Scatta l’operazione San Berillo |Tecnici a lavoro

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07 Febbraio 2013, 13:17

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Il fermento di stamattina in una delle fosse occupate di Corso Martiri della Libertà

CATANIA – Un inizio soft per quella che potrebbe essere una rivoluzione vera e propria per la città di Catania. Il tanto annunciato piano per liberare le “fosse” di Corso Martiri della Libertà e aprire i cantieri per la riqualificazione dell’area è partito stamattina un po’ in sordina, proprio come sottolineato più volte dall’amministrazione comunale e, in particolare, dall’assessore ai Servizi Sociali, Carlo Pennisi.

Non c’era alcun operaio, infatti, oggi, né ruspe o auto delle forze dell’ordine a segnalare l’inizio di un’operazione attesa da oltre mezzo secolo: solo i tecnici dell’Istica a prendere le misure della recinzione che, da qui a qualche giorno, verrà realizzata intorno alle voragini, per poi procedere all’allontanamento degli occupanti. “Stiamo prendendo le misure per sistemare la recinzione presente e per realizzarla ex novo dove non c’è” – spiega a LivesiciliaCatania il rappresentante dell’Istica che stamattina era presente in Corso Martiri della Libertà. Per noi è senz’altro una svolta – aggiunge – ma quello che ha segnato il vero e proprio cambiamento è stata la firma della convenzione con il Comune sul Master Plan dell’architetto Mario Cucinella che ha fissato i parametri urbanistici”

Il grosso delle operazioni avverranno però nei prossimi giorni: solo a partire da domani, infatti, si vedranno gli operai per la realizzazione dei rattoppi nel muro di cinta e, solamente in seguito, verranno liberate le aree occupate. Nel frattempo la baraccopoli rimarrà là dove è adesso: lo sgombero sarà infatti molto graduale, come afferma Francesco Romeo, pastore della Chiesa Evangelica Pentecostale di Catania e punto di riferimento per le circa cento persone, prevalentemente di origine bulgara che vivono nelle voragini in condizioni precarie.

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La chiesa realizzata all'interno della fossa

“Vengo qui tutti i giorni – spiega a LivesiciliaCatania – e conosciamo questa realtà fatta di persone che, nella maggior parte dei casi, lavorano o hanno perso il lavoro e non riescono a pagarsi un alloggi. Sappiamo che la linea studiata per liberare queste aree è soft – aggiunge – e siamo favorevoli a quanto predisposto dall’amministrazione comunale, ma vigileremo per controllare che nessun diritto venga violato”.

 

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07 Febbraio 2013, 13:17

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