02 Gennaio 2010, 11:35
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Gli organi di stampa hanno appena dato la notizia che la Corte di Assise d’Appello di Palermo, il 16 dicembre ha tolto il 41 bis a Giuseppe Graviano. Ipocritamente definito revoca dell’isolamento diurno. Nell’udienza del l’11 dicembre scorso del processo Dell’Utri, Giuseppe Graviano ha dichiarato di non potere deporre per problemi di salute causati dai rigori del 41 bis.
Un bel regalo di Natale per la mafia. Un brutto regalo per tutti coloro che hanno subito violenza e morte per mano sua e di suo fratello.
Ho provato tanta rabbia quando ho sentito la notizia in TV perché questo è quel criminale, chiamato “Madre natura”, che insieme a suo fratello Filippo, oltre ad avere dato l’ordine di mettere le bombe in giro per l’Italia seminando morte, ha disposto di uccidere padre Puglisi e di bruciare la porta di casa a me, Mario Romano e Pino Guida, componenti del Comitato Intercondominiale; prete e cittadini insieme impegnati per il riscatto del quartiere Brancaccio di Palermo fortemente condizionato dal potere politico-mafioso. Ricordo benissimo quando, ancora prima dell’omicidio di padre Puglisi, parlando dei due boss con un’anziana signora di Brancaccio terrorizzata mi consigliò: “non li deve nemmeno nominare….”.
Ritengo che bisogna mobilitarsi per costringere il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a rimediare a questo provvedimento scandaloso. Non è Berlusconi ad avere dichiarato proprio qualche giorno fa che entro questa legislatura il suo governo sconfiggerà la mafia? La revoca del 41 bis a Giuseppe Graviano, perché per me di questo si tratta, non depone certamente verso questa direzione.
Per la mafia e per tutto l’ambiente che le gravita attorno questa decisione, è un segno che arriva dalla politica corrotta che non può lasciarci indifferenti. Analizziamo il fatto degli ultimi giorni: subito dopo la fine dell’udienza dell’11 dicembre del processo contro Dell’Utri l’imputato Senatore troppo presto ha risposto con ossequio al messaggio lanciatogli da Filippo Graviano (non ha confermato le dichiarazioni del pentito Spatuzza che coinvolgevano lo stesso Dell’Utri e Berlusconi) definendolo un uomo avviato verso un percorso di ravvedimento. La canalizzazione verso questo percorso storto, di rapporti ambigui che puzzano abbastanza fa si che la mafia e la cultura mafiosa diventano sempre più difficili da sconfiggere . Se lasciamo affermare il convincimento che il patto politica-mafia continua a funzionare, grazie a questi eventi negativi per la società civile, allora i siciliani continueranno ad essere fatalisti e quindi a convincersi sempre più che contro la mafia non c’è niente da fare.
Per senso di Giustizia il Comitato Intercondominiale vuole che Giuseppe Graviano non abbia nessuno sconto e che torni ad essere sottoposto al 41 bis e a scanso di equivoci dico che deve tornare all’isolamento diurno. Se il Ministro della Giustizia Alfano non si adopera per questa richiesta si renderà complice di un atto di ingiustizia e dovrà trarne le dovute conseguenze, cioè dimettersi, visto che questo governo si vanta di avere reso definitivo il carcere duro. Che senso ha il “carcere duro” , il 41 bis, se poi è fortemente annacquato. E non dimentichiamo poi che la revoca dell’isolamento diurno è stata fatta nei confronti di uno dei più spietati boss mafiosi che fra l’altro non ha accennato ad un minimo di collaborazione con la giustizia.
Dopo questo favore ricevuto aspettiamo di vedere il prossimo passo di Giuseppe Graviano al processo Dell’Utri che coinvolge, come tutti sanno, il Presidente del Consiglio Berlusconi.
Sono graditi commenti e proposte ed inoltre vi invito a richiedere la condivisione della nota a quanto più amici potete. Altro invito che desidero farvi è di leggere la mia nota precedente, sempre su facebook, dal titolo “Mafia di Brancaccio e politica”.
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02 Gennaio 2010, 11:35