Agrigento

Il mare, il cuore e un desiderio: le lacrime per il piccolo Salvatore

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23 Luglio 2024, 11:35

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AGRIGENTO I palloncini bianchi e rossi. Le musiche di Ennio Morricone, i lunghi applausi e soprattutto le tante lacrime che non serviranno a rendere meno sopportabile un dramma che sfida ogni ragionevolezza. I funerali del piccolo Salvatore Spoto sono stati celebrati ieri nella Chiesa Madre di Raffadali, nell’Agrigentino.

Le navate erano gremite per dire addio a un ragazzino che, nei fatti, avrebbe potuto essere il figlio o il fratello di tutti. Strappato alla vita durante un momento di spensieratezza, nel corso di una vacanza estiva, sotto gli occhi increduli dei propri familiari.

Tredici anni di età e una patologia cardiaca che non gli ha dato scampo. Implacabile e improvvisa. Il decesso è avvenuto venerdì pomeriggio a causa di un malore sulla spiaggia di Pergola e Realmonte, dove era in vacanza con la famiglia.

Inutile l’intervento dei sanitari del 118, che hanno provato a rianimarlo con il defibrillatore. Nulla da fare. Neanche il trasporto disperato in elisoccorso al pronto soccorso del San Giovanni di Dio di Agrigento ha potuto invertire l’esito di una tragedia.

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Salvatore Spoto viveva in quel di Thiene, in provincia di Vicenza. Siciliano e innamorato del mare dell’Isola, desiderava da tempo fare il bagno nella sua terra natale. E i genitori lo hanno voluto accontentare. Nessuno, però, avrebbe mai potuto immaginare quanto sarebbe accaduto nel giro di pochi istanti. La battigia, il pallone e il malore improvviso.

Nonostante la diagnosi, le condizioni di salute non apparivano tanto gravi. A settembre era previsto un intervento chirurgico a Verona. Una situazione ritenuta dai medici sotto controllo. Ma non tutto è sempre prevedibile. E sarà impossibile farsene una ragione.

Il dolore è anche di chi lo frequentava quotidianamente, i compagni di classe e i docenti. A tanti chilometri di distanza, il dirigente della scuola che frequentava Salvatore, Francesco Crivellaro, ha infatti organizzato un evento commemorato in contemporanea ai funerali.

“Veniva spesso in presidenza, perché passava a salutarmi – ha detto al Corriere Veneto – Era un ragazzino simpaticissimo, sempre cordiale, sia con gli adulti sia con i compagni di classe. Regalava gioia e allegria a chi lo incontrava. Un tredicenne aperto, divertente e solare. Siamo rimasti senza parole quando abbiamo ricevuto la notizia”.

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23 Luglio 2024, 11:35

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