Ars, l'aspra 'battaglia' del maxi-emendamento: poi arriva la tregua

Ars, l’aspra ‘battaglia’ del maxi-emendamento: poi arriva la tregua

L'intesa dopo la trattativa. Miccichè attacca
PALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMOAlla fine di un martedì politico movimentato all’Ars, in calce a una lunga trattativa, è ritornato il ‘maxi-emendamento della discordia’, ma alleggerito, alla manovra correttiva, proprio quando sembrava naufragato nel pomeriggio.

L’intesa della maggioranza

Adesso, l’intesa nella maggioranza prevede il mantenimento dei primi articoli sui capitoli delle politiche sociali e delle infrastrutture con qualche variazione ma con gli importi previsti per Comuni e fondazioni e l’accorpamento delle norme per il turismo in un apposito fondo con allegato l’elenco dei Comuni (già previsti nel maxi) ma senza gli importi, sarà poi l’assessorato al Turismo a gestirlo. Al rientro in aula, a Palazzo dei Normanni, in serata, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, dopo aver dato conto delle decisioni assunte in capigruppo, ha aggiornato la seduta parlamentare alle 11 di mercoledì. Gli uffici del Bilancio intanto riequilibreranno il maxi-emendamento sulla base delle decisioni prese in capigruppo.

Il maxi emendamento in bilico

Prima della tregua, il provvedimento sembrava, appunto, sfumato. Via le circa 400 norme che componevano il testo approvato in commissione Bilancio dell’Ars, dopo le limature. I colloqui a Palazzo dei Normanni hanno, come specificato, permesso un approdo. La Presidenza dell’Ars aveva, inoltre, deciso di stralciare dal maxi-emendamento alla manovra correttiva la norma “salva-ineleggibili”, “che – come ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno in apertura della seduta parlamentare – non era stata concordata in conferenza dei capigruppo, mi spiace per qualcuno che ha voluto parlare in maniera accesa su questo argomento”. “Sul piano dei contenuti – ha proseguito – la norma apporta modifiche e quindi ci vogliono idonei approfondimenti nelle commissioni di merito”.

Miccichè attacca

“In Assemblea si sono bevuti il cervello, sono riuniti da quattro ore perché si vergognano di dare soldi ai Comuni. Cercano di nascondersi, vogliono creare dei fondi a cui affidare le risorse e gli elenchi dei comuni ma senza scrivere gli importi. Poi saranno gli assessorati a decidere. Ma non si capisce in base a quali criteri poi assegneranno i fondi. Non solo. Prima che questi fondi arriveranno agli assessorati passeranno almeno quindici giorni, ricordo che i Comuni devono fare le variazioni di bilancio entro fine novembre. È un caos creato da qualche assessore”. Questo ha detto il capogruppo del Misto all’Ars, Gianfranco Miccichè. “È una situazione assurda – ha aggiunto – È sacrosanto dare fondi ai Comuni e c’e’qualcuno che si vergogna. Siamo in Assemblea da stamattina, la seduta non è mai cominciata, rinviata due volte”. Alle undici di questo mercoledì si replica.


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