Politica

Sicilia, da La Rocca a Cuffaro: il borsino dei dirigenti NOMI

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26 Gennaio 2023, 10:56

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La partita è appena iniziata e le pedine vengono spostate in silenzio. Poco trapela. Si parla dei dirigenti generali della Regione siciliana: dopo le prime nomine del governo Schifani (tre dirigenti generali nei Dipartimenti Turismo, Pesca e Affari extraregionali), adesso è il momento della parte più importante della burocrazia regionale. La giunta con la deliberazione numero 35 del 9 gennaio ha avviato le danze fissando la scadenza dei contratti dei dirigenti al 14 febbraio. Novanta giorni giusti dall’insediamento del nuovo governo e dai tempi previsti dalla legge per lo spoil system. Al momento del suo insediamento il presidente Schifani aveva prorogato i contratti ai dirigenti per evitare nuovi ritardi nella burocrazia dopo il “fermo” dovuto ai tempi lunghi, dettati dalla legge, per la piena operatività della giunta. I contratti erano stati prorogati di sei mesi ma Schifani ha scelto (come la norma gli consente) di procedere alla rotazione entro i novanta giorni del mandato. 

Il borsino dei dirigenti

Ad avanzare nel borsino dei dirigenti sono delle figure già conosciute nelle precedenti legislature come quella di Vincenzo Falgares che dall’Arit passerebbe al dipartimento alla programmazione (ovvero la gestione dei fondi europei). Quindi Salvatore Taormina (agli enti locali), Maria Letizia di Liberti (rifiuti), Silvio Cuffaro (alle finanze). Un ritorno tra i dirigenti sarebbe quello di Patrizia Valenti, dopo un passaggio alla autorità di gestione del Fse. Per lei ci sarebbe un posto alla famiglia. Verso le conferme anche di Dario Cartabellotta alla agricoltura, Carmelo Frittitta alle attività produttive, Ignazio Tozzo alla Ragioneria generale, Grazia Terranova all’autorità di Audit dei programmi europei. Da valutare la posizione di dirigenti che ricoprono alla carica per più di cinque anni. Secondo l’autorità Anticorruzioni non sarebbe possibile riconfermati: si tratta di Fulvio Bellomo (alle infrastrutture), Mario Candore (al dipartimento Sviluppo rurale), Salvatore Lizzio (al Dipartimento tecnico delle Infrastrutture) e Giuseppe Battaglia (all’Ambiente).  In ribasso invece le quotazioni di Gaetano Sciacca che ha l’interim all’energia. A pesare sarebbero le sue sortite sulla necessità di una riflessione sulle autorizzazioni rilasciate dal dipartimento con una relazione presentata all’assessore Roberto Di Mauro e fortemente criticata dallo stesso Schifani. Gli occhi sono però puntati sulla sanità. Salvatore Requirez è stato confermato al Dasoe.

Il caso La Rocca

Il nodo è il dipartimento della pianificazione strategica Mario La Rocca potrebbe non essere riconfermato al suo ruolo. E in questo caso si potrebbe aprire alla ricerca di dirigenti esterni che abbiano avuto esperienze nel mondo della sanità. Schifani ha la possibilità di nominare tre esterni che potrebbe piazzare in alcune pedine fondamentali dell’amministrazione. Tra queste c’è la sanità (che dovrà avere a che fare con gli 800 mln del Pnrr) ma anche i rifiuti (con il bando dei termovalorizzatori). A sentire i bene informati un quadro pià chiaro si potrà avere all’inizio della prossima settimana.

I sindacati chiedono la riforma.

Nel frattempo i sindacati invitano il governo della regione a mettere mano alla riforma della dirigenza “un passaggio obbligato”, ricorda Paolo Montera, segretario della Cisl Fp regionale, “che noi auspichiamo si compia al più presto. Serve togliere i dirigenti dal limbo delle fasce che non dà garanzie a nessuno”. Un passaggio obbligato, fa notare Montera, perché lo stesso accordo con lo Stato del 14 gennaio 2021 e riportato al comma 843 dell’articolo 1 della legge finanziaria nazionale (la 197/2022) impone il rispetto di alcuni punti. Tra questi anche la riforma della dirigenza. 

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26 Gennaio 2023, 10:56

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