Politica

Sicilia, Falcone a Bonsignore: la verità sulle infrastrutture

di

07 Novembre 2021, 13:35

2 min di lettura

PALERMO – “Stupisce che, proprio nel periodo in cui l’ultima provincia di Sicilia senza autostrade, quella di Ragusa, viene connessa alla rete viaria per la prima volta nella storia, ci sia qualcuno che parli di “province isolate” e “cantieri infiniti” nella nostra Regione. Quello della nuova Siracusa-Gela è solo uno degli esempi dell’inversione di tendenza attuata dal Governo Musumeci su infrastrutture e opere pubbliche in Sicilia, negli ultimi quattro anni”.

Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, replicando alle dichiarazioni del presidente di Fondazione Sicilia Raffaele Bonsignore apparse oggi su Live Sicilia.

VOTA ON LINE: MUSUMECI STA GOVERNANDO BENE?

“L’Isola tagliata in due”

“Potremmo continuare – aggiunge Falcone – ricordando che, quando ci siamo insediati, l’Isola era tagliata in due dal crollo del viadotto Himera: abbiamo messo in mora l’Anas, richiamandola alle sue responsabilità fino a minacciare azioni eclatanti pur di cancellare quella vergogna. Lo stesso abbiamo fatto per la viabilità delle aree interne, come nel caso della Statale Nord-Sud fra Enna e Messina: era un’opera abbandonata da tutti, oggi sono aperti i primi dieci chilometri, ed è un cantiere vivo che a settembre 2022 riconnetterà l’A19 ai Nebrodi e alla costa tirrenica. Ancor più emblematica la vicenda dell’autostrada Siracusa-Gela. Infatti nel 2018 fra Rosolini e Modica c’erano solo mezzi abbandonati e una grande lacerazione per il territorio. Abbiamo ripreso, completato e aperto al traffico il nuovo tratto ragusano dell’autostrada, fino a Ispica, e lavoriamo per giungere alla Città del cioccolato nel 2022”.

“La Sicilia cascava a pezzi”

“Vorrei insomma ricordare all’avvocato Bonsignore, di cui apprezziamo comunque la disamina, che, in una Sicilia che cascava a pezzi, siamo riusciti ad aprire oltre 300 cantieri in quattro anni, fra avviati, completati e in itinere. Proprio questi anni, infatti, sono quelli in cui è partita una paziente e complessa opera di ricucitura della viabilità ieri inesistente, riuscendo anche a dare ai siciliani l’alternativa del trasporto su ferro”.

Articoli Correlati

“I servizi?”

“Treno e ferrovie erano praticamente inutilizzati. Come non ricordare che il Nodo passante che collega Palermo a Punta Raisi era chiuso dal 2015? Lo abbiamo ripreso e consegnato nel 2018 a tutta la Sicilia occidentale, una grande Infrastruttura ferroviaria fra capoluogo e aeroporto. Abbiamo ridisegnato corse e servizi acquistando 25 nuovi Pop e recuperando le tratte dismesse come la Catania-Caltagirone. Ma anche, fra le tante altre cose, il Governo Musumeci ha tirato fuori dalle secche il grande raddoppio ferroviario fra Ogliastrillo Cefalù e Castelbuono, avviando la costruzione dei primi 40 chilometri del raddoppio Catania-Palermo”.

“Su questi e altri temi siamo pronti a ogni tipo di confronto, anche sui luoghi – conclude l’assessore Falcone – per evitare che certe narrazioni basate sul sentito dire, cancellino il grande sforzo che la Sicilia e i siciliani stanno compiendo per rialzare la testa anche con le infrastrutture”.

LEGGI ANCHE>>>LE VALUTAZIONI DELLA CGIL

LEGGI ANCHE>>>LE PAROLE DI CONFINDUSTRIA

Pubblicato il

07 Novembre 2021, 13:35

Condividi sui social