PALERMO – Cinque euro per masturbarsi davanti a una bambina di dieci anni. Trenta euro per un rapporto sessuale. I racconti orribili della piccola vittima sono diventati l’ossatura dell’atto di accusa che ha portato alla condanna dei due imputati a otto anni ciascuno di carcere.
Sotto processo c’erano gli ottantenni Salvatore Caruso e Antonino Di Gaetano. La vicenda venne a galla nel 2018, quando un testimone chiamò il 113. Un uomo stava violentando una bambina in una zona appartata di Trappeto.
Non era la prima volta che accadeva, aggiunse il testimone. I poliziotti intervennero e sorpresero la bambina in compagnia di Salvatore Caruso.
La piccola confermò quella e altre violenze e fece pure il nome di Di Gaetano: “Succedeva a casa mia, nella sala sopra al divano. Lui si toglieva i pantaloni… poi lasciava i soldi… trenta euro”. Un racconto pieno di particolari che omettiamo.
Un perito ha stabilito l’attendibilità della vittima. I fatti da lei riferiti non erano “né fantastici, né fabulatori”.
Al vaglio del Tribunale, presieduto da Lorenzo Matassa e composto dai giudici Mauro Terranova e Luisa Trizzino, non ha retto la difesa degli imputati, secondo cui sarebbe stata la bambina a proporre loro dei rapporti sessuali. Gli imputati si erano rifiutati: “La bambina mi ha detto: lo vuoi fare?… ci rissi no”.
