22 Marzo 2024, 13:43
3 min di lettura
MESSINA – “In Sicilia e in Calabria serve un grande investimento per migliorare la mobilità adesso, non tra 15 o 20 anni con un progetto anacronistico e dannoso come questo del ponte sullo Stretto”. A dirlo è stata la segretaria del Pd, Elly Schlein, parlando con i giornalisti a Messina. “Ringrazio tutte le persone che sono venute oggi per dire insieme a noi ‘No’ al progetto sbagliato di questo Ponte che il ministro Salvini sta portando avanti noncurante del fatto che si tratti di un progetto anacronistico, dannoso e sbagliato”, ha aggiunto Schlein che aveva accanto a sé il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo. “No alle forzature sulle procedure di impatto ambientale e di aggiudicazione dell’opera”, ha evidenziato Barbagallo.
Dalla segretaria del Pd anche un attacco ai due presidenti di Calabria e Sicilia: ” I siciliani e i calabresi non sono cittadini di Serie B e meritano investimenti adeguati e invece la strada che è stata scelta nel silenzio dei presidenti di queste regioni, che sono dello stesso colore politico di questo governo, è quella della sottrazione di risorse Fsc che potevano e dovevano finanziare altri progetti infrastrutturali più urgenti per questo territorio”.
Schlein ha poi ricordato: “La relazione realizzata con il contributo di un comitato scientifico ha chiarito che non sono state fatte le prove del vento né l’adeguata zonizzazione sui rischi sismici. Ci domandiamo il perché di tutta questa fretta che sembra elettorale e che non ha a cuore il destino di questo territorio”.
“Avrei voluto vedere le faccette oggi della presidente del consiglio Meloni quando al Consiglio europeo avrà ricevuto la notizia che una ministra del suo governo, Daniela Santanchè, è indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato”. Lo ha detto la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein a Caltanissetta per la conferenza programmatica del partito. “Per accuse meno gravi di queste ministri si sono dimessi in Italia e in Europa. Torniamo a chiedere, quello che chiedevamo già 8 mesi fa e cioè che la presidente Meloni prenda atto di queste gravi accuse e chieda alla sua ministra di fare un passo indietro. Accuse così gravi – ha continuato Schlein – non meritano di sentir rispondere che si aspetta la fine di un processo, siamo tutti garantisti, ma quando una ministra è indagata con l’accusa di aver truffato lo Stato per la vicenda relativa alla cassa integrazione in deroga, ecco questo tipo di accuse mette a rischio l’onorabilità dell’istituzione che questa ministra rappresenta. Torniamo a chiedere alla premier di agire a tutela dell’onorabilità delle istituzioni e per evitare che questo governo metta in imbarazzo l’Italia anche nei consensi internazionali”.
“Sarebbe gravissimo vedere una partecipata dello Stato come Eni vendere a un senatore della maggioranza una Agenzia di stampa. Le Agenzie di stampa, grazie alla loro serietà – ha continuato Schlein – contribuiscono a garantire la libertà di stampa e il pluralismo dell’informazione. Sarebbe gravissimo vedere che una partecipata dello Stato, in cui c’è una quota significativa del ministero dell’Economia e delle Finanze, senza neanche gare vendesse sostanzialmente a un parlamentare della stessa maggioranza del governo questa Agenzia di stampa. Sto parlando di Agi e anche della nostra vicinanza all’agitazione promossa dalle lavoratrici e dai lavoratori di questa agenzia”.
Pubblicato il
22 Marzo 2024, 13:43
vai a questa pagina