Sigilli alla Sicilia Inerti di Bronte |”Sotterrava rifiuti speciali nel Parco”

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16 Luglio 2014, 09:38

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CATANIA- La Dia guidata da Renato Panvino ha sequestrato la Sicilia Interti di Giacomina Barbagiovanni. Alcune settimane addietro, durante un controllo con la collaborazione delle altre Forze di Polizia e di altri Uffici/Enti (facenti parte del Gruppo Interforze istituito presso la Prefettura di Catania),  “era stata rilevata -scrive la Dia- l’illecita realizzazione e gestione di una discarica abusiva di rifiuti speciali all’interno del Parco Regionale Naturale dell’Etna e all’attività estrattiva abusiva di materiale vulcanico in località gravata da vincolo ambientale”.

“In seguito a tali risultanze -aggiunge la Direzione Investigativa Antimafia-  la titolare dell’impresa era stata deferita all’Autorità Giudiziaria dal Corpo Forestale e l’intera area sequestrata, essendo state rinvenute attività di scavo, occultate ricorrendo artatamente al riempimento dei medesimi siti con materiali di risulta proveniente da altri luoghi, e che hanno interessato anche zone a ridosso dell’acquedotto servente i comuni della provincia di Enna”.

Gli investitori hanno individuato un’area di circa 400 mq (ed un volume stimato di circa 800 mc) “per il tombamento di rifiuti speciali provenienti da demolizioni edili, sulla quale risultavano scaricate decine di metri cubi di terreno vegetale, al fine di dissimulare la modifica dei luoghi”.

La Sicilia Inerti è un colosso del movimento terra che ha presentato istanza al Comune di Bronte per il trattamento di rifiuti non pericolosi (SCARICA IL DOCUMENTO). Un’impresa ritenuta da sempre al di sopra di ogni sospetto. Secondo le ipotesi della Dia, la Sicilia Inerti sarebbe intestata alla moglie del pregiudicato per mafia Antonino Sciacca che sarebbe in grado di controllare l’azienda. TUTTI I PARTICOLARI.

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16 Luglio 2014, 09:38

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