Riunioni di mafia e microspie| Ristoratore ed elettrauto nei guai

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13 Agosto 2019, 12:23

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PALERMO – Due nuove misure cautelari nell’indagine sulla mafia di Licata. Su richiesta della Dda di Palermo finisce agli arresti domiciliari Antonino Cusumano, mentre ad Antonino Massaro viene imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di un nuovo capitolo dell’inchiesta che ha già coinvolto Giovanni Lauria, considerato il capomafia di Licata, il figlio Vito, Angelo Lauria, Giacomo Casa, Giovanni Mugnos e Raimondo Semprevivo. Il Giudice per le indagini preliminari contesta loro altre ipotesi di reato fra cui la detenzione di armi.

Cusumano è indagato per favoreggiamento. Avrebbe fatto da tramite per le comunicazioni riservate fra Mugnos e Casa e messo a disposizione per gli incontri di mafia i locali del ristorante-bar “Al Sombrero” di Licata di cui era il gestore.

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“Allora io sto arrivando al Sombrero che mi ha chiamato Nino Cusumano che mi deve parlare”, diceva Mugnos. Quando quest’ultimo aveva necessità di contattare Casa si rivolgeva a “Nino (Cusumano, ndr) che a sua volta invitava Mugnos “per un cappuccino altrimenti finisce il latte”. Era il messaggio in codice per la convocazione delle riunioni. Altre volte avvertiva i mafiosi di Licata quando vedeva strani movimenti davanti al locale, temendo che fossero spiati dalle forze dell’ordine. Tutti i passaggi sono stati documentati dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Agrigento, coordinati dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido, e dai sostituti Claudio Camilleri, Calogero Ferrara e Alessia Sinatra.

Anche Massaro, di professione elettrauto, è indagato per favoreggimento. È stato lui, nel gennaio di due anni fa, a scovare una microspia piazzata dagli investigatori sul fuoristrada utilizzato da Mugnos. Proprio la cimice registrò Massaro mentre armeggiava dentro il Nissan Pathfinder: “… figli di bagascia che siete… figli di puttana che siete”. Aveva rinvenuto la microspia e avvertì subito Mugnos: c’era “il microchip” ma “non lo posso toccare”.

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13 Agosto 2019, 12:23

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