Strane presenze in via Dante | Omicidio Giarrusso, nuovi spunti

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21 Febbraio 2019, 19:38

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PALERMO – Gli strani movimenti di un uomo e un’intervista televisiva. Sono i due spunti da cui ripartire per evitare l’archiviazione dell’inchiesta sull’omicidio di Antonietta Giarrusso. Entrambi gli spunti arrivano dalla nipote della vittima e dal suo legale, l’avvocato Stefano Santoro.

D’intesa con il pubblico ministero Renza Cescon la nipote, Daniela Carlino, ha visionato i video delle telecamere di sicurezza di due attività commerciali di via dante, la strada dove Giarrusso gestiva il suo negozio di parrucche. La mattina del delitto, era il 30 aprile del 2012, c’era un viavai di persone. Una in particolare avrebbe insospettito la nipote. Si vedrebbe un uomo stazionare nei pressi dell’ingresso della bottega di Giarruso, guardarsi attorno, mettere le mani in tasca e poi attraversare la strada di corsa.

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C’è poi un’intervista rilasciata da un commerciante alla trasmissione “Quarto Grado”. Raccontava di un uomo che si era fatto vivo più volte nel suo negozio la mattina del delitto, chiedendo di Garruso e mostrando un tesserino di identificazione. L’avvocato Santoro ha così chiesto che il commercianti venga sentito nella speranza di dare un volto a colui che affondò per ventisette volte un paio di forbici nella gola di Ninni Giarrusso.

Aveva 63 anni la parruccaia. Qualcuno entrò nella bottega in pieno giorno. Agì con “efferatezza” e andò via chiudendo la porta come se nulla fosse accaduto. Si accanì contro una donna a cui “tutti volevano bene”. Una quindicina le persone sospettate. Il sangue trovato sulla tenda del negozio consentì di isolare il Dna dell’assassinio. Che, però, non apparteneva ad alcuno dei sospettati. Amici, parenti, conoscenti, commercianti della zona e persino un transessuale, cliente della Giarrusso abile a soddisfare, con la sua maestria artigianale, la voglia di apparire donna di chi aveva scelto di non essere uomo.

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21 Febbraio 2019, 19:38

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