15 Settembre 2023, 07:47
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ROMA – Tragedia in autostrada. Un pullman partito ieri sera da Porto Empedocle, per trasferire in Piemonte una cinquantina di migranti sbarcati nelle scorse ore a Lampedusa, si è schiantato contro un Tir sulla A1 all’altezza di Fiano Romano.
Il bilancio, purtroppo in aggiornamento, è pesantissimo: due morti e almeno venticinque feriti. Le vittime sono due autisti di Favara, nell’agrigentino, dipendenti della linea trasporti Patti tour: si tratta di Alberto Vella, 34 anni, e Daniel Giudice, 32 anni. La ditta Patti ormai da tempo si occupa del trasferimento dei migranti sul territorio nazionale in virtù di un contratto stipulato con la prefettura di Agrigento.
Il bus era partito ieri sera, poco dopo le dieci, ed era diretto in Piemonte. Il tragico schianto è avvenuto alle prime luci dell’alba. Sono almeno venticinque i migranti feriti. Tutti sono stati già ricoverati in diversi ospedali della provincia di Roma. La notizia della morte dei due autisti di Favara ha sconvolto l’intera comunità. Vella e Giudice erano conosciuti in paese come grandi lavoratori. Alberto, ormai da anni alla guida di autobus, era un appassionato di musica. Nel tempo libero insegnava i passi di danza ai piccoli del Fabaria Folk, un gruppo folkloristico della città. Daniel, invece, si era trasferito in Lombardia dove aveva trovato lavoro come tranviere. Fino a pochi giorni fa quando si è presentata l’occasione della vita: un nuovo impiego come autista della ditta Patti tour e la possibilità di tornare finalmente a casa. Il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, ha annunciato la proclamazione del lutto cittadino in occasione dei funerali dei due autisti.
I funzionari della Prefettura di Agrigento si sono sincerati, già stamattina, sull’orario di partenza del pullman della Patti tour di Favara. “Talvolta capita che siamo costretti a far aspettare i pullman, che dovranno trasferire i migranti, anche per diverse ore prima di partire, magari perché manca qualcuno o un documento – hanno spiegato dalla prefettura – . In questo caso, il bus era partito in orario, gli autisti avevano rispettato i regimi di riposo e pausa previsti dalla legislazione. La causa dell’incidente può essere stata anche stanchezza, ma certamente non addebitabile ad un errore della ditta o ad un nostro trattenimento eccessivo. Siamo sconvolti anche noi che quotidianamente ci confrontiamo, fra gli altri, con le ditte di autolinea e con i loro lavoratori”.
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15 Settembre 2023, 07:47