Sanità: parola d'ordine 'risparmiare', stabilizzazioni e i precari Covid... - Live Sicilia

Sanità: parola d’ordine ‘risparmiare’, stabilizzazioni e i precari Covid…

Ieri la direttiva sulla spesa, oggi l'incontro in assessorato

Risparmiare, è questo l’ordine partito dall’assessorato alla Salute verso tutte le azione sanitarie siciliane. Un ordine che arriva nei giorni in cui alla Sicilia viene data l’insufficienza per il mancato raggiungimento dei livelli essenziali assistenziali e in cui tornano centrali le politiche del personale e in particolare la stabilizzazione del personale precario.

“Migliorare il risultato del 25 per cento”

Il primo tema è quello scaturito dalle direttive sui criteri generali di formazione delle previsioni per il 2023 da parte delle aziende sanitarie. La premessa è che per il 2023 “non ci si attende un incremento del fondo sanitario particolarmente significativo o quantomeno in grado di assorbire interamente l’incremento dei costi stratificatosi negli anni di emergenza pandemica”. Inoltre, alla sanità regionale non arriveranno circa 480milioni di entrate straordinarie dovute al rimborso delle quote di mutuo sanità 2019-2020-2021, al residuo risorse Covid 2020 accantonate al 31 dicembre 2021 e impegnate anche nel 2022, alla quota di payback ordinario e alla disponibilità di altri fondi riprogrammabili.

Un quadro che torna quello dell’amministrazione della sanità precedente alla gestione Covid e che quindi richiede che si tiri la cinghia. La direttiva è categorica: “Tutti gli enti del Servizio sanitario regionale dovranno necessariamente rispettare il vincolo dell’equilibrio economico” e così è necessario prevedere “il miglioramento di almeno il 25% rispetto al risultato esposto nei Conti economici ‘stima a finire 2022’, attraverso un’oculata gestione dei fattori produttivi e il contenimento dei costi”. Sarà necessario un taglio del 25 per cento dei costi, quindi? Dalla stessa direttiva, si ritine che il miglioramento potrebbe arrivare da un incremento della produzione entro il limite del 5 per cento. Si può fare di più quindi ma i costi devono comunque diminuire.

La direttiva suggerisce quindi alcune delle modalità attraverso cui risparmiare partendo dalla “contrazione delle spese straordinarie legate alla gestione dell’emergenza” come ad esempio la pulizia, lo smaltimento dei rifiuti per pazienti in isolamento domiciliare e i servizi esternalizzati.

Cosa fare del personale Covid?

Ma il tema centrale è quello del personale amministrativo, professionale e tecnico reclutato durante l’emergenza Covid. Il 28 febbraio scade la proroga e gli uffici regionali sottolineano come “laddove dovesse intervenire una previsione di legge che preveda la prosecuzione di tali rapporti di lavoro all’interno delle Aziende, tale prosecuzione dovrà essere effettuata riconducendo il monte ore del personale suscettibile di prosecuzione del rapporto di lavoro a quello derivante dalle vigenti dotazioni organiche”. Niente stabilizzazioni in sovrannumero dunque ma una previsione che dalle attuali 18 ore questo personale abbia ulteriormente ridotte le ore settimanali così da fare rientrare i rapporti di lavoro all’interno dei fabbisogni di personali delle strutture sanitarie.

Non tutti inoltre potrebbero essere ritenuti utili. nella missiva viene sottolineata infatti la necessità di “un’attenta analisi e valutazione in merito alla proroga delle sole posizioni ritenute effettivamente necessarie” a fronteggiare le esigenze che consentano alla Regione il mantenimento di livelli essenziali di assistenza.

Personale e indennità pronto soccorso, l’assessore Volo incontra i sindacati.

Oggi intanto l’assessore regionale Giovanna Volo ha incontrato i sindacati del mondo della sanità per parlare di stabilizzazione del personale precario della sanità e all’incremento dell’indennità per i lavoratori del pronto soccorso. Dal fronte confederale Gaetano Agliozzo e Antonio Trino della Fp Cgil, Paolo Montera e Marco Corrao della Cisl Fp, Salvatore Sampino e Pippo Piastra della UilFpl parlano di un confronto che ha fatto “passi in avanti nella definizione del protocollo”.

Il Nursind Cgs, presente con il segretario regionale Salvo Calamia e i delegati Alfredo Guerriero e Massimo Latella, ha chiesto maggiore chiarezza sul fronte dei precari, in attesa che da Roma tra qualche giorno arrivi la norma che dia il via libera alle procedure.

Ai rpecari dell’emergenza Covid l’attenzione di Csa Cisal e Fials Sicilia. “Non si possono lasciare alla porta”, la posizione della prima sigla. “Potranno essere il pilastro dell’assistenza territoriale”, afferma la seconda.

Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: priorità a chi lavora da più tempo

Quanto all’individuazione di criteri chiari e delle priorità da dare alle aziende sanitarie per arrivare all’assunzione a tempo indeterminato delle varie tipologie di precari che operano nel servizio sanitario regionale nel rispetto delle previsioni del fabbisogno del personale Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl hanno “chiesto che si adottino dei criteri che diano priorità ai lavoratori che per maggior tempo hanno avuto un contratto a tempo determinato”.

