16 Gennaio 2022, 11:07
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In Sicilia sono ormai numerosi i sindaci che hanno emanato ordinanze con cui è stata sospesa la didattica in presenza a seguito dell’aumento esponenziale dei contagi da Covid-19. In effetti, secondo il Codacons, tali provvedimenti dei primi cittadini derivano dalla necessità di scongiurare una reale condizione di pericolo,che d’altra parte viene confermata dall’ordinanza del Presidente della Regione Musumeci, che consente ai sindaci di tenere chiuse le scuole nei territori dichiarati zona rossa o arancione o dove ci siano circostanze di rischio estremamente elevato e comunque previo parere obbligatorio dell’Asp. Infatti, nell’Isola la situazione è di estrema gravità, tant’è vero che sono stati emanati provvedimenti restrittivi anti Covid e dichiarati “zona arancione” ben 149 Comuni siciliani, e da quanto si apprende dall’Ufficio Scolastico Regionale 161 Comuni della Sicilia su 391 hanno emanato ordinanze sindacali di sospensione delle attività didattiche, mentre i restanti hanno regolarmente avviato la didattica in presenza”.
“Ogni sindaco, dice il Codacons – è responsabile della condizione della salute della popolazione del territorio che amministra, si fa carico delle esigenze dei cittadini e deve adottare tutti i provvedimenti necessari a preservare l’igiene e la salute pubblica. Per questo motivo ci schieriamo a fianco dei sindaci, che con grande senso di responsabilità, anche se spesso con rammarico, hanno emesso ordinanze di sospensione della didattica in presenza onde scongiurare l’ulteriore diffondersi dell’epidemia in un momento di saturazione delle strutture sanitarie siciliane. Se, come dicono gli esperti, occorre attendere la fine del mese di gennaio per la riduzione dei casi di Covid, allora, in attesa del miglioramento della situazione sarebbe opportuno un controllo accurato degli ambienti scolastici, anche per verificare se i dirigenti scolastici hanno impiegato le risorse covid per installare le attrezzature di filtraggio dell’aria per l’utilizzo dei locali meno areati. Difatti, 26,4 milioni sarebbero stati stanziati in tutta l’Isola, come previsto dalla Finanziaria 2020, a sostegno delle istituzioni scolastiche. E detta cifra dovrebbe servire, secondo l’assessore regionale all’Istruzione Lagalla, non solo per l’acquisto e l’installazione di attrezzature digitali, potenziando la dotazione informatica a supporto della didattica a distanza, ma anche per comprare mascherine Ffp2 per i docenti di sostegno in ogni ordine di scuola e per gli insegnanti dell’infanzia. Inoltre, parte dei fondi servirebbe per acquistare sistemi di filtraggio dell’aria e per interventi di edilizia leggera volti a consentire il distanziamento interpersonale”.
“A questo punto – dicono dal Codacons – quante sono, però, le scuole che hanno partecipato all’avviso pubblico per ottenere queste risorse? E quanti di questi soldi sono stati realmente stanziati ai vari istituti? Perché se è vero che in questo momento sindaci e dirigenti scolastici vengono criticati per le scelte fatte, occorre vedere se i fondi previsti proprio per scongiurare la dad e quindi per il rafforzamento della sicurezza negli edificiscolastici e il miglioramento degli strumenti per l’uso della didattica a distanza siano giunti effettivamente a destinazione”.
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16 Gennaio 2022, 11:07