“Riprendiamoci Capo Gallo”

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01 Luglio 2011, 11:43

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Cinquanta centesimi per i pedoni, un euro se si entra in bici, due se si cavalca una moto e così via fino ai dieci euro che pagano coloro che in caravan vogliono accedere alla riserva di Capo Gallo. Una tassa che non va più giù a quanti considerano la riserva un bene di tutti.

Così la pagina “No al pizzo a Capo Gallo”, è riuscita ad ottenere circa 4 mila adesioni in pochissimo tempo, contro quel ticket che la famiglia Vassallo proprietaria dell’ingresso, ha posto verso chiunque voglia arrivare alla riserva. Tutto è iniziato quando alcuni universitari si sono visti costretti, per arrivare a Capo Gallo senza pagare, a dover attreversare gli scogli. Rientrati a casa, hanno riversato sulla rete la loro “indignazione”. E visto il largo numero di adesioni gli ideatori di questo comitato spontaneo, hanno lanciato sul social network un sit-in di protesta. Si sono dati appuntamento questa domenica alle 10:30, in una zona “neutra”, l’area di sosta degli autobus, di fronte allo stabilimento “La Torre”, con tutta l’intenzione di “rimanere nell’ambito della legalità”.

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Il problema però potrebbe essere risolto solo dal Comune. La famiglia Vassallo chiede una tassa sul passaggio in virtù di una proprietà la cui appartenenza alla famiglia è sancita anche da una sentenza passata in giudicato. L”unico modo per rendere pubblica quest’area sarebbe un’esproprio da parte del Comune, che non è mai avvenuto.

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01 Luglio 2011, 11:43

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