“Per il personale sanitario e gli operatori socio sanitari con anzianità di 36 e 18 mesi la norma già esiste – spiegano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – mentre per l’inserimento del personale tecnico e amministrativo che abbia superato la selezione di ingresso occorrerà attendere l’approvazione del decreto Milleproroghe. Infine – aggiungono le organizzazioni sindacali – sempre all’interno del fabbisogno, occorrerà verificare l’esistenza di spazi per tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo assunti col “clik day”. Auspichiamo che già nel prossimo incontro si possano definire i criteri e, per questo – concludono – sarà necessario che il tavolo tecnico lavori a ritmi serrati per arrivare a una soluzione definitiva”.

La seconda questione trattata al tavolo, ha riguardato la firma di un protocollo regionale per l’aumento dell’indennità di Pronto soccorso ai sensi dell’art 107 del Ccnl sanità 2019-2021. “Questa indennità è stata erogata, non ancora da tutte le aziende sanitarie ed ospedaliere, a titolo di acconto per una quota pari a 40 euro. Abbiamo richiesto di verificare – le somme a disposizione e le unità interessate, per poi poter arrivare possibilmente ad un importo di 100 euro, su base mensile”.

Le richieste di Nursind Cgs

Attivazione di un protocollo d’intesa tra l’assessorato e le organizzazioni sindacali sulle linee di indirizzo per le procedure di stabilizzazione e il pagamento delle indennità di pronto soccorso fino a 100 euro così come già attivato in altre regioni come la Lombardia. Sono alcuni dei punti discussi oggi nell’incontro tra sindacati e assessore regionale alla Salute.

Il Nursind ha chiesto “l’emanazione di linee guida e regole chiare per l’applicazione delle procedure di stabilizzazione per le aziende sanitarie siciliane affinché si attivino le assunzioni del personale precario assunto per emergenza Covid. Molte aziende infatti sono in ritardo perché attendono indicazioni assessoriali. Abbiamo inoltre sollecitato il rinnovo dei contratti del personale covid, che è in scadenza in molte aziende a febbraio, chiedendo una proroga al 31 dicembre e con orario pieno per tutti a 36 ore. Mentre sui contratti co.co.co, partita iva e amministrativi serve fare chiarezza e fornire indicazioni chiare su come e soprattutto in che modo stabilizzare questo personale”.

Il Nursind ha inoltre chiesto all’assessore Volo di intervenire contro la carenza di personale in diverse aziende con forti criticità come il Policlinico di Messina. “È necessario intervenire, secondo noi – prosegue il Nursind – invitando i manager ad una maggiore condivisione con i sindacati e con oculatezza nelle scelte di gestione del personale visto i limiti del tetto di spesa per il personale. A riguardo è molto importante portare avanti l’iter per sviluppare l’assistenza sul territorio, vero filtro per il potenziamento della sanità in futuro”.

Csa-Cisal : “Stabilizzare i precari, non si disperdano competenze e professionalità”

“La sanità siciliana ha bisogno di investimenti e risorse umane e non può permettersi di disperdere le professionalità e le competenze di chi, durante l’emergenza Covid, ha garantito il funzionamento dei servizi a beneficio dei cittadini. Oggi abbiamo chiesto con forza al governo regionale di prorogare i contratti dei precari, in attesa che Roma nel Milleproroghe estenda la stabilizzazione anche al personale non medico”. Lo dice Giuseppe Badagliacca del Csa-Cisal che oggi ha partecipato al confronto tra l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo e le organizzazioni sindacali.

“Chi durante l’emergenza Covid è stato reclutato con bandi pubblici, sia con selezione che con il click day – continua Badagliacca – non può essere messo alla porta, specie in un sistema sanitario che ha un grande bisogno di personale qualificato e formato a tutela della salute dei siciliani”.

La Fials Sicilia:  “Fondamentale tutelare i precari dell’emergenza Covid”

“Riteniamo che sia fondamentale tenere conto di tutto il personale assunto durante l’emergenza covid, che potrebbe rappresentare uno dei pilastri della riforma dell’assistenza territoriale che sarà potenziata con i fondi del Pnrr”. È quanto rappresentato dalla Fials Sicilia nell’incontro di oggi tra i sindacati e l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo.

“L’assessore – dice Sandro Idonea, segretario regionale Fials – ha spiegato che aspetta i provvedimenti del governo nazionale con il Milleproroghe per capire quali saranno le decisioni prese. A quel punto ci incontreremo per capire come agire sulla base delle regole stabilite da Roma. Di certo sarà importante stabilire un criterio unico per tutte le aziende”. Nel corso dell’incontro la Fials ha ribadito anche l’opportunità di sistemare una volta per tutte le problematiche che riguardano la Seus e in particolare quella della pianta organica, che registra una carenza di circa 200 unità di personale con vuoti soprattutto in Sicilia orientale, oltre al problema degli inabili che senza una ricollocazione rischiano il licenziamento”. 


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