18 Aprile 2024, 11:03
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PALERMO – Tutto avrebbe potuto immaginare, almeno così diceva, per la sua carriera politica. Tranne che approdare alla Lega. Nel 2019 Luca Sammartino era al Pd e aveva appoggiato Caterina Chinnici. Nelle sue riflessioni si mostrava perplesso di fronte alla scelta, che sarebbe poi diventata la sua, di votare Lega.
Supportare Chinnici, ex magistrato e figlia di un magistrato ucciso dalla mafia, gli era sembrato “un messaggio anche in Sicilia di quello che secondo me può essere il voto per le Europee, perché veramente c’è un degrado culturale infinito”.
La riteneva “una persona preparata che sa il fatto suo. Ha una storia, un significato, è la Sicilia che non abbassa la testa, che ormai siamo diventati terra per i leghisti che ci devono venire a raccontare a noi siciliani come funziona il mondo”. Chinnici, che nulla ha a che fare con l’inchiesta, fu eletta al parlamento europeo. Ora dal Pd è passata in Forza Italia.
Sammartino si vantava di appoggiare un ex magistrato e nel frattempo, secondo l’accusa, avrebbe trovato un‘intesa non proprio cristallina con il consigliere comunale di Tremestieri Etneo e farmacista, Mario Ronsisvalle, affinché passasse dalla parte del candidato a sindaco Santi Rando. Per convincerlo gli avrebbe promesso di ridurre la concorrenza, tagliando il numero delle farmacie. Da sette a sei.
Alfio Cosentino, altro consigliere comunale sotto inchiesta e considerato la longa manus dei mafiosi dentro l’amministrazione comunale, gli spiegava che bisognava parlare con “quella dell’Asp” perché “è una cosa che lui ci tiene, una cosa enorme”.
Sammartino incontrò di persona Ronsisvalle: “Comunque, senti Mariuccio possiamo impegnarci sulla zona del paese dove tu bene o male hai la farmacia su Caterina (Chinnici ndr) gli diamo un bel segnale?”. “Io ti posso raccogliere sicuramente qualche voto sì saranno 15, 20 voti, non posso fare di più in questo momento”, rispondeva il consigliere.
La delibera per il taglio della pianta organica delle farmacie fu approvata dal consiglio Comunale nel 2020. Sammartino avrebbe fatto pressioni sul presidente Ferdinando Smecca: “… tu sei il presidente del consiglio e ti astieni… non me ne fotte niente mi butto Fratelli d’Italia fuori dalla coalizione… forse non mi conosci… chi non vota con la maggioranza non è candidato… Ferdinandino… ti sto dicendo… intanto già ti ho ringraziato… da bravo presidente del consiglio tu devi dare le chiavi… vedi di come costruire un voto a favore pur nella critica dell’astensione…”.
La delibera fu approvata con il solo voto contrario del consigliere Simona Pulvirenti. Il presidente Smecca si astenne.
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18 Aprile 2024, 11:03