24 Settembre 2016, 09:53
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CATANIA – “La San Giuliano srl che è titolare del ristorante Pitti è una società completamente distinta e priva di interconnessioni con La Rena Rent”. E’ chiara la posizione degli avvocati Luca Blasi e Licinio La Terra Albenelli, difensori di Gianluca Giordano, socio unico della San Giuliano Srl oggetto ieri di un sequestro preventivo eseguito dalla Squadra Mobile.
L’impianto accusatorio della Dda parla di intestazione fittizia. Per gli investigatori “le quote della società San Giuliano s.r.l. sono state fittiziamente attribuite al socio unico San Giuliano srl da Salvatore Caruso, padre della compagna del socio unico Gianluca Giorgano, e coinvolto nell’inchiesta Bulldog da cui scaturino una serie di sequestri di società tra cui La Rena Rent. E sono le connessioni patrimoniali e contabili tra la San Giuliano e La Rena Rent che rappresentano il cuore dell’indagine che porta al sequestro. “Interconnessione che – ribadiscono gli avvocati – non esiste e lo dimostreremo attraverso l’analisi contabile”.
“La società San Giuliano Srl, da cui dipende Pitti – spiegano gli avvocati Blasi e La Terra Albanelli – è nata ben prima dell’esistenza del sequestro scaturito dall’inchiesta Bulldog ed è stata costituita unicamente con i capitali dal socio unico Gianluca Giordano. Riteniamo di poter dimostrare la capacità patrimoniale di Giordano e gli investimenti del Giordano per la creazione della San Giuliano srl”.
I due legali hanno notato un particolare nel decreto di sequestro, che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti. “Ci sembra una cosa inconsueta – affermano gli avvocati – che la vecchia misura di prevenzione nei confronti de La Rena Rent venne fatta a carico di Roberto Vacante e Salvatore Caruso era terzo interessato. Nel decreto di oggi il Caruso invece diventerebbe il titolare de La Rena Rent che avrebbe fittiziamente intestato e trasferito le quote alla società di Gianluca Giordano. Roberto Vacante in questo decreto di sequestro non compare – ribadiscono – e colui che era terzo interessato (Salvatore Caruso, ndr) avrebbe secondo l’impianto accusatorio trasferito fittiziamente il bene a Giordano togliendolo alla disponibilità de La Rena Rent”.
Sui reati di appropriazione indebita e di truffa gli avvocati precisano che si tratta di “profili ancora oggetto di indagini. Ci riserveremo quindi a esito delle indagini di approntare la difesa e dimostrare l’estraneità del nostro assistito. In ogni caso l’appropriazione indebita – aggiungono i due legali – non giustifica il sequestro preventivo della società. L’unica ipotesi di reato che in questo momento giustifica il sequestro è la presunta intestazione fittizia di beni”.
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24 Settembre 2016, 09:53