01 Febbraio 2014, 16:54
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CATANIA – “Assunto in St nel 2001, ceduto a Numonyx nel 2008, svenduto a Micron nel 2010. Esubero dal 21 gennaio 2014”. Recitano così i cartelli che i circa 200 lavoratori di Micron che hanno partecipato all’incontro di stamattina nella sala “Russo” di via Crociferi, si sono appesi al collo. Poche righe per raccontare una storia amara, quella delle procedure di mobilità per 128 di loro, impiegati nell’azienda di microelettronica che in crisi non é, ma che ha deciso di tagliare forza lavoro nell’Etna Valley per strategia d’impresa.
La sala “Russo” della CGIL avrebbe dovuto ospitare un semplice incontro con la stampa organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e Fiom, Fim, Uilm e Uglm , ma l’evento si é naturalmente trasformato in un’assemblea aperta, conclusasi poco dopo le 12 in piazza Duomo con un flash mob a sorpresa: un enorme girotondo attorno al Liotru. Poco dopo è stato il sindaco Bianco a scendere tra i lavoratori, ribadendo il suo impegno: il Comune resterà al loro fianco, a tutti i livelli, compreso quello nazionale. Al tavolo di via Crociferi c’erano lavoratori e sindacalisti, ma anche le testimonianze umane di una vicenda che non é legata ad un solo settore, ma ad un mondo (quello della microelettronica e dell’eccellenza) che rappresenta un perno dell’economia locale. Oltre che un sogno per un’intera generazione.
Le date per le prossime mosse sono già state fissate. Giorno 6, a Catania, i lavoratori protesteranno all’aeroporto.Le procedure di mobilità che riguarderanno 420 lavoratori in Italia, 128 dei quali a Catania, proseguiranno nell’iter di discussione di sede aziendale il 7 e il 12 febbraio. Al Ministero per lo sviluppo economico é anche stata fissata una nuova data di approfondimento per il prossimo 7 marzo, in presenza di delegazioni più ampie e Rsu, mentre, sempre a Roma, é già stato fissato un prosieguo a carattere nazionale dell’incontro tra le parti per il 21 febbraio.
Spiega il segretario generale della FIOM CGIL, Stefano Materia: “La Micron in questi ultimi anni ha investito con qualità, ha acquistato la Elpida, una società giapponese per oltre tre miliardi di euro e si é potuta permettere la stabilizzazione di oltre settemila lavoratori.Ecco, vorremmo che qualcosa del genere succedesse anche a Catania. Invece per il nostro territorio la scelta é quella del licenziamento”. Materia non ha peli sulla lingua e chiama la St Microelectronics ad assumersi le proprie responsabilità, “aziendali e storiche, per questi lavoratori e per il territorio tutto”, sottolinea. “