Russo, passa la mozione: | “Ma rimango al mio posto”

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27 Settembre 2011, 13:36

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19.03. “Rimango al mio posto, perché sapevo che l’approvazione sarebbe stata un’ipotesi possibile. Lo dico però a tutti i siciliani: l’assessore Russo è censurato dagli stessi parlamentari che hanno tollerato Villa Santa Teresa (la clinica dell’imprenditore Michele Aiello condannato per mafia), i rimborsi gonfiati, i retrobottega senza mai muovere alcuna critica né censura”. Lo detto l’assessore alla Salute, Massimo Russo, lasciando sala d’Ercole dopo che l’Assemblea regionale siciliana ha approvato la mozione di censura nei suoi confronti presentata dal Pdl. E ha aggiunto: “Mi sono stati contestati atti amministrativi sui quali abbiamo risposto puntualmente c’é una ventata di qualunquismo, sapevamo che c’é un prezzo da pagare per cambiare la Sicilia”.

18.20 Colpo di scena in Aula: finiti gli interventi, la maggioranza (esclusi i dissidenti del Pd) non era in Aula. Quindi nessuno ha chiesto la verifica del numero legale. La mozione è  stata allora immediatamente votata con voto palese ed è stata approvata con l’astensione dell’Udc e dei parlamentari del Pd.

18.18 Approvata la mozione di censura

18.16 Nota di Roberto De Benedictis, vicepresidente del Pd all’Ars: “La conduzione della sanità da parte di Russo ha avuto grandi meriti ma ha perso credibilità sul punto cruciale: tenerne fuori la politica ed il clientelismo. Sono uscito dall’aula contro l’ipocrisia del centrodestra e per rispetto del mio gruppo, nonostante una strategia parlamentare che non ho condiviso”.

18.12 Parla Giulia Adamo, capogruppo Udc: “La sanità in Sicilia non è cambiata quanto vorremmo che fosse e ci siamo resi conto che lei non è il mago che può cambiare tutto. Ci aspettiamo che prenda nota delle criticità sollevate da maggioranza e opposizione. L’Udc ha la volontà di sostenerla se vorrà cambiare le cose. Certamente non sosterremo un governo del cambiare tutto per non cambiare niente. Saremo al suo fianco se mostrerà la volontà di rispondere puntualmente agli interventi Da domani ci aspettiamo le risposte, ci aspettiamo che le cose cambino”.

17.58 Bufardeci (Fds): “Niente di personale con l’assessore Russo, ma l’assenza della maggioranza dimostra il fallimento del governo. Non hanno la forza nemmeno di contestare”. Gli ha fatto eco il compagno di partito Toni Scilla: “Lei, assessore non ha cambiato nulla rispetto al passato. Sta usando gli stessi sistemi che di chi l’ha preceduta e che lei critica tanto. Lei non ha fatto nulla di diverso. Anzi, adesso lei è un politico a tutti gli effetti e usa il suo ruolo diassessore per motivi politici. E’ triste che i vertici dell’Asp trapanese debbano persino organizzare i convegni all’assessore. Nel suo Team Sud ci sono persino esponenti del gruppo che fa capo a Pino Giammarinaro”.

17.49 Faraone (Pd): “Assessore, lei ha accumulato un carico di responsabilità tale che accontentarsi di essere meno peggio degli altri non può soddisfare le aspettative di cui si era fatto carico. Mi sarei aspettato molto di più nel dialogo coi cittadini. Credo che i manager della sanità non debbano avere tessere di partito o appartenenze, ma debba essere valutata la qualità del loro lavoro. Questo è un modello che tutta la politica deve darsi. I cittadini devono sapere che chiunque vinca sceglierà i migliori, non i migliori amici. I ribaltoni non fanno mai bene. L’ho detto al mio partito e lo dico in questo parlamento che è lontano anni luce dai bisogni dei siciliani: i governi devono essere coerenti al voto degli elettori. Per questo credo che questo governo debba affrontare il voto popolare. Fin quando questo non ci sarà, saremo sempre lontani dai cittadini e i cittadini continueranno a non capirci. I giovani devono sapere che stiamo costruendo per loro. Quando noi diamo il messaggio che tutte le risorse le stiamo usando ora, per questa generazione, noi stiamo bruciando il futuro dei giovani. Io credo che sia corretto che un voto si esprima e che a questo voto non ci si sottragga. Quali che siano le conseguenze”.

17.38 Cimino: “Crediamo che sia necessario affrontare con lo stesso strumento della mozione di censura anche la spinosa questione della formazione professionale. In politica, caro assessore Russo, quando una maggioranza parlamentare scappa e preferisce fare conferenze stampa piuttosto che sostenere il proprio governo, non resta altro che dimettersi”.

