28 Ottobre 2016, 06:22
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PALERMO – “Ciao prof, grazie di tutto, qua però tu ogni volta mi mandi un mercato, è un’esagerazione”, scriveva Silvana Saguto a Carmelo Provenzano, professore della Kore di Enna e amministratore giudiziario.
Il magistrato aveva appena ricevuto i prodotti di un’azienda affidata dal collegio per le Misure di prevenzione alla gestione di Provenzano che dava indicazioni a un suo collaboratore. Sul furgone bisognava caricare “tabacchiera, ananas, pomodoro” per portarli “davanti alla scuola”. Si trattava dell’istituto di fronte l’abitazione del magistrato. Qualche giorno dopo fu la volta di “due cassette di fragole e due di ciliegie”.
Provenzano avrebbe voluto inviare all’ex presidente anche dei “dolcini, sono molto buoni”, ma la Saguto, che si trovata a casa del prefetto Francesco Cannizzo, preferiva mantenersi leggera. “Ora li faccio arrivare dal prefetto”, diceva Provenzano. L’amministratore si faceva in quattro per accontentare le richieste che provenivano da casa Saguto: “per, fragole e fichi” per la torta di compleanno del magistrato.
A volte era direttamente il figlio di Saguto, Elio Caramma, a chiamare Provenzano, chiedendo “se è troppo tardi per aggiungere due prodotti… menta e lime, in abbondanza questi, che me ne servono molti, menta soprattutto”. “Silvana Saguto e i suoi familiari non erano tuttavia gli unici destinatari – annotano i finanzieri della Polizia tributaria nella relazione consegnata ai magistrati di Caltanissetta che coordinano le indagini -, infatti anche il prefetto di Palermo accettava per sé e per i propri familiari la frutta e la verdura inviate da Provenzano.
L’amministratore che gestiva l’immenso patrimonio Acanto era disposto ad assecondare anche richieste in trasferta, magari per “amici, nipoti, figli” dell’ex prefetto Cannizzo. Che ringraziava: “tu sei sempre affettuoso, i nipoti abitano vicina Catania”. L’amministratore, chiusa la conversazione con l’ex prefetto, incaricò un suo collaboratore di “selezionare delle cose molto buone”. Poi, inviò alla Cannizzo un sms con la lista dei prodotti “in partenza”. La Cannizzo, “dopo un’iniziale e debole resistenza” gli dava l’indirizzo. A Catania furono recapitate cassette di pesche tabacchiere, ananas, meloni, pomodori verdi di Balestrate e altro. L’11 giugno, la Cannizzo inviava, un sms a Provenzano ringraziandolo “per il dolce pensiero”.
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28 Ottobre 2016, 06:22