano verificati nella zona, aveva spinto il Comune a correre ai ripari, dal momento che la striscia continua serve a poco”.
Istallare barriere più gradevoli dal punto di vista estetico, ma che impediscano le tipiche infrazione del codice della strada – soprattutto inversioni a U dopo la curca e in presenza di doppia striscia continua -la soluzione proposta da Di Blasi che chiede anche il potenziamento delle iniziative volte all’educazione stradale dei cittadini. “Serve mantenere alto il livello di sicurezza – conclude – soprattutto adesso che la stagione balneare vede tantissimi cittadini frequentare il lungomare”.
L’iniziativa dell’amministrazione comunale è criticata anche dal Mec, il Movimento dei consumatori di Claudio Melchiorre che la giudica “non intelligente”. “E’ evidente il carattere vessatorio della misura – afferma Claudio Melchiorre, presidente del MEC. Se il lungomare fosse pedonalizzato e servito solo da mezzi pubblici – conntinua – questa idea potrebbe essere buona. Al contrario, così come è strutturata la città, l’iniziativa a sorpresa di togliere i jersey con la scusa di ridurre la velocità a solo 30 km orari, fa pensare solo all’intenzione di elevare multe ai danni degli automobilisti, in una città che ha due sole direttrici principali di traffico, entrambe soggette a due gravi strozzature: una, sul Tondo Gioeni massacrato dalle scelte irresponsabili di questa giunta, l’altra agli archi della Marina”.
Secondo i consumatori, ridurre a 30 km orari la velocità in alcuni tratti sarebbe un escamotage per aumentare le contravvenzioni e basta. “I limiti di velocità urbani sono da sempre bassi, ancorché poco rispettati. Quello che ci vuole è un piano traffico integrato che impedisca di inserire aree a 30 km orari in strade a scorrimento veloce. Mai, in ogni caso, in strade a corsie multiple, si dovrebbe procedere a mettere un limite così basso – conclude. E’ sciocco, pericoloso, vessatorio”. Il MEC garantisce agli automobilisti che dovessero ricevere multe ingiuste o illegittime la propria assistenza legale presso lo sportello di Piazza Borgo 5.
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04 Luglio 2014, 13:44