17.33 Dopo le polemiche di questi giorni, fonti interne ai Popolari di Italia Domani confermano che, nonostante le criticità sollevate, Nino Dina voterà in linea col suo gruppo la mozione di censura.

17.26. Parla l’assessore Russo: “Qui si avanza una mozione di censura, che dovrebbe essere richiesta in caso di aspetti legati all’etica o alla moralità. Elementi che non ho sentito sollevare in quest’Aula, nè sono presenti nel documento dell’opposizione. Noi siamo qui come spettatori. Non scappiamo dal confronto. Noi abbiamo offerto dati e circostanze che abbiamo affidato a una risposta scritta. Certo, ci sono criticità, e chiediamo al parlamento di dare il proprio contributo, ma nelle sedi opportune. Si vuole censurare l’operato politico, la censura è lo strumento sbagliato. Comunque, resterò qui come spettatore attento”.

17.23 Il capogruppo del Pd Antonello Cracolici conferma che cinque deputati del suo gruppo hanno deciso di rimanere in Aula. “Questi deputati – ha detto Cracolici – hanno deciso di restare in Aula per votare una mozione avanzata dall’opposizione. E così facendo, sono andati in una direzione opposta rispetto a quella decisa dal gruppo”.

17.14 Parla Livio Marrocco, capogruppo dei finiani appena usciti dall’Aula: “Siamo usciti dall’Aula per due motivi. Da una parte c’è la questione procedurale, legata al fatto che il Presidente ha respinto la pregiudiziale. E poi c’è la questione politica: ma davvero qualcuno ha immaginato che votassimo una mozione presentata dall’opposizione? Noi non l’abbiamo mai detto”. Marrocco ha anche annunciato che dalle parti del Terzo polo si sta già lavorando a un ordine del giorno da presentare, per discutere “serenamente” di sanità in Aula: “Sapevamo che nella fase di transizione ci sarebbero state delle criticità – ha detto – forse non sono state affrontate con la giusta attenzione…”. Resta infine il nodo del movimento politico vicino a Massimo Russo, presentato nel Trapanese e che ha fatto storcere il naso a Marrocco e la Adamo: “La politica può inficiare la sua azione. E noi sosteniamo un governo tecnico…”

17.05 Il gruppo di Fli è uscito dall’Aula, così come quello del Pd.

17.00 Sarebbero cinque i deputati del Pd che hanno deciso di restare in Aula: Faraone, Mattarella, Ammatuna, Di Benedetto e Donegani. Una scelta che “prescinderebbe” dalla necessità che la verifica del numero legale, in occasione del voto, sia richiesta da almeno cinque deputati della maggioranza.

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16.54. Parla il berlusconiano Limoli, primo firmatario della mozione di censura all’assessore alla Salute: “Non credevo di potere creare quasi un pandemonio sol perché tanti mesi addietro assieme ai colleghi parlamentari abbiamo presentato un atto legittimo. Perché ritenevo che un deputato avesse il diritto riconosciuto di poter intervenire sui vari aspetti dell’amministrazione, in maniera particolare su un ramo che riguarda la vita di 5 milioni di persone. Si è cercato soprattutto, da parte del Governatore, dell’assessore, dei capigruppo Cracolici e Musotto, di attribuire valenza politica a una mozione che aveva e ha il solo scopo di discutere a due anni dall’approvazione della riforma degli effetti dell’applicazione della legge e verificare se quanto detto tutti i giorni dall’assessore sulla stampa corrispondesse a verità. Abbiamo letto la sua memoria difensiva e ci chiediamo: assessore, ma se io non sono d’accordo con lei, dovrei considerarmi o essere considerato un mafioso?”

16.35. L’Udc conferma la posizione espressa mercoledì scorso: non abbandonerà l’Aula, garantendo così il numero legale, ma nello stesso tempo chiederà a Pdl, Pid e Forza del Sud la scelta del voto palese. In caso contrario, il gruppo guidato da Giulia Adamo si asterrà dal voto alla mozione.

16.29 E’ iniziata la seduta d’Aula

16.27. Il capogruppo del Pd Antonello Cracolici annuncia: “Da mercoledì a oggi, per la maggioranza non è cambiato nulla. Quindi Pd, Mpa e Fli non parteciperanno al voto, e abbandoneranno l’aula. L’Udc? Credo abbia deciso di rimanere in Aula”.

16.25. Salvino Caputo (Pdl) non ha dubbi: “Noi siamo pronti al voto e voteremo col voto segreto. La censura a una persona lo prevede , ci sono anche dei precedenti ad avvalorare la nostra tesi. Non faremo un passo indietro

16.20. L’assessore Russo è ancora riunito con i capigruppo di maggioranza per chiarire la posizione soprattutto di alcune frange di partito che sarebbero pronti a votare a favore della censura. Intanto, deputati del Pdl confermano: “Oggi si vota. E chiederemo il voto segreto”.

