Politica

Sanità, si riapre la partita per la nomina dei nuovi direttori generali

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13 Gennaio 2024, 07:06

3 min di lettura

PALERMO – Ci sono già stati i primi abboccamenti politici. La prossima settimana si farà sul serio, con riunioni alla luce del sole e con la speranza di arrivare al traguardo nel giro di tre o quattro settimane.
La partita per il rinnovo dei direttori generali delle aziende sanitarie siciliane, sospesa a ottobre per “impraticabilità”, riprende la prossima settimana e questa volta si percepisce che potrebbe essere la volta buona per eliminare l’anomalia dei commissariamenti che vanno avanti da troppi mesi.

I tempi della contesa

Se si vuole archiviare in fretta la partita, prima di entrare in clima elettorale, bisogna chiudere non oltre metà febbraio. Il presidente della Regione Schifani, dopo l’eccellente risultato raggiunto con la Finanziaria che per la prima volta negli ultimi anni non ha richiesto il ricorso all’esercizio provvisorio, spera di chiudere tutto entro la fine di gennaio e probabilmente cercherà di mediare le varie posizioni (anche le sue) pur di raggiungere l’obiettivo.

La ‘conta’ dei manager

Si riparte – senza alcun accordo tra le forze di maggioranza – da una tabellina in cui viene “pesato” il valore di ogni azienda. Le poltrone più ambite sono chiaramente quelle delle Asp delle tre città metropolitane, delle due Arnas (ospedali di alta specializzazione) e dei tre Policlinici. Non è nemmeno detto che sia data per buona la ripartizione, ipotizzata mesi fa, secondo cui 6 direttori ciascuno vanno a Fratelli d’Italia e Forza Italia e 2 ciascuno a Democrazia cristiana, Lega ed Mpa. Nel gioco delle parti ognuno rivendicherà una fetta più grande della torta. Sembra esserci una certezza: nessuno degli attuali direttori generali (commissari) resterà al suo posto, chi sarà confermato nella carica dovrà trovare un’altra destinazione. Un principio, questo, che verrà adottato per evitare “incrostazioni”.

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Le regole del gioco

Fra i non riconfermati – per raggiunti limiti di età – ci sarebbero Gaetano Sirna (attualmente al Policlinico di Catania) e Francesco Iudica (Asp Enna) ma c’è chi vorrebbe trovare un escamotage per poterli fare tornare in gioco. Non è ancora chiaro nemmeno se si pescheranno i nomi dal famoso albo dei “maggiormente idonei”, ipotesi che tante polemiche ha scatenato fra i leader politici. Nel frattempo, la prossima settimana, arriveranno gli elenchi dei direttori sanitari e direttori amministrativi e anche su quella partita (che dovrebbe essere giocata dopo) ci saranno elementi di frizione.

Le indiscrezioni

I rumors raccontano di un Salvatore Iacolino, attuale direttore della Pianificazione strategica dell’assessorato alla Sanità, che gradirebbe una poltrona “pesante”. Sul tavolo ci sarebbe quella dell’Asp di Palermo, che ha già occupato tanti anni fa. Quasi inevitabile comunque che la poltrona vada a Forza Italia o a Fratelli d’Italia. L’attuale direttore dell’Asp palermitana, Daniela Faraoni, sembra diretta a Catania. Sperano di andare (al Policlinico) in terra etnea anche Giampiero Bonaccorsi e Salvatore Lucio Ficarra (attualmente all’Asp di Siracusa). Fabrizio De Nicola potrebbe far rientro a Palermo dopo una lunga esperienza al Garibaldi di Catania (dove potrebbe andare Giuseppe Giammanco) mentre Marzia Furnari (attuale direttore sanitario) viene indicata come possibile guida dell’Asp di Trapani. Fra le probabili conferme c’è anche il nome di Salvo Giuffrida, attualmente al vertice del Cannizzaro. L’Asp di Agrigento è quella dove si registra la “febbre” più alta. La vorrebbero i cuffariani ma la vorrebbero un po’ tutti, anche solo per arginare l’avanzata dell’ex presidente della Regione. Si era sussurrato il nome di Roberto Colletti, attuale guida dell’Azienda Civico di Palermo, ma l’interessato non farebbe salti di gioia.

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13 Gennaio 2024, 07:06

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