17 Aprile 2012, 12:23
1 min di lettura
L’arresto di Vincenzo Ganci crea scompiglio all’interno della lista Amo Palermo, a sostegno della candidatura a sindaco di Marianna Caronia. Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in mattinata all’Astoria Palace di Palermo, il delegato della lista Giuseppe Scozzola ha rassegnato le sue dimissioni.
L’incontro con i giornalisti è servito a Scozzola anche per entrare nel dettaglio della vicenda che ha coinvolto Ganci: “Ho chiesto a tutti i candidati di firmare un documento, l’allegato n.6 bis, al cui interno viene riportata un’autocertificazione sulle norme antimafia. Naturalmente anche Ganci lo ha sottoscritto, con tanto di autenticazione redatta dal consigliere provinciale Bartolomeo Di Salvo, consegnandolo successivamente nelle mie mani. Oltre a questo – precisa Scozzola – i candidati hanno siglato un dichiarazione in cui affermano di essere stati edotti dalle disposizioni di legge”. Il riferimento è alla normativa che vieta lo svolgimento di propaganda per persone sottoposte a misura di prevenzione (cd legge Lazzati) e il voto si scambio.
“Detto questo – continua Scozzola – il 26 marzo scorso ho ricevuto una e-mail da un contatto sconosciuto, tale GIGGI, in cui veniva segnalata a Marianna Caronia la presenza nelle sua lista di un tale Ganci vicino ad ambienti mafiosi. Il giorno stesso la stessa candidata a sindaco di Palermo sporgeva una denuncia-querela preventiva contro ignoti e lo stesso Ganci si recava presso un ufficio di Polizia postale dove gli veniva comunicata l’impossibilità di presentare una denuncia dato che, non essendo state ancora presentate le liste, non era possibile dedurre se le generalità del Ganci corrispondevano o meno alla sua stessa persona”.
Subito dopo l’annuncio delle dimissioni da delegato, “pur essendo esente da qualsiasi responsabilità – precisa Scozzola – ritengo doveroso e responsabile lasciare la carica per salvaguardare l’onorabilità e la credibilità dei candidati di Amo Palermo”.
Pubblicato il
17 Aprile 2012, 12:23