15 Gennaio 2024, 06:50
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PALERMO – La legge salva-ineleggibili torna in agenda all’Ars ma il ddl che potrebbe incidere sulle cause civili in pendenza per quattro deputati regionali rischia di mettere in crisi la maggioranza. Un fronte interno al centrodestra, trasversale ai partiti della coalizione, spinge per un’approvazione veloce della norma e ha ottenuto un’accelerazione dell’iter in commissione. La partita, però, è tutta da giocare dal momento che le resistenze interne non mancano nell’Assemblea che riapre i battenti dopo la Finanziaria.
In pressing soprattutto Fratelli d’Italia, partito nel quale militano tre dei quattro parlamentari ‘a rischio’: il presidente della commissione Bilancio Dario Daidone, Nicola e Giuseppe Catania. Il quarto deputato è Davide Vasta (Sud chiama nord). Nel centrodestra, però, c’è chi tira il freno. Tra questi la Democrazia cristiana, che attraverso il suo capogruppo Carmelo Pace ha mandato un segnale chiaro agli alleati: nessuna cambiale in bianco, gli uomini di Cuffaro chiederanno di conoscere prima il calendario dei temi da affrontare in questo avvio di 2024. Accanto ai democristiani anche varie anime di Forza Italia e della Lega.
La norma in ballo è quella che suggerisce una diversa interpretazione della legge che stoppa l’elezione all’Ars per alcune figure, come i vertici o i dipendenti degli enti controllati o vigilati dalla Regione. La legge, già stralciata dal Collegato Ter che in autunno aveva preceduto la Finanziaria, è rimasta a galleggiare in commissione ed è stata una presenza velata a Palazzo dei Normanni durante tutta la sessione di bilancio. Il fronte del sì, rimasto nell’ombra (ma sempre attivo) nel corso delle trattative per la manovra, è tornato a dare le carte chiedendo che fosse fissato il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione Affari istituzionali.
Il presidente della commissione, il democristiano Ignazio Abbate, non ha potuto fare altro che fissare la dead-line alle 10 di oggi. La Dc, sorpresa dall’accelerazione ma non dal tema, prende tempo e gioca a fare sponda con altri scontenti nelle file della maggioranza. L’aula è fissata per martedì pomeriggio e ad oggi appare difficile che il blitz vada a buon fine, anche perché dopo la Finanziaria si è riaperto il grande tema dei manager della sanità che inevitabilmente farà parte delle trattative tra i partiti.
Il testo che giace in commissione da mesi ha già subito alcune modifiche e potrebbe cambiare ancora. In soffitta l’emendamento che era stato presentato dal capogruppo di FdI Giorgio Assenza, che circoscriveva l’ineleggibilità soltanto agli amministratori e ai dipendenti con funzioni di rappresentanza negli enti e nelle società regionali elencati nel Gap (Gruppo amministrazione pubblica), il documento che mette insieme le Partecipate e le Controllate con rilevanza per la reazione del bilancio consolidato. L’emendamento è stato riscritto e la modifica incide non sugli eletti ma sugli enti oggetto della norma risalente al 1951. Con la nuova versione l’ineleggibilità scatterebbe soltanto nei casi degli enti presenti in un elenco redatto dal Servizio di pianificazione e controllo strategico della Regione: l’ultima volta fu nel 2004.
*Aggiornamento ore 10:43
Gli emendamenti depositati in commissione Affari istituzionali dell’Ars modificano nella sostanza il disegno di legge salva-ineleggibili, così il presidente Ignazio Abbate afferma: “Riaprirò l’iter delle audizioni perché a questo punto è necessario fare approfondimenti”.
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15 Gennaio 2024, 06:50