"La Sicilia e i politici senza etica: ecco le verità nascoste" - Live Sicilia

“La Sicilia e i politici senza etica: ecco le verità nascoste”

Gianfranco Miccichè: dai rapporti con Schifani, ai retroscena sulla nomina del nuovo coordinatore di Forza Italia

PALERMO – A quasi una settimana dalle dimissioni da coordinatore di Forza Italia, Gianfranco Miccichè si prepara, per la prima volta, a una tornata elettorale senza il ruolo di grande regista di Forza Italia. Ragiona sull’etica, ha tracciato la mappa dei tradimenti e conserva quella che non si stanca di definire “visione” di una Sicilia diversa. Ma nel cammino c’è Renato Schifani, che ha vinto più di una battaglia e lui, l’ex viceministro, che non si è affatto ritirato dalla partita.

Presidente, mi sembra che lei stava meglio quando si stava peggio?

“L’importante è essere uomini , continuo a essere convinto che andava cambiato il presidente della Regione e non ho nessuna paura e nessun dubbio nel dire che, comunque, Schifani è meglio. Se poi mi stai chiedendo cosa mi conveniva di più, è un altro discorso”

Lei è passato da essere Presidente dell’Ars…

“A niente! Chi è già qualcuno non ha bisogno di poltrone. Quando ho fatto il 61 a zero non ero ministro , anzi forse do il meglio di me quando non ricopro cariche particolari e lo dico senza falsità. Da 29 anni sono coordinatore di questo partito e ci sta che qualcun altro pretendesse di togliermi il ruolo. Non è questo quello che mi ha ferito, è stato il metodo, la cattiveria e la mancanza totale di etica”.

C’è stato quello che lei ha definito “tradimento” di molte persone

“Ci sta anche quello. In politica si viene traditi, avevo già questa consapevolezza. Ribadisco, quello che mi stupisce è la totale assenza di etica. Ecco, a questo non mi abituerò mai, probabilmente perché ho avuto un padre che ha insegnato a noi figli il vero senso di questo valore.
Tanti di questi continuano a raccontare falsità sulle motivazioni. Chi fa queste operazioni deve convincere la gente del fatto che la colpa è stata mia…”.

Ammette di aver perso la partita?

“Sì, quando una partita di calcio finisce due a zero, si perde e non c’è nulla da ammettere .
Ma in 30 anni, io ho avuto un comportamento molto diverso. Se avessi ragionato come loro, oggi Falcone non sarebbe stato ricandidato, dato che i dirigenti di Roma mi chiesero di non candidarlo”.

Nella nomina del nuovo coordinatore, però, c’è la firma di Silvio Berlusconi

“Lo doveva fare per forza , ma è avvenuta solo perché mi sono dimesso. Berlusconi mi ha fatto capire di essere in difficoltà, perché in 12 se ne sarebbero andati da Forza Italia”.

I deputati di FI hanno minacciato Berlusconi che se ne sarebbero andati?

“Sì, se l’avessi fatto anche io , oggi sarei ancora coordinatore , ma non mi interessa .
Berlusconi mi ha dato tutto e mi ha insegnato tantissimo, mi ha permesso di condurre una vita felice e divertente. Da quando esiste Forza Italia, sono stato sempre al governo e anche questa volta lo aveva fatto, sono io che ho rifiutato. Posso garantirle che quello che ho avuto da Berlusconi è talmente tanto da considerarla un’ingiustizia a mio favore e proprio perché conosco il valore dell’etica, quando l’ho visto in difficoltà ho fatto un passo indietro, considerando il coordinamento regionale pari a un centesimo di quello che lui ha fatto per me”.

Le ha detto qualcosa in particolare?
“Quello che lui mi ha confidato è che era certo che da parte di Schifani sarebbe stata immediatamente accettata la riunificazione del partito. Ma gli ho spiegato che proprio per la mancanza di etica di Schifani, non si sarebbe arrivati ad una soluzione pacifica”.

Ruolo ed etica, la questione riguarda anche Galvagno?

“Gli voglio veramente bene, abbiamo passato 5 anni piacevolissimi con lui segretario d’aula. Durante la mia presidenza , ho ritenuto che un simbolo che partecipa alle elezioni e ha solo due deputati non può non essere rappresentato in aula, motivo per cui, senza che nessuno me lo chiedesse e dopo la richiesta ufficiale di gruppo, ho convinto l’ufficio di presidenza ad accettare i gruppi Sicilia futura e Fratelli d’Italia.
Quando Galvagno, che era stato beneficiato dalla stessa legge, su ferma richiesta di Schifani e La Russa, non lo concede, fa due errori: uno di mancata riconoscenza nei confronti di chi lo aveva fatto con lui nella legislatura precedente; l’altro di etica.
Galvagno ha il diritto di prendere ordini politici da Roma ma sapendo di non essere un uomo libero, avrebbe dovuto chiedere di fare l’assessore e non l’arbitro. Il presidente dell’Ars è un ruolo di garanzia, non puoi non essere libero.
Spero che Galvagno torni indietro su questa decisione, lo invito a non considerarlo un precedente, diversamente sarebbe un duro colpo per la democrazia”.

Ci sono le amministrative alle porte. A Palermo Forza Italia prese il 15%, adesso?

“Non è più un problema mio, oggi c’è un nuovo gruppo di gestione del partito e io apprenderò i risultati seguendo la diretta su livesicilia”.

Su Catania c’è in corso una partita nazionale

“Ormai in Sicilia non si decidono più le candidature siciliane, vengono decise tutte da Roma. Sono certo che persino quando si voterà a Mirabella Imbaccari le candidature saranno scelte da Roma.”

Il centrodestra su Catania non ha alcun accordo

“Spero che la testa prevalga sul sentimento dell’odio, anche se mi sembra che a Catania le operazioni si stiano svolgendo esattamente nel modo opposto”.

Bianco è tornato in campo

“Lasciatemi dire che io a Palermo ho l’esperienza Orlando che cinque anni fa ha vinto e se si fosse ricandidato di nuovo, avrebbe rivinto ancora. Sottovalutare l’operazione Bianco sarebbe da stupidi. Speriamo che continuino a sottovalutarla quelli del Pd”.

E nelle altre province che vanno al voto?

“Avrei risposto una settimana fa, ma oggi non è più compito mio. Io sceglievo i candidati per fare i risultati”.

Torniamo all’Ars, non vedo iniziative di rilievo…

“Non mi fare parlare dell’assemblea. Mi sembra che oggi Galvagno abbia lamentato la mancanza di iniziativa. Nella passata legislatura, c’è stato un numero di iniziative parlamentari superiore a tutte le altre legislature, ma queste nascono solo se vengono stimolate”.

Ha più sentito Musumeci?
No assolutamente.

E che messaggio manda a Schifani, al suo presidente della Regione?

“Quello che chiedo oggi a Schifani è di dimostrare di essere bravo e di essere uomo.
Non si può passare la vita a prendere ordini a prescindere dal merito. Quando Schifani è diventato presidente della Regione aveva detto ai partiti che avrebbe scelto assessori competenti in ogni singola materia. In questo governo non mi sembra di vederne neanche uno. A partire da Falcone, probabilmente ottimo assessore alle Infrastrutture o forse all’Agricoltura o alle Attività Produttive, ma di bilancio cosa ne sa?
Prendiamo il caso di Francesco Scarpinato: è una persona deliziosa che sa fare politica e certamente avrà un futuro brillante, ma non sa cos’ è il Cretto di Burri e probabilmente non conosce l’influenza arabo normanna che ha avuto la Sicilia. Perché fa l’assessore ai beni culturali?
Persino Musumeci che come sapete non ho mai amato , in questo settore importantissimo per la sicilia si era confrontato , ricordo che nominò prima Sgarbi e poi Tusa .
Parliamo della formazione: si è passati dal professore Lagalla al povero Mimmo Turano. Ma cosa volete che ne sappia di formazione ? Qual è il messaggio che diamo ai siciliani? Come vede , sono diventato così buono e moderato da evitare di parlare di altri assessorati”.


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