Sfida per l’acquisto di Villa Igiea | C’è il rilancio, spunta Rocco Forte

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10 Agosto 2018, 06:02

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PALERMO – Adesso è un vero e proprio “braccio di ferro”. Una sfida a suon di milioni per l’acquisto di uno dei gioielli di Palermo. Pochi giorni fa i giochi sembravano chiusi: l’offerta della società Algebris di Davide Serra era stata la migliore: e così, il finanziere per una decina di giorni ha tenuto tra le mani l’hotel di lusso Villa Igiea.

Ma allo scadere del decimo giorno è arrivato il rilancio. E la nuova aggiudicazione. Ne dà notizia lo stesso advisor della mega “asta” per la vendita dei gioielli che furono dell’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone e prima ancora del Banco di Sicilia. Sul sito ufficiale della Coldwell Banker Commercial infatti ecco la notizia: “Dopo le precedenti operazioni di vendita degli alberghi ‘’San Domenico Palace Hotel’’ di Taormina e ‘’Hotel Des Etrangers & SPA’’ di Siracusa, – si legge – sono state aggiudicate in via definitiva le seguenti strutture alberghiere site in Palermo: Grand Hotel Villa Igiea MGallery Collection (euro 25.520.000,00), aggiudicazione definitiva in data 03.08.2018; Grand Hotel et Des Palmes (euro 12.000.000,00), aggiudicazione definitiva in data 23.07.2018; Mercure Excelsior Palermo (euro 8.808.000,00), aggiudicazione definitiva in data 23.07.2018”.

La notizia, si diceva, è tutta nelle date e nelle cifre. L’ultima aggiudicazione di Villa Igiea di cui si era avuta notizia infatti era stata contemporanea a quelle dell’hotel Delle Palme e dell’Excelsior di Palermo. Ma la data riportata dall’advisor in riferimento a Villa Igiea, nell’ultimo “comunicato” è più recente: 3 agosto scorso, appunto. In quei dieci giorni, tra la prima e l’ultima aggiudicazione, insomma, c’è stato un rilancio.

E lo confermano anche le cifre. L’aggiudicazione ad Algebris era avvenuta per 23,2 milioni di euro. La “nuova” cifra è maggiore esattamente del 10 per cento, cioè, come spiega lo stesso advisor, della quota minima necessaria per effettuare il rilancio. “Saranno peraltro ammesse – si legge – ulteriori offerte irrevocabili di acquisto in aumento del 10% entro la data di stipula dell’atto definitivo di vendita secondo quanto disciplinato dal Regolamento della Procedura”. L’atto definitivo, cioè il rogito davanti a un notaio che chiuderà la partita definitivamente, è previsto per la fine di ottobre.

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Così, rilancio c’è stato. E la vendita di Villa Igiea si è trasformata in una vera e propria sfida per la conquista di una delle strutture più preziose del capoluogo. Ma chi ha effettuato questo rilancio? Ufficialmente nessuno lo conferma, ma tutte le strade portano al magnate-barone Sir Rocco Forte, oggi proprietario di 11 hotel 5 stelle lusso come l’Hotel de Russie a Roma, l’Hotel Savoy a Firenze e il Verdura Resort di Sciacca, quelli in Italia; a cui si aggiungono Edinburgo, Londra, Monaco, Francoforte, Berlino, Bruxelles e San Pietroburgo come sedi europee e Gedda in Arabia Saudita.

Non a caso, dopo un’asta andata deserta, già in occasione dell’aggiudicazione ad Algebris si era parlato a lungo di un interessamento di Rocco Forte sulla struttura palermitana. Un interesse, quello a investire anche nel capoluogo, sempre nel settore del turismo di lusso, che lo stesso imprenditore non nasconde, ad esempio, nell’intervista al mensile I Love Sicilia, in edicola da pochi giorni: “A parte il Timeo di Taormina, – spiega riferendosi al livello degli hotel in Sicilia – i clienti in cerca del top di gamma non hanno alcuna alternativa. Ecco perché è nato il Verdura Resort e perché sto cercando altri investimenti in Italia e in Sicilia, a Palermo e a Catania, dove mancano gli hotel di categoria extralusso in grado di attirare il meglio della clientela internazionale. La mia idea – prosegue – è quella di creare un circuito siciliano d’eccellenza e, più in generale, dare all’Italia gli hotel che merita affinché si riabitui al concetto di ospitalità”. 

E così, tutte le strade portano a Sir Rocco Forte. E l’acquisto di Villa Igiea somiglia sempre di più a una sfida che si risolverà solo il 31 ottobre. Quando verranno definitivamente venduti i tre hotel che furono del Banco di Sicilia, prima di finire nelle mani di Francesco Bellavista Caltagirone e quindi all’asta, dopo i guai della sua società “Acqua marcia”.

Nel frattempo, altri due gioielli dello stesso patrimonio, il Des Etrangers di Siracusa e l’Excelsior di Palermo sono andati alla famiglia Giotti. Prima ancora, il San Domenico di Taormina era andato al gruppo Statuto. A questo punto, ricorda sempre l’Advisor, “l’ultima struttura residua dell’originale Portafoglio Alberghiero, l’hotel “Mercure Excelsior Catania”, è attualmente oggetto d’interesse da parte di investitori del settore”. La prossima sfida, il prossimo braccio di ferro per la conquista dell’ultimo di quegli hotel di lusso siciliani è già all’orizzonte.

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10 Agosto 2018, 06:02

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