19 Gennaio 2019, 17:53
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PALERMO – Le trattative per il rimpasto di giunta al comune di Palermo sono ormai entrate nel vivo e, al netto delle dichiarazioni ufficiali, i tempi sono sempre più stretti: entro gennaio, forse i primi di febbraio, Leoluca Orlando renderà ufficiale il cambio della sua squadra, anche se al momento trovare la quadra sembra veramente un’impresa ardua. Sinistra Comune in assemblea chiede la delega che le voci di corridoio vogliono sia invece destinata a Sergio Marino, le liste civiche scalpitano e adesso anche i Comitati Civici e Totò Lentini reclamano spazio, mentre circolano le prime indiscrezioni sui dirigenti.
SICILIA FUTURA Ma andiamo con ordine. Dopo aver incontrato Sinistra Comune, questa mattina il Professore ha avuto un lungo colloquio con Edy Tamajo e la delegazione consiliare di Sicilia Futura: oltre un’ora di confronto a Palazzo delle Aquile in cui il sindaco avrebbe ribadito l’intenzione di rilanciare la sua amministrazione. “C’è piena sintonia con Orlando – ha detto Tamajo a Livesicilia – In questi mesi abbiamo messo in sicurezza i conti del Comune e delle partecipate, si è lavorato bene sulla cultura, sul turismo, sul rilancio del centro storico e sul fronte dell’accoglienza, ma ci sono state anche cose meno positive: bisogna lavorare meglio sui servizi essenziali nelle periferie, penso ai rifiuti o all’illuminazione pubblica. E su questo il sindaco ci ha dato ragione, gli abbiamo pertanto chiesto di azzerare tutto e ripartire”.
Anche in questo caso non sono emersi nomi, né si è discusso di deleghe: il primo giro di consultazioni, che vedrà lunedì il Pd e nei giorni seguenti le liste civiche, sarà seguito da un altro turno di incontri in cui Orlando illustrerà le proprie decisioni, visto che, come sempre, l’ultima parola spetterà a lui. “Faremo la nostra proposta – spiega Tamajo – come abbiamo fatto quella di Michele Cimino all’Amat, dove sta lavorando benissimo. Siamo persone coerenti e manteniamo i ragionamenti fatti un anno fa”. Il che, tradotto dal politichese, significa che Sf punta sempre sul nome di Leopoldo Piampiano per il quale circola l’ipotesi della delega alle Attività produttive: “Il Suap? E’ un’ipotesi, ci piacciono le scommesse come quella di Amat che stiamo rilanciando, dopo averla salvata dal fallimento, ma al momento non ne abbiamo ancora parlato”.
I POSTI IN GIUNTA Perché il vero problema, per il sindaco, è far quadrare i conti. Stando alle voci circolate finora a restare in giunta saranno Antonino Gentile che ha al delega al Bilancio, Giuseppe Mattina che si occupa di Sociale e Sergio Marino, che però lascerebbe la delega alle Partecipate, destinata a scomparire, e quella alle Attività produttive per farsi carico di Urbanistica, Mobilità e Ambiente. Una soluzione che salvaguarderebbe il vicesindaco, che in queste settimane è stato al centro delle polemiche per i librai di via Libertà, i centri commerciali e oggetto degli attacchi delle associazioni di categoria, solitamente litigiose ma stavolta compatte nell’attaccarlo. In rialzo le quotazioni di Giovanna Marano, che si occupa di Scuola, mentre scendono quelle di Emilio Arcuri la cui delega attuale verrebbe comunque spacchettata. Dati per uscenti Andrea Cusumano alla Cultura, Gaspere Nicotri che si occupa di Personale e Iolanda Riolo alla Mobilità.
A conti fatti, quindi, sarebbe quattro le poltrone disponibili: quella al Personale andrà con certezza a Fabio Giambrone, che avrebbe anche i galloni da vicesindaco. Le altre tre toccherebbero ai partiti e qui la faccenda si complica. Sicilia Futura con Piampiano punterebbe al Suap, che però fa gola anche al Pd; la Cultura non può andare a un uomo del sindaco, vista la penuria di posti, ma rimarrebbe da coprire anche la delega ai Lavori pubblici qualora Arcuri rimanesse fuori. Tra i palazzi comunali si sussurra che Giusto Catania sarebbe in pole position per la Cultura (dove è già stato negli anni Novanta) o per i Lavori pubblici, che comprende anche il tram, mentre nel Partito Democratico ci sarebbe ancora molta incertezza: il nome che circola con maggiore insistenza è quello del capogruppo Dario Chinnici, ma alla fine i dem potrebbero puntare anche su un tecnico.
