“Dopo Riina e Provenzano c'è lui” | Elogio di Lauria, il boss professore - Live Sicilia

“Dopo Riina e Provenzano c’è lui” | Elogio di Lauria, il boss professore

Il capomafia di Licata è l'uomo chiave dell'inchiesta della Dda di Palermo.

“ Dopo Riina e Provenzano… poi c’è messo lui”, diceva Giovanni Mugnos, mostrando grande stima per il suo capo, Giovanni Lauria. Un boss quasi ottantenne, rispettato e temuto. Ecco chi è Lauria, il “professore” arrestato ieri insieme a Mugnos e ad altre cinque persone.

La sua caratura criminale è testimoniata dalla capacità di mantenere relazioni con i padrini di Catania, Enna e soprattutto Palermo, quando nel capoluogo siciliano comandavano i corleonesi. Corleonesi che gli chiesero di fermare la sanguinosa guerra fra le fazioni agrigentine guidate da Giuseppe Faslone e Maurizio Di Gati.

Lauria si iscrive di diritto nell’elenco degli irredimibili di Cosa Nostra. “Nonostante la condanna ricevuta e la pena espiata Giovanni Lauria – dicono di lui gli investigatori – lungi dall’avere interrotto i rapporti con la consorteria, emergeva nelle indagini svolte nel presente procedimento quale assoluto protagonista della cosa nostra provinciale intorno alla quale si sono sviluppate le più importanti vicende mafiose che saranno illustrate infra”.

Mugnos ricostruiva così il ruolo di Lauria senza sapere di essere intercettato: “… questo è chiamato il professore… che una volta faceva il professore a Ravanusa questo… il professore… gli hanno detto… mi dovete fare il favore che vi dovete fermare… dice sangue basta più lo zio non vuole… lo zio sarebbe lo zio Binnu… il sangue deve finire… fermatevi per adesso poi se ne parla.

La mafia è sempre stata una faccenda di famiglia in casa Lauria: “Da premettere che lui appartiene sempre… di famiglie mafiose suo zio che lo hanno ammazzato (il riferimento è ad Angelo Lauria ucciso in centro a Licata nel lontano 1956, fino a quel momento capo indiscusso della cosca mafiosa)… il giovedì questo prende la macchina e parte per Castelvetrano … arriva a Castelvetrano arriva dov’è che arriva… ordine dall’alto che vi dovete fermare…”.

Mugnos ricordava cosa diceva di Lauria Maurizio Di Gati quando decise di pentirsi: “… è un uomo vecchio stampo con la giacca e con la cravatta … è un uomo all’antica che non vuole sentire di femmine… di bambini… che non vuole che circola la droga e queste cose qua però dice… il potere a me me lo ha tolto lui dice… per sempre… perché poi alle votazioni hanno eletto capo a Peppe Falsone”.

Gli ultimi complimenti erano farina del sacco di Mugnos: “… lui è troppo buono di cuore buono di cuore… ma è sopra… assai”. Lauria è un capo, “dopo Riina e Porovenzano, c’è messo lui”.


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