Sabatini e la sua lettera d’amore: | “Il Palermo lo sento ancora mio”

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14 Dicembre 2010, 17:56

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Non si ferma nemmeno quando dovrebbe stare a riposo. Lui lavora e basta. Calcio e basta. Walter Sabatini, ex direttore sportivo del Palermo, va a caccia di nuovi talenti, di nuovi Pastore. E’ stato in Argentina, in Inghilterra, in Scozia, e adesso e nuovamente in Italia. L’ex ds ha parlato a Live Sicilia.

Direttore, ma è vero che va in giro alla ricerca di altri talenti?
“Io in ferie non posso andare, non me lo permette il mio modo di essere, la mia personalità. Sto comunque per adesso andando in giro per ammortizzare il mio addio da Palermo, che non è stato bello. In questo momento sono disoccupato. Mi serve per allontanarmi dai brutti pensieri che riguardano il Palermo”.

A Palermo ancora la ringraziano per avere portato giocatori come Pinilla e Pastore.
“A me non piace questa ripartizione dei meriti. Io ho lavorato due anni e mezzo a Palermo e tutto quello che si è mosso sia in senso positivo che in negativo è ricondotto a me, ma fa parte del mio lavoro. Su Pinilla aggiungo che sono molto contento di come si sta comportando e di quello che sta facendo, anche se questi piccoli infortuni reiterati ne stanno un po’ limitando il rendimento. Sono molto orgoglioso di quello che sta facendo”.

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Cosa accade a volte al Palermo? Fa male a Napoli e poi si riprende con il Parma…
“Io non trovo che negli ultimi due mesi il Palermo ha avuto tanti black out. Ha solamente giocato una partita insufficiente a Napoli, anche se virtualmente pareggiata, e ha poi vinto con il Parma. Io quando ero direttore sportivo, il Palermo non ha mai ciccato due partite consecutive. Il comportamento dei ragazzi è incoraggiante e non ci si può lamentare”.

Europa League già sfumata, perché?
“Siamo usciti perché non siamo stati all’altezza in alcune partite iniziali come a Praga. Lì dovevamo vincere perché era una gara alla nostra portata. L’eliminazione comunque deve essere da trampolino di lancio per i prossimi anni, affinchè non si sbagli più e si resti sempre nel circuito europeo”.

La vedremo presto come direttore sportivo di qualche altro club?
“Io per la verità non ci penso neanche per adesso. La storia che ho vissuto a Palermo è stata importante, pregnante. Sono ancora totalmente preso dalla mia squadra. Io il Palermo la considero ancora la mia squadra. La gara del Palermo per me è un rito. Spero ancora per poco (ride). Devo ancora riposizionarmi dal punto di vista psicologico. È ancora troppo presto. Comunque ne approfitto per fare gli auguri a Palermo e ai palermitani, è un popolo meraviglioso”.

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14 Dicembre 2010, 17:56

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