SINISTRA COMUNE A “scombinare” i giochi arriva però una nota ufficiale di Sinistra Comune che, questa mattina, ha tenuto un’assemblea pubblica per discutere proprio dell’incontro col sindaco di giovedì scorso: “L’assemblea di Sinistra Comune – si legge nel comunicato – apprezza il fatto che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando abbia condiviso la necessità di rilanciare l’azione politica ed amministrativa della città di Palermo attraverso una revisione complessiva della squadra e della struttura di governo”. Ma è dal secondo paragrafo in poi che arrivano le batoste. La prima è rivolta all’attuale giunta, di cui Sc ha più volte chiesto l’azzeramento: “Accogliamo la sfida di far ripartire una macchina comunale che, per l’inadeguatezza dell’attuale giunta, in questi ultimi mesi ha girato a basso regime rischiando di sperperare le conquiste e di vanificare gli sforzi per la trasformazione della città”.
Poi c’è la bocciatura per una semplice sostituzione di nomi: “Serve uno slancio di fantasia, di cultura politica, di capacità amministrativa per rendere irreversibili i cambiamenti culturali e sociali consolidati; obiettivo che non potrà essere raggiunto da un’operazione di piccolo cabotaggio così come, da mesi, viene rappresentato sulla stampa cittadina”.
Infine il colpo di scena: a entrare in giunta sarà uno dei consiglieri comunali (che si dimetterebbe lasciando il posto a Fausto Melluso) e la delega richiesta è quella che comprende Mobilità, Ambiente e Urbanistica, cioè quella che toccherebbe a Marino e che, almeno per la Mobilità, ha già ricoperto Catania: “Riteniamo fondamentale investire le nostre migliori energie, a partire dal nostro gruppo consiliare, per rinsaldare ed attuare il programma condiviso col sindaco, ridisegnare il futuro assetto urbanistico della città, mettere in sicurezza i servizi pubblici ed innovarne la qualità, dalla mobilità urbana alla tutela dell’ambiente, per costruire una città impegnata nel contrasto ad ogni forma di povertà, a partire da quella educativa, e che tuteli le persone fragili”.
E la ciliegina sulla torta arriva dall’ultimo paragrafo del documento votato dall’assemblea, da cui si evince che Sinistra Comune non si accontenterà del posto in giunta: l’assemblea si riserva infatti “di esprimere collegialmente un giudizio definitivo sull’operazione politica di rilancio del governo cittadino, quando sarà esplicitata la proposta politica e la composizione della nuova giunta”. Insomma, Sc alla fine potrebbe anche rompere se la nuova squadra del Professore non fosse all’altezza delle aspettative.
GLI ALTRI Tutto qui? No, perché tra mercoledì e giovedì toccherà a Mov139 e Palermo 2022 che però non dovrebbero avere posti in giunta. A loro potrebbe toccare qualche sottogoverno, magari nei cda delle partecipate. A bussare alla porta del Professore ci sono però anche coloro che non ce l’hanno fatta a superare la soglia alle ultime Comunali. I Comitati Civici domani eleggeranno il nuovo direttivo, che sarà guidato dal consigliere comunale orlandiano Giulio Cusumano, ma già adesso chiedono spazio: “La nostra lista si è presentata con il proprio simbolo raccogliendo 7.900 voti ed eleggendo un consigliere in Sesta circoscrizione – dice Leonardo Canto –. Per non parlare del sottoscritto, primo dei non eletti in Palermo 2022, e di Giovanni Geloso, primo dei non eletti nel Mov139. Per questo il nuovo direttivo chiederà lunedì un incontro a Orlando”.
Ma c’è anche Alleanza per Palermo, la lista messa in piedi da Totò Lentini (tornato in Forza Italia e oggi nella segreteria di Micciché) che ha conquistato il 4,2% dei voti. “Noi siamo stati determinanti per la vittoria di Orlando – dice Lentini – e per appena 800 voti non abbiamo superato la soglia di sbarramento, che ci avrebbe consentito di eleggere tre consiglieri. Il sindaco deve tenere in considerazione anche i nostri candidati che si sono spesi in campagna elettorale e che, finora, non sono mai stati interpellati: Orlando rispetti la volontà dei cittadini e la storia politica di donne e uomini che si sono impegnati al massimo, sfiorando l’elezione”.
I DIRIGENTI Parallelamente alla partita del rimpasto, si va delineando anche quella degli uffici. La rivoluzione delle deleghe comporterà un rimescolamento della burocrazia con uffici che spariranno o saranno fortemente ridimensionati, ma sarà anche l’occasione per qualche spostamento e per un taglio delle figure apicali. Il centro storico per esempio sarà smembrato, così come il settore Partecipate che oggi conta su dirigenti di peso che andranno ricollocati; diminutio in vista per la Mobilità. Maurizio Pedicone, protagonista della vicenda Anagrafe, potrebbe lasciare l’attuale posto, ma bisognerà fare i conti anche con il probabile rientro a pieno regime (tra qualche mese) di Sergio Pollicita, ex Capo di Gabinetto. Per non parlare del fatto che i nuovi assessori vorranno anche scegliere i propri capiarea, ai Lavori pubblici così come al Suap che tornerà un ufficio di primo piano: qualcuno vocifera che potrebbe spostarsi lì l’attuale comandante dei vigili Gabriele Marchese, esperto di attività produttive, ma ci sarebbero anche altri nomi in circolazione.
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19 Gennaio 2019, 17:53