Stati generali del turismo |Torrisi: “Serve destagionalizzare”

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26 Novembre 2016, 20:10

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TAORMINA (CT) – Una regione che potrebbe vivere di solo turismo, e che si riunisce per trovare idee e soluzioni per intercettare sempre più flussi: nuovi e portatori di sviluppo. È stato questo il senso degli “Stati generali del Turismo” in corso a Taormina, una “due giorni” di tavoli tematici e convegni ideata e fortemente voluta dall’assessore regionale Anthony Barbagallo, che ha visto intervenire quasi tutti i maggiori “attori” del comparto infrastrutturale e turistico siciliano.

In particolare durante l’incontro di sabato mattina, moderato dal giornalista del Giornale di Sicilia Giacinto Pipitone e intitolato “Infrastrutture: volano dello sviluppo turistico”, sono stati affrontati importanti nodi riguardanti un possibile scenario futuro che dovrebbe, finalmente, mettere la Sicilia nelle condizioni di risollevarsi dal suo stato di atavico “ritardo” e di colmare il gap che la separa dalla penisola.

Innanzitutto, grande merito dell’organizzazione è stato quello di riunire intorno a un unico tavolo i gestori di tutti gli aeroporti siciliani, da Nico Torrisi (ad della Società Aeroporto Catania) a Rosario Di Bennardo (presidente di so.a.co. Comiso), da Fabio Giambrone (presidente di Gesap Palermo) a Francesco Giudice (presidente di Air Gest Trapani), nonché il comandante Ettore Morace, amministratore delegato del colosso Ustica Lines: in pratica, tutti coloro che hanno in mano le rotte aeree e marittime attraverso le quali i turisti raggiungono la Sicilia.

Assieme a loro, era presente l’Assessore alle Infrastrutture Giovanni Pistorio, arrivato in ritardo -quasi un contrappasso- per una foratura in autostrada :“Su un’arteria, la Palemo-Messina” ha ammesso l’assessore “con gravissime criticità: prima tra tutte la mancanza in molti tratti di una corsia di emergenza, che mette a rischio l’incolumità di chi la percorre. Ho dovuto in pratica protestare con me stesso: e capisco chi ogni giorno si lamenta con noi istituzioni per la situazione delle strade. Ma proprio per questo vogliamo risolvere il problema alla radice: superando il CAS che in quanto consorzio di enti pubblici non può accedere al credito, e dando vita a un nuovo concessionario, finanziariamente forte, che possa utilizzare strumenti creditizi: perché, e questo va detto con chiarezza, l’Europa con i propri fondi non sovvenziona più le strade”.

Sul versante aeroporti, i grandi temi sono stati quelli della destagionalizzazione del turismo, dell’abbassamento delle tariffe aeree, degli accordi con i vettori low cost e delle infrastrutture da potenziare e valorizzare.

“L’aeroporto che gestiamo come SAC” ha spiegato Nico Torrisi ” è il più importante in Sicilia e -lo dico con molta modestia solo per inquadrare la situazione- è cresciuto come traffico passeggeri da gennaio a ottobre del 10% : ma l’aumento è stato addirittura del 22% dall’1 novembre a oggi. Stimiamo di chiudere l’anno superando i 7.800.000 passeggeri. Sono numeri importantissimi che non possono essere ignorati, soprattutto considerando il fatto che, riuscendo a calmierare le tariffe, potremmo ulteriormente aumentarli. Nell’ottica di riuscire a destagionalizzare e ad attirare sempre più passeggeri da sempre più Paesi diversi abbiamo, per esempio, appena concluso un accordo con Air Arabia, che ci permetterà di volare da Catania a Casablanca e viceversa. Ma poi abbiamo 5 nuove rotte con Ryan Air: Malta, Berlino, Perugia Trieste e Malpensa. Wizz Air aprirà Katowice e Sofia. Transavia aprirà Amsterdam. E sono solo alcune tra le importanti novità che vediamo delinearsi all’orizzonte: tra le quali i risultati di una forte moral suasion che stiamo esercitando verso Alitalia per l’abbassamento delle tariffe. Adesso c’è molta apertura nei nostri confronti: non è più accettabile che un Catania-Milano o un Catania-Roma costi come un Milano-New York”.

Sempre sull’argomento aeroporti, anche il “padrone di casa” Anthony Barbagallo ha voluto dire la sua, spingendo soprattutto sul fatto che è “assolutamente necessario rafforzare la promozione turistica, la presenza sul web, la veicolazione di eventi culturali tramite info point e la coordinazione tra aeroporti e porti”.

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Anche Giudice, Giambrone -che ha portato avanti i risultati dell’aeroporto di Palermo, con i bilanci in utile, un +9,7% di passeggeri nel 2016 e 70 rotte tra Palermo e il resto del mondo- e Dibennardo si sono trovati d’accordo sulla necessità di aggiornare l’immagine degli aeroporti, di aumentare la sinergia con le amministrazioni locali e di creare le condizioni di far arrivare nuovi turisti.

Sui porti e sulle autostrade del mare non poteva mancare l’autorevole parere del comandante Morace, amministratore delegato di Ustica Lines:”Per quanto riguarda il 2016, noi abbiamo lavorato molto innanzitutto sulla sistemazione dell’hardware: abbiamo modernizzato e ristrutturato la ex flotta statale Siremar grazie ai nostri cantieri di Trapani. Non tutti sanno che abbiamo realizzato un cantiere all’avanguardia, dove siamo in grado di costruire aliscafi iper moderni e di riparare e modernizzare le navi. Quest’anno abbiamo trasportato 3.500.000 passeggeri verso le isole minori e avviato un processo di destagionalizzazione con sconti su Ustica, grazie al quali, in settembre, abbiamo avuto un incremento dei passeggeri di 900 unità. Un’enormità, per un’isola così piccola”.

E infine, impossibile ignorare la nuova tassa proposta dal deputato regionale Mimmo Fazio che dovrebbe colpire alberghi, ristoranti, case vacanze e campeggi: tributo di scopo che i Comuni e le Camere di Commercio potrebbero introdurre per sostenere il costo che gli aeroporti si accollano per le compagnie low.cost.

Stimolato da Giacinto Pipitone a parlare -stavolta- come presidente di Federalberghi, Nico Torrisi si è detto fortemente contrario:””Il Parlamento, e intendo sia quello regionale che quello nazionale, dovrebbe piuttosto pensare a legiferare inserendo regole che consentano di stanare il sommerso: cosa che servirebbe a recuperare i milioni di euro finora evasi. Non si può pensare, come purtroppo si è fatto in certi casi con l’imposta di soggiorno, di trasferire sui privati i disastri compiuti in passato dal pubblico. Né si può immaginare di usare l’imposta di soggiorno quasi come fosse un bitume per coprire le voragini create da altri”.

 

 

 

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26 Novembre 2016, 20:10

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