07 Marzo 2024, 09:36
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PALERMO – Stefano Accorsi sarà il paladino Orlando e anche il cantore in “Giocando con Orlando” di Marco Baliani e la messa in scena di Federica Cellini, in prima esecuzione al teatro Politeama di Palermo, venerdì 8 e sabato 9 marzo 2024. Prodotto da Marco Balsamo, è liberamente ispirato al capolavoro di Ludovico Ariosto “L’Orlando Furioso”. Il monologo di Accorsi – con la miscela di musica classica, contemporanea, araba e occidentale di Dana Al Fardan, accompagnata dall’Orchestra Sinfonica Siciliana diretta dal maestro Giovanni Pasini – è un’immersione nella tradizione dei poemi cavallereschi tra duelli e colpi di scena. Una versione inedita, che nasce dall’esperienza teatrale appassionata e ironica di Stefano Accorsi con Marco Baliani sui palcoscenici dei maggiori teatri italiani.
Com’è nato questo spettacolo?
“Alcuni anni fa ho incontrato Marco Baliani e dopo aver letto alcuni passi dell’Orlando Furioso è nata l’idea di fare un monologo. Ho cominciato a scoprire che Ariosto riusciva a entrare, grazie all’ironia, in una dimensione dove ancora la letteratura non era arrivata, prendendo questi personaggi, mettendoli a nudo e non usandoli come stereotipi o archetipi ma trattandoli come esseri umani. Ed è stata proprio la sua grande capacità narrativa che ha reso unica quest’opera teatrale”.
Che ha di originale questa opera?
“L’Orlando Furioso è stata la prima opera a essere tradotta in tante lingue, riscuotendo molto successo. Ariosto era un narratore che leggeva i canti davanti alla corte, ascoltando e percependo le reazioni del suo pubblico. Era un maestro che quando si accorgeva che non c’era interesse verso un personaggio tendeva a eliminarlo e al momento opportuno farlo riapparire”.
Il progetto andrà avanti anche con qualche cambiamento?
“Questo spettacolo è già una grande innovazione e spero di replicare in altri posti con queste musiche meravigliose della compositrice Dana. L’interpretazione non sarà mai uguale a se stessa e credo che questa quarta versione, è già cosi sorprendente e nuova con i molti elementi dell’orchestra e la tanta professionalità del progetto. E poi c’è la storia d’amore che qui non è mai veramente raggiunta, ma in continua ricerca”.
Dal cinema al teatro, cosa l’appassiona di più?
“Il Teatro è il mio primo amore, non puoi farne a meno ma richiede più impegno ed energia. Credo sia importante alternare i settori e i ruoli passando dal cinema, televisione al teatro”.
Lei in questo spettacolo ricopre diversi personaggi…
“Alcuni sono solo accennati, altri invece sono più esaltati dal punto di vista psicologico. Inoltre è la prima volta che dialogo con l’orchestra sinfonica girovagando tra paladini, ippogrifi e dolci donzelle, alternando alle ottave dell’Ariosto commenti sarcastici riferiti al nostro tempo”.
Ironia e modernità nel poema cinquecentesco…
“Penso che l’ironia sia importante e grazie ad essa si riesce a entrare in quella che è l’essenza dell’essere umano ed esaltarlo ancora di più con le composizioni musicali create esclusivamente per questo spettacolo, senza tralasciare l’aspetto umano”.
Per lei non è la prima volta in Sicilia…
“No, sono venuto più volte per lavoro e gli ultimi anni in vacanza. Siamo in un luogo dove si incontravano le due culture mondiali e penso che questo progetto teatrale sia un bellissimo battesimo. Quale migliore posto come la Sicilia potrebbe rappresentare alla perfezione questo testo?”
Giocando con Orlando, una narrazione epica ma in chiave moderna…
“C’è la musica contemporanea della cantautrice e artista sinfonica del Qatar, Dana Al Fardan, che accompagna spazio e tempo della narrazione che pone un uomo in primo piano con passioni e fragilità. Una storia senza tempo con parole dell’Ariosto contemporanee che argina il lato epico con slanci e debolezze significative nel nostro presente”.
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07 Marzo 2024, 09:36