15,55. Possibili sorprese. Questa la “formula” più usata nei corridoi di Palazzo dei Normanni riguardo alla votazione della mozione di censura. A “decidere” probabilmente sarà la scelta tra voto palese e segreto. Quest’ultimo sistema, infatti, potrebbe far emergere le spaccature all’interno della maggioranza.

15,50. La riunione tra Massimo Russo e i capigruppo della maggioranza sgombra il campo dalle voci provenienti dall’opposizione che paventavano una possibile assenza dell’assessore. Russo quindi sarà in aula. La sessione inizierà tra pochi minuti.

15. I capigruppo della maggioranza si riuniranno con l’assessore alla Salute Massimo Russo mezz’ora prima della seduta dell’Ars con all’ordine del giorno la mozione di censura presentata dall’opposizione nei confronti del componente di giunta e la cui discussione è stata rinviata la scorsa settimana tra le polemiche dell’opposizione. Come preannunciato, il governatore Raffaele Lombardo non sarà presente in aula per impegni istituzionali a Roma. La maggioranza propende per il voto palese sulla mozione, evitando sorprese di franchi tiratori se si dovesse procedere invece col voto segreto. A Palazzo dei Normanni c’é comunque fibrillazione. Dopo la riunione del Consiglio di presidenza, sono in corso riunioni nei gruppi parlamentari per stabilire le strategie d’aula.

E sono tre. L’Ars ci riprova ancora una volta. Nell’ordine del giorno della seduta di oggi (ore 16, potete seguire la diretta su Live Sicilia) è prevista nuoavamente la discussione sulla mozione di censura all’assessore alla Sanità Massimo Russo. Si tratta del terzo tentativo, dopo i due andati a vuoto prima a luglio, poi nella seduta d’Aula di mercoledì scorso.
Lo “scoglio” sia nel primo, che nel secondo caso, prende il nome di “pregiudiziale”. Insomma, secondo la maggioranza, non ci sarebbero i termini “regolamentari” per discutere quella mozione. Ma la “pregiudiziale”, accolta il 12 luglio, è stata respinta dal presidente dell’Ars Francesco Cascio, nella seduta di mercoledì, scatenando le ire di Pd, Mpa, Fli e Aps, che hanno minacciato l’Aventino. Proprio per superare questo ostacolo, le “diplomazie” hanno lavorato già la scorsa settimana e starebbero continuando a lavorare anche in queste ore, per trovare una soluzione che impedisca nuove liti in Aula.

C’è grande curiosità, quindi, per l’esito di una sessione che sarà comunque molto rovente, così come le precedenti. Ma nella quale l’Ars potrebbe registrare qualche assenza illustre. A cominciare dal presidente della Regione Raffaele Lombardo, la cui presenza è messa in forse da impegni istituzionali. Per la verità, il capogruppo del Pdl Innocenzo Leontini, qualche giorno fa, al meeting di Sciacca, aveva paventato “anche l’assenza dell’assessore Massimo Russo. Si tratterebbe – ha detto Leontini – dell’ennesima fuga di un esecutivo che costringerebbe non solo l’Aula a non discutere la mozione per la terza volta (vista l’assenza del diretto interessato), ma anche l’opposizione a chiedere una nuova calendarizzazione”.

Ma sulla presenza o meno in Aula dell’assessore Russo non ci sono conferme. Resta il fatto che lo stesso assessore, anche attraverso un video, ha sottolineato come la mozione “sia un’arma impropria, dietro la quale si nasconde una mozione di sfiducia al governo”.
Una frase che il caporguppo azzurro Leontini usa come “sponda”: “Il presidente della Regione Lombardo – ha dichiarato – ha già espresso la sua idea nella seduta di mercoledì scorso. Ha detto che la mozione di censura è una vera e propria questione di fiducia. Ci immaginiamo, quindi, che, nel caso in cui passasse la mozione, Lombardo sia coerente e si dimetta”.

Insomma, oggi la diplomazia sembra non avere ancora raggiunto alcun risultato. Col Pdl che conferma di non accettare alcuna “riduzione della mozione a ordine del giorno”. In questi minuti, per la verità, il Consiglio di presidenza ha deciso di estendere la riunione alla conferenza dei capigruppo. Il tentativo, insomma, pare quello di verificare l’esistenza o meno di margini per un accordo. A seguire, la maggioranza si riunirà a sua volta per decidere la linea da seguire in Aula. Resta in piedi la posizione espressa “a caldo” dal capogruppo del Pd Antonello Cracolici (“non accetto la decisione del presidente Cascio di respingere la pregiudiziale”). Una posizione che già oggi, a fronte di un passo avanti del Presidente, potrebbe essere già superata.

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27 Settembre 2011, 13:36

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