Stato-mafia, la decisione | Il Presidente non deporrà

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28 Aprile 2017, 11:59

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PALERMO – Il legale dell’ex ministro Nicola Mancino, l’avvocato Nicoletta Piromalli, ha comunicato alla corte d’assise di Palermo, che celebra il processo sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia, la rinuncia alla deposizione in aula del Capo dello Stato Sergio Mattarella, inserito nella lista testi della difesa prima della sua elezione a presidente della Repubblica.

Mancino al processo è imputato di falsa testimonianza. Mattarella era stato citato per riferire sull’avvicendamento alla guida del ministero dell’Interno tra Vincenzo Scotti e Nicola Mancino, nel luglio del 1992. Il Capo dello Stato allora era vice segretario della Democrazia Cristiana. Per la difesa di Mancino – e questo aspetto avrebbe dovuto confermare Mattarella – la sostituzione di Scotti fu determinata da motivi politici. Diversa l’ipotesi dell’accusa che vuole Mancino al Viminale perché ritenuto più accomodante di Scotti nei confronti dei clan mafiosi. I legali di Mancino hanno rinunciato alla testimonianza per “economia processuale” e perché, avendo già deposto altri politici sul punto, la prova era diventata “superflua”. La revoca è stata comunicata con una nota alla corte d’assise che ora dovrà valutarla. (ANSA)

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Aggiornamento

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, citato come teste a difesa dell’ex ministro Dc Nicola Mancino, non deporrà al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Lo ha disposto la corte d’assise che celebra il dibattimento dopo la richiesta di revoca della citazione fatta dagli stessi avvocati di Mancino e prendendo atto che le altre parti processuali – pm e legali degli altri imputati – non si opponevano.(ANSA).

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28 Aprile 2017, 11:59

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