13 Settembre 2018, 18:29
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PALERMO – Si è dimesso l’amministratore unico di Sicilia Digitale Paolo Corona e l’assemblea dei soci che si riunirà nei prossimi giorni dovrebbe sostituirlo con Massimo Dell’Utri, avvocato palermitano, gradito al presidente della Regione Nello Musumeci e in quota Popolari e autonomisti. Il decreto di nomina sarebbe già stato firmato. Dell’Utri, candidato alle ultime elezioni politiche con “Noi con l’Italia” e uomo vicino a Saverio Romano.
Corona, poco tempo fa, aveva presentato in audizione in Commissione Bilancio all’Ars una durissima relazione sullo stato della società partecipata, ex Sicilia e-Servizi, che si occupa dei sistemi informatici della Regione, mettendo nero su bianco la grave situazione finanziaria. Una relazione che, di fatto, puntava il dito contro la gestione degli ultimi anni del socio unico: vale a dire la Regione. A far franare le fondamenta di Sicilia Digitale non sarebbero soltanto i debiti, infatti, ma anche i crediti accumulati e non riscossi che la società vanta nei confronti dei propri clienti. Che è sempre la Regione. Per non parlare dei contenziosi che Sicilia Digitale ha attualmente in corso in tribunale: alcuni riguardano l’ex socio privato, Sicilia e-Servizi Venture, alcuni sono contro la Regione stessa. Il più oneroso riguarda un decreto ingiuntivo da 93 milioni 163 mila euro.
Oggi, a distanza di qualche mese, il rapporto tra Corona e il socio unico è arrivato agli sgoccioli e dopo le dimissioni, Musumeci ha scelto l’avvocato Dell’Utri per l’ente che, nei piani del governo regionale, dovrebbe diventare il fiore all’occhiello dell’informatica regionale. Proprio di recente l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha annunciato di aver spento i server della Regione siciliana in Valle d’Aosta e di averli trasferiti in via Thaon De Revel, sede di Sicilia Digitale.
Il cambio al vertice di Sicilia Digitale è solo una delle caselle che verrà riempita nei prossimi giorni dopo un vertice tra Musumeci e i leader delle forze politiche della sua maggiora. Il governatore potrebbe inviare una persona a lui vicina al vertice di Irfis, dove non si esclude la conferma di Giacomo Gargano, anche capo della segreteria tecnica del presidente della Regione. Potrebbero sbloccarsi anche le nomine per Seus: nei giorni scorsi il nome più caldo era quello di Giuseppe Di Stefano, voluto da Gianfranco Micciché, che potrebbe però assumere l’incarico di vice presidente. Ed è ancora nel caos Riscossione Sicilia dopo l’ennesima fumata nera in Commissione all’Ars: dei tre nomi proposti per il consiglio di amministrazione, almeno uno potrebbe saltare. Inoltre, si sarebbe dimessa dalla carica di presidente del Cas – Consorzio autostrade siciliane Alessia Trombino, a capo tra l’altro della segreteria particolare del presidente della Regione. La lettera con cui annuncia le sue dimissioni sarebbe già nelle mani del presidente.
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13 Settembre 2018, 18:29