Serrata degli albergatori| In vista 70 licenziamenti

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27 Novembre 2012, 12:20

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CEFALU’ – Continua la serrata degli albergatori del comune di Cefalù. L’aumento delle imposte comunali, infatti, sta portando al collasso l’imprenditoria turistica di una delle mete più ambite della Sicilia. Dopo l’incremento dell’imposta sull’Imu, dallo 0,4% all’1,06%, i proprietari delle strutture ricettive avevano decretato la chiusura in seduta comune delle attività, con il conseguente invio di settanta lettere di licenziamento con effetto immediato all’indirizzo dei propri dipendenti. A rischio anche gli ottocento stagionali previsti per il 2013.

E intanto al percorso intrapreso dagli albergatori si sono uniti, oggi, i ristoratori della cittadina normanna. Ad intervenire nell’intricata vicenda anche i sindacati. “Dobbiamo amaramente constatare che a pagare i costi della crisi sono sempre i più deboli – dice Monica Genovese, segretaria generale della Filcams Cgil Sicilia – Chiediamo agli albergatori di tornare indietro sulla decisione e di fare una battaglia per una diversa politica del turismo da parte dei Comuni e della Regione, a partire dall’abbattimento della tassazione, penalizzante per un comparto già in crisi per il calo delle presenze”.

“Il Comune è responsabile del collasso dell’economia della città – ribadisce Pino Calabrese dell’Artemis – e dei licenziamenti che siamo costretti ad effettuare”. “Saremo costretti a dover scegliere se pagare i dipendenti o le tasse” sostiene Rosanna De Gaetani del Costa Verde.

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Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, che, nel pomeriggio, ha diramato un comunicato stampa. Il primo cittadino ha dichiarato il suo dispiacere per l’evolversi della vicenda. “A fronte della disponibilità più volte enunciata in questi giorni  di dialogare con la categoria- ha detto Lapunzina – mi dispiace apprendere di questa escalation che riguarda i lavoratori dipendenti, che verrebbero privati dell’occupazione. Il Comune ha le mani legate e se non si evita il dissesto tutte le aliquote andranno al massimo per cinque anni, con gravi ripercussioni per il settore produttivo stesso, specialmente per le fasce deboli di questa città”.

 

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27 Novembre 2012, 12:20

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