Morti sul lavoro, oggi lo sciopero a Palermo: le motivazioni - Live Sicilia

Morti sul lavoro, oggi lo sciopero a Palermo: le motivazioni

i sindacati di categoria hanno indetto sciopero in tutti cantieri navali di tutto il territorio nazionale.

PALERMO – Scatta oggi la giornata di sciopero indetta dai sindacati dei metalmeccanici Fim Fiom Uilm Uglm e Failms di Palermo dopo la morte di Angelo Salomone, lavoratore di un’azienda dell’indotto di Fincantieri, avvenuta la scorsa settimana. Sono otto ore di sciopero finalizzate a ricordare la morte dell’operaio e ad esprimere il cordoglio verso la famiglia dell’uomo. Ma l’astinenza dal lavoro serve anche a mettere il faro sui complessi temi della sicurezza sul lavoro.

I numeri

Secondo i dati Inail nei primi sei mesi di quest’anno, le denunce di infortunio a Palermo hanno superato quota 6200, il doppio circa del 2021 quando furono 3970. Tredici gli incidenti mortali (ma i dati devono essere ancora aggiornati a novembre) mentre le denunce per malattie professionali (circa 170)  mantengono un trend costante rispetto allo scorso anno.

Il dato è chiaramente più esteso se si guarda al contesto siciliano. Dal primo gennaio a oggi sono stati contati 44 decessi di lavoratori. La Sicilia è in ottava posizione tra le Regioni italiane per indice di incidenza sugli occupati (32,8). Si tratta del 6,5% del totale dell’intero Paese, percentuale che mantiene la Sicilia in zona arancione.

Ridulfo: “Vittime over 60, serve una riforma pensionistica”

“I due infortuni mortali avvenuti in un cantiere edile e in un cantiere navale, a distanza di pochi giorni e di pochi metri (ndr: Via Libertà e via dei Cantieri) hanno un primo elemento che solleva la nostra attenzione”, commenta Mario RIdulfo, segretario Cgil Palermo che aggiunge: “Rimangono vittima persone che pur avendo oltre 60 anni erano comunque impegnati in lavori pesanti. Questo pone una seria domanda su come è immaginato il sistema pensionistico in Italia”.

La statistica dice che in Italia ogni 8 ore, ogni turno di lavoro muore una persona. “È agghiacciante: sono 3 morti al giorno anche nei festivi”, sono le parole del sindacalista. La Cgil e la Uil insieme promuovono anche la piattaforma di sciopero nazionale contro la manovra. E a questo riguardo Ridulfo sottolinea come il Reddito di Cittadinanza abbia avuto anche effetti positivi in quanto ha impedito agli imprenditori di mettere sotto scacco i lavoratori. “Chi ha fatto ricorso ai lavoratori lo ha fatto assumendoli nel pieno rispetto del contratto di lavoro. A ciò si aggiunge il fatto che il lavoro nero, in alcuni settori come quello dell’edilizia, con il Durc di congruità è destinato a diminuire. Paradossalmente – conclude il sindacalista -il lavoro nero è cresciuto nel terziario e nei servizi alla personale”.

Nobile: “Risolvere problema ispettori del lavoro”.

La normativa sul rispetto della tutela della sicurezza è complessa ed evoluta ma Antonio Nobile, Rsu Fim Cisl Fincantieri, spiega che “se le persone continuano a morire suoi posti di lavoro vuol dire che qualcosa deve essere ancora cambiata”. Poi Nobile passa alle proposte. “C’è carenza di ispettori e conoscendo gli operatori questa carenza cronica causa un accomodamento da parte delle aziende nell’adeguamento alle regole sulla sicurezza. Potrebbero esserci – aggiunge il sindacalista – dei controlli bilaterali tra datori di lavoro e lavoratori. C’è poi da investire ancora in formazione”.

Gerbino: “Più investimenti in sicurezza e collaborazione istituzionale”

Dello stesso approccio Giovanni Gerbino, esponente della Uil Sicilia. “Anzitutto – afferma – voglio rivolgere la mia vicinanza e il cordoglio alla famiglia della vittima. Lo sciopero – spiega Gerbino – è essenziale per lanciare un grido di allarme per questa emorragia di vite umane che si perdono con gli incidenti. Chiediamo – aggiunge – più investimenti da parte delle aziende e maggiore collaborazione istituzionale per migliorare. Abbiamo sottoscritto un integrativo lo scorso mese dove Fincantieri si impegna ad aumentare i corsi di formazione su ambiente e sicurezza e anche se questi investimenti vengono già affrontati dalle aziende. Voglio da ultimo sottolineare – conclude Gerbino – che è inaccettabile che si debba lavorare a 61 anni in certi ambienti di lavoro più gravosi”. Sempre oggi, i sindacati di categoria hanno indetto sciopero in tutti cantieri navali di tutto il territorio nazionale.


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