11 Settembre 2021, 10:35
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CATANIA – A marzo 2022 saranno vent’anni di Scenario Pubblico, un importante anniversario al quale il fondatore e direttore artistico Roberto Zappalà e la sua squadra stanno lavorando con un crescendo di iniziative e proposte, dopo la lunga pausa forzata a causa della pandemia.
Coreografo e regista di caratura internazionale, titolare della prestigiosa compagnia di danza che da lui prende il nome, Zappalà è stato quest’estate tra i primi a programmare gli spettacoli davanti ad un pubblico, con numerose date in Italia e all’estero. Ampia risonanza mediatica nazionale ha avuto in particolare l’innovativo progetto “Panopticon”, installazione allestita al Museo Civico Castello Ursino di Catania tra maggio e luglio, mentre si moltiplicavano i tour della compagnia nella penisola e nei paesi europei.
Senza soluzione di continuità si annuncia la nuova programmazione 2021-2022, a partire dal FIC Fest – Focolaio d’Infezione Creativa, così battezzato nel 2018 quando il Covid ancora non c’era. La terza edizione avrebbe dunque dovuto aver luogo nel maggio 2020, ma è stata invece rinviata di oltre un anno a causa dell’emergenza sanitaria.
Sono previsti ora 11 appuntamenti dall’11 al 16 settembre, una fitta sequenza che include performance ma anche incontri e presentazioni di libri.
Ci sarà una sezione chiamata Extra-FIC che intende ospitare linguaggi diversi dalla danza, come il teatro la poesia, la musica, l’arte visiva, il circo contemporaneo, affinché si possano concepire e creare delle sincere alleanze tra i diversi linguaggi creativi. Tra i partner del Festival Viagrande Studios e l’Associazione Musicale Etnea.
«Durante il FIC Fest – spiega ancora Zappalà – gli artisti ospiti condivideranno momenti della loro residenza, avendo così modo di poter dialogare e confrontarsi tra loro; abbiamo pensato ad un momento di incontro tra di loro emblematicamente chiamato “Cuttigghiu”, parola siciliana che significa “cortile”. Il cuore del festival è lo scambio, la condivisione tra gli artisti, la vitalità del territorio, il tutto al servizio di una creatività che non dovrà archiviare il passato ma lo dovrà studiare, rispettare e quando è possibile difenderlo per renderlo utile al futuro
Varie le ospitalità del FIC Fest. Marta Bellu apre l’11 settembre con il musicista Donato Epiro, seguono Andrea Gallo Rosso, la compagnia Marcat Dance e Mario BermudezGil dalla Spagna, il siciliano Salvo Lombardo che condivide la serata con il collettivo milanese Fattoria Vittadini, Dalla Repubblica Ceca arriva la compagnia E7KA di Eva Klimackova; chiude Claudia Rossi Valli con Tre Lune, produzione SP/CZD, vincitrice del bando Per Chi Crea. Per Extra-FIC si esibisce la Piccola Orchestra Giovanile dell’Etna Jacaranda, prodotta dall’AME Associazione Musicale Etnea, in una serata che prevede inoltreun momento di poesia e musica, ‘Casa Munnu’, a cura del poeta e cantore catanese Biagio Guerrera, in scena con i musicisti Puccio Castrogiovanni, Giovanni Arena e Riccardo Gerbino.
Il Cuttigghiudedicato allo scambio e al dialogo tra gli artisti ospiti sarà moderato da Stefano Tomassini, docente di coreografia, drammaturgia e teorie della performance all’Università IUAV di Venezia. In programma anche la presentazione del libro La Danza: organizzare per creare con la partecipazione dei due autori Alessandro Pontremoli, docente di Storia della Danza e del Mimo all’Università di Torino, e Gerarda Ventura, direttrice artistica di Anghiari Dance Hub.
Il FIC Fest precede il ricco e articolato cartellone di Scenario Danza, che si snoderà con nove titoli dall’8 ottobre al 27 febbraio all’insegna del concept “Pensare”. Come evidenzia Roberto Zappalà: «Avendo intitolato “Maturità” la passata stagione, l’ultima prima della pandemia, mi è sembrato opportuno creare una connessione col tema del 2019, proseguendo così la linea tenuta in questi anni rispetto ai comportamenti sociali di una comunità con ancora margini di crescita legata al comportamento civile, alla convivenza, allo scambio culturale continuo, all’esigenza di condividere momenti quotidiani di aggregazione.
Insomma la maturità ci può portare a pensare un po’ di più? Nel suo bellissimo saggio “Il bisogno di pensare”, Vito Mancuso afferma che “attualmente non c’è solo una crisi economica ma anche una crisi di civiltà, una crisi che riguarda i fondamenti dello stare insieme degli esseri umani, non più in grado di sentirsi soci e quindi di creare società”. Credo, che tutti noi abbiamo un po’ perso l’abitudine di pensare, il saggio di Mancuso mi è stato utile ad una riflessione più profonda sul tema specifico».
Il percorso impaginato da Roberto Zappalà si traduce in un’esortazione a ripopolare le sale teatrali: «Pensare è un bisogno che non dobbiamo reprimere e che dobbiamo sempre alimentare. Uno degli strumenti che personalmente conosco è proprio quello di vedere uno spettacolo di danza, di teatro o musicale, tutti parte integrante di quel modo di alimentare il proprio spirito a preferenza di un nutrimento più superficiale, legato spesso e soltanto all’apparire.
Ciò che avviene nelle performance dal vivo, al contrario del web dove dietro l’anonimato si cela una perversione che sfocia nel costruire immense falsità, è che chi si esibisce dal vivo non ha nessun filtro se non quello dello spettatore con la sua mente e il proprio pensare, spesso in contraddizione con quello dell’artista, ma proprio per questo utile ad un continuo confronto e una crescita totale. Frequentiamo un po’ di più il teatro dal vivo, avremo certamente modo di pensare, riflettere e così provare a migliorare i rapporti umani, certamente tra i fattori che danno un senso alla nostra vita».
Il primo spettacolo del cartellone “Pensare”, fissato per il 9 e 10 ottobre, è quello della compagnia SpellboundContemporary Ballet con lo spettacolo Future Man, una creazione di Mauro Astolfi; Future Man è una tipologia di uomo proiettato sempre su qualcosa che potrebbe accadere, un uomo che potrebbe indurre tenerezza con la sua apparente fermezza, con la sua idea di controllo. Lo spettacolo è preceduto dall’appuntamento con ‘Unknown Woman’ un tributo alla straordinaria danzatrice Maria Cossuper i suoi 20 anni con la compagnia.
A fine ottobre la Compagnia Abbondanza Bertoni con il suggestivo La morte e la fanciulla, sulle celeberrime musiche di Franz Schubert, spettacolo vincitore del Premio Danza&Danza. Lo spettacolo rende un’idea ‘crepuscolare’ della danza proprio nel suo attimo impermanente e transitorio così come la scrittura musicale aspira all’infinito e accompagna l’ascoltatore oltre un’idea razionale, verso l’ignoto e il trascendente.
Segue quindi l’anteprima di una nuova creazione di Yuval Pick e il CCNR Centro Coreografico Nazionale a Rillieux-la-Pape di Lione (Francia), FutureNow. Le musiche originali di Max Bruckert propongono un dispositivo che permette ai danzatori di intrecciare le loro voci i loro ritmi e le loro musicalità, aprendo le porte dell’insolito, dal bizzarro all’umoristico.
A fine novembre torna un coreografo molto amato dalla platea di Scenario Pubblico, l’austriaco HelgeLetonja, con la nuova sigla Of curious nature di base a Brema in Germania, sigla questa che nasce dall’unione della sua compagnia steptext dance project con la compagnia Landerer&Company. La compagnia propone una serata composta da due titoli, Preludes e Songs of Love and Bones che condurrà il pubblico in un’oasi artistica di sensualità, su una speciale combinazione di musica contemporanea e popolare dei generi jazz, soul e pop.
Chiude l’anno un altro artista tedesco con la sua compagnia di base a Monaco di Baviera, Moritz Ostruschnjak con la creazione per 4 interpreti Autoplay.Un mashup dance, un collage pop bastardo rubato da 1000 fonti diverse, Moritz Ostruschnjak manda il pubblico in uno spazio di collegamenti ipertestuali che si amalgamano in un’immagine dell’esistenza (digitale) nel 21° secolo – utopia e terrore consumistico, sottocultura e populismo sono sempre a un click di distanza l’uno dall’altro.
A gennaio arriva per la prima volta a Scenario Pubblico la compagnia Balletto Civile di Michela Lucenti, con lo spettacolo Versus, dove si parla del padre, dell’eredità paterna a partire dal libro di Massimo Cacciari “Re Lear padri, figli, eredi”. Da sempre Balletto Civile fa una ricerca di drammaturgia fisica tentando di raccontare una storia per vasi comunicanti tra parola e azione danzata.
Proporremo poi una prima assoluta, Ka-Be della compagnia siciliana Petranuradanza: il lavoro dei due autori Laura Odierna e Salvatore Romania riflette sulle manifestazioni più crudeli e feroci di avversione alla diversità e all’alterità, che hanno portato ad un processo di spersonalizzazione e uniformazione che ancora oggi trova applicazione in molti contesti politici e sociali.
Un’altra anteprimainternazionale sarà quella di SamirCalixto, artista brasiliano sostenuto in Olanda, e da alcuni anni associato a Scenario Pubblico, che proporrà un lavoro dal titolo ‘Dido AeneasUs&All’, spettacolo coprodotto dal centro SP/CZD e ispirato all’opera Didone ed Enea del compositore inglese Henry Purcell, pietra miliare nella storia della musica e della cultura occidentale. Questo nuovo lavoro guarderà all’amore da uno spettro più ampio, in un viaggio fisico in cui l’intensità della danza svelerà le molte sfumature di ciò che definiamo amore, in una profonda ricerca del suo massimo significato.
Chiude emblematicamente la stagione ‘Pensare’un lavoro incentrato sul tema dei pensieri e delle idee, Mr. Sign della compagnia di Singapore T.H.E Dance Company. diretta da SweeBoonKuik.La creazionedel coreano JaeDukKimMr.Signesamina il posto dell’individuo in una società gerarchica, dove le relazioni possono non fornire necessariamente soddisfazione emotiva e la pace della mente si ottiene solo attraverso la realizzazione di se stessi. La T.H.E Dance Company è la principale compagnia di danza contemporanea a Singapore.
Giorno 11 dicembre sarà anche presentato il libro Passi Falsi (drammaturgia come metodo investigativo) di Nello Calabrò, drammaturgo della Compagnia Zappalà Danza. Con questo libro Calabrò intende raccontare il lavoro di drammaturgo, partendo proprio dagli spettacoli della Compagnia Zappalà Danza,utilizzando la metafora dell’investigazione e dell’indagine.
Fuori cartellone una novità assoluta della Compagnia Zappalà Danza: Rifare Bach (la naturale bellezza del creato), una creazione di Roberto Zappalà su musica del Kantor di Eisenach. |Zappalà firma coreografia, regia,luci e scene; i costumi sono di Veronica Cornacchini. Dieci danzatori animano questa inedita produzione che debutterà in prima assoluta il 29 settembre 2021 al Campania Teatro Festival e frutto di numerose collaborazioni internazionali, dal Belgrade Dance Festival alla Fondazione Teatro Comunale di Modena al MilanOltre Festival, dal Centre Chorégraphique National di Rillieux-la-Pape (Lione) che ha ospitato la prima residenza del progetto al M1 ContactContemporary Dance Festival di Singapore, a Hong Kong International Choreography Festival, fino al Teatro Massimo Bellini (Catania).
Con questa creazione Roberto Zappalà cura in profondità l’estetica e il linguaggio del corpo, e lo fa dedicando un’intera serata a Bach, che con la sua musica cristallina e preziosa incarna per il coreografo l’ideale di un’arte pura e “onesta”, rappresentando al contempo il contrasto e la sintesi musicale ideale per la sua danza, sensuale e istintiva.
Dopo la prima assoluta di Napoli, lo spettacolo sarà tra l’altro al Teatro Elfo Puccini, ospite del Festival MilanOltre, a ancora al Teatro Sociale di Trento, al Teatro Comunale di Modena, per approdare al Teatro Massimo Bellini di Catania.
Ampio sarà il giro delle tournée che interessano gli spettacoli della Compagnia Zappalà Danza: ricordiamo, tra gli altri, Instrument jam (Prospettiva danza teatro a Padova), Naufragio con spettatore (Ramificazioni Festival a Soverato e Teatro Elfo Puccini a Milano dove aprirà il MilanOltre Festival, Come le Ali (Cango, Cantieri Goldonetta a Firenze), Romeo e Giulietta, la sfocatura dei corpi (a Salerno e al Festival Paesaggi del Corpo di Velletri), La Nona (Teatro Sociale di Como) e l’installazione Panopticon – il teatro igienico (DAB Festival a Bari).
Altra interessante novità è la prossima apertura di ScenarioLab. Ogni grande creazione artistica è iniziata all’interno di un laboratorio o spazio creativo, in cui concretizzare le proprie idee, attraverso differenti linguaggi creativi ed espressivi.Da vent’anni Scenario Pubblico è il polo di riferimento della danza contemporanea nel Sud Italia. Il centro coreografico ha ospitato, nel tempo, alcuni dei nomi più interessanti della danza contemporanea nazionale e internazionale, proponendosi come luogo di incontro e crescita artistica: produzione, programmazione, residenze, formazione, incontri, editoria e tutto quanto concerne la materia corpo/performance, sono le numerose attività che si sviluppano allo scopo di raggiungere una sempre maggiore, costante e autentica progettualità. Oggi, per celebrare i vent’anni dalla sua nascita, Scenario Pubblico scommette su un progetto di ampliamento della propria struttura, per dare alla città, al pubblico e agli artisti nuove opportunità. Ampliando gli spazi ricaveremo un’area creativadi 300 mq per 6 metri di altezza, anch’essa dedicata alla danza contemporanea: un luogo destinato alla fotografia, alla video-danza, alla scenografia e a tutti gli aspetti legati alla produzione degli spettacoli, in cui media tradizionali si combinano alla più moderne tecniche digitali.
Lo spazio da rinnovare è una struttura adiacente al Centro che già circa cinquant’anni fa era parte dell’immobile diventato oggi Scenario Pubblico, e che andrebbe – con questo progetto – a ricostruire la struttura originale.ScenarioLab permetterà a Scenario Pubblico e alla Compagnia Zappalà Danza di adeguarsi ancor più allo stato dell’arte dei più importanti centri coreografici europei, coinvolgendo in prima persona la propria community nel processo di crescita e quindi di creatività.Alle risorse che la struttura metterà a disposizione è stato necessario abbinare un’attività di crowdfunding. I lavori sono iniziati a luglio ed è prevista l’apertura in ottobre.
Il Centro nazionale di produzione della danza SP/CZD è così pronto ad una ripartenza che prende le mosse da dove ci si era fermati: la maturità, tema del 2019, approda allo sprone insito nel “cogito ergo sum”, su cui si articola la prossima stagione. Un passaggio che si fa processo di crescita, in una sintesi che potremmo definire la maturità del pensare.
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11 Settembre 2021, 10:35