22 Luglio 2024, 06:30
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PALERMO – Il giorno del cambio della guardia all’assessorato all’Economia della Regione Siciliana. L’ultimo per Marco Falcone, che lascia il governo regionale per il seggio di deputato europeo, in arrivo l’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, che riceverà oggi la nomina da Schifani e che prende in mano i cordoni della borsa della Regione.
Il governatore Renato Schifani ha voluto accelerare, visto anche il termine ultimo per le dimissioni di Falcone era il 24 luglio. L’agenda dell’Ars prevede per oggi la convocazione dell’assessore all’Economia in commissione Bilancio per l’esame della manovrina e del Defr 2025-2027 tuttavia Dagnino, seppur con il decreto di nomina firmato dal governatore che dovrebbe arrivare nella giornata di oggi, non avrà ancora pieni poteri.
Una innovazione normativa introdotta al termine della scorsa legislatura, infatti, prevede che gli assessori entrino nel pieno delle loro funzioni soltanto dopo il giuramento davanti all’Assemblea regionale siciliana in presenza del governatore. La prima seduta utile di Sala d’Ercole è fissata per giovedì 25 luglio.
La manovrina slitterà comunque di qualche giorno proprio per dare il tempo a Dagnino, che lascerà la carica di vice presidente di Confcommercio Palermo, di prendere in mano le varie questioni aperte. La seconda in ordine di tempo sarà quella del Rendiconto 2023, senza il quale nessuna ipotesi di rinnovo del contratto dei dipendenti regionali potrà concretizzarsi. All’orizzonte ci sarà poi la nuova Finanziaria.
La staffetta tra Falcone e Dagnino è il primo tassello di un puzzle che Schifani conta di chiudere non appena avrà ascoltato le varie anime della maggioranza interessate ai cambi nella squadra di governo. I giochi sono fatti ma manca ancora il timbro dell’ufficialità.
La Lega, dopo la decisione del Tribunale del riesame contraria alle speranze di Luca Sammartino, dovrà fornire un nome per l’assessorato all’Agricoltura. Arrivrà un tecnico, Salvatore Barbagallo, già consulente di Sammartino in assessorato. Il Carroccio, con il neo commissario regionale Nino Germanà, farà scudo a difesa dell’assessore all’Istruzione Mimmo Turano, che dovrebbe restare in Giunta.
La carica di vice presidente, invece, dovrebbe finire nell mani di Roberto Di Mauro. L’assessore all’Energia è esponente di quel Mpa che così incasserebbe un piccolo dividendo per il sostegno elettorale a Caterina Chinnici e alla lista di Forza Italia alle ultime Europee.
Nessuna novità, almeno finora, sul fronte dell’assessorato alla Salute. Tutti gli indicatori in questo momento segnano bel tempo per Giovanna Volo. La poltrona più alta del Territorio e ambiente, invece, vedrà una staffetta tutta interna a FdI: da Elena Pagana a Giusy Savarino. I meloniani, inoltre, difendono Francesco Scarpinato, nonostante non siano mancate le incomprensioni tra Schifani e il suo assessore ai Beni culturali. Al Turismo resta in sella Elvira Amata.
La Dc di Totò Cuffaro dovrebbe confermare Andrea Messina e Nuccia Albano, lasciando per il momento ferme ai box le aspirazioni di Ignazio Abate. Edy Tamajo, fresco di rinuncia al seggio di eurodeputato in favore di Caterina Chinnici, resta alle Attività produttive.
Quello che si annuncia, quindi, non è un rimpasto ma un piccolo valzer di nomi a deleghe invariate. Le scelte formali arriveranno nei prossimi giorni, quando il presidente della Regione incontrerà i partiti ascoltando i loro desiderata. Nel frattempo oggi si chiude l’era Falcone all’Economia e si apre quella di Dagnino: è la casella che più premeva a Schifani, che ora può guardare con maggiore serenità alle prossime scadenze.
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22 Luglio 2024, 06:30