PALERMO – Appalti pilotati, l’inchiesta sulla sanità della Procura di Palermo scuote la politica siciliana. L’opposizione attacca. Ecco le reazioni.
Faraone: “Palermo ennesimo scandaloso verminaio?”
“Mentre non si riesce a trovare un euro da spendere per medici, infermieri e strutture ospedaliere e il governo non investe un tubo nella sanità, spunta la notizia che ci sarebbe chi fa affari sulla pelle dei malati”. Lo dice Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva. “Tutto questo avviene senza che il governo abbia esercitato alcuna forma di controllo. E anzi, starebbero emergendo connivenze con il mondo delle istituzioni e manager nominati dalla politica. Siamo garantisti e aspettiamo l’esito delle indagini. Ma dall’esordio, viene il sospetto di trovarsi davanti all’ennesimo scandaloso verminaio”, conclude
Barbagallo (Pd): “Buco nero senza fine”
“La sanità siciliana è un buco nero senza fine. Quanto emerge infatti dall’indagine della Guardia di finanza di Palermo e coordinata dalla procura del capoluogo siciliano è di una gravità inaudita – dice il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo -. Siamo di fronte ad un ennesimo comitato di affari che drena soldi pubblici, pilota gare, influenza le procedure. Il tutto in continuità con un analogo sistema venuto fuori dall’inchiesta denominata ‘sorella sanità'”.
“Sono cambiati alcuni protagonisti – aggiunge – ma la sceneggiatura è sempre la stessa. Per fortuna ancora una volta arriva l’intervento della magistratura e delle forze dell’ordine. Ma non possiamo non sottolineare l’enorme (ir)responsabilità dell’amministrazione regionale e del governo che non si accorge mai di quello che succede sotto i suoi occhi”.
“Di fronte ai disastri di questi anni, dal caos delle liste d’attesa, al ritardo nei referti degli esami istologici, i pronto soccorso sotto organico, reparti chiusi, medicina di prossimità abbandonata – prosegue il segretario del Pd siciliano – la responsabilità politica del governo è del tutto evidente. Ancora più grave è il ruolo di Schifani di fronte al coinvolgimento di dirigenti pubblici e addirittura di un esperto da lui stesso direttamente nominato quale presidente dell’Organismo indipendente di valutazione della performance della Regione Siciliana. Una nomina che – conclude – oggi sa di beffa”.
Rando (Pd): “Gravissimo scandalo sanità a Palermo”
“In queste ore emergono fatti di una gravità estrema che riguardano la gestione degli appalti nel settore sanitario in Sicilia. L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Palermo, che ha portato a misure cautelari nei confronti di dieci persone, rivela un sistema consolidato di corruzione, favoritismi e manipolazione delle gare per un valore complessivo di oltre 130 milioni di euro. Un vero e proprio danno alla collettività, ai cittadini, e soprattutto alla sanità pubblica che dovrebbe essere luogo di cura e giustizia, non terreno di scambio e malaffare.”
Lo dice la senatrice Enza Rando, membro della Commissione parlamentare antimafia e responsabile legalità del Partito Democratico.
“È inaccettabile che risorse pubbliche destinate alla salute vengano piegate a interessi privati attraverso meccanismi illeciti che coinvolgono professionisti, funzionari e imprese compiacenti. Questo sistema deve essere smantellato con determinazione. È necessario rafforzare i controlli, garantire la trasparenza delle procedure e rafforzare la lotta alla corruzione senza indebolire gli strumenti legislativi” aggiunge la senatrice Pd.
Catanzaro (Pd): “Emergono fatti gravissimi”
“Le notizie che emergono dall’inchiesta condotta dalla Procura di Palermo e dalla Guardia di Finanza sugli appalti nella sanità siciliana sono di una gravità inaudita e destano profondo sconcerto. Parlare di ‘trame illecite’ tra manager pubblici, imprenditori, professionisti e faccendieri è qualcosa che scuote le fondamenta del sistema sanitario e mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.
Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars, commentando l’operazione della Guardia di finanza.
“Se confermati, i comportamenti descritti delineano un vero e proprio patto scellerato per manipolare bandi e favorire aziende ‘amiche’. Un’azione che, se provata, – aggiunge – rappresenta non solo un reato ma un insulto ai tanti operatori onesti del comparto sanitario e alle esigenze dei siciliani. Presenteremo una richiesta formale per l’audizione urgente dell’assessore regionale alla Salute. Non ci accontenteremo di dichiarazioni di rito – conclude Catanzaro -. Vogliamo risposte concrete, perché chi ha responsabilità pubbliche non può restare in silenzio davanti a uno scandalo che offende la Sicilia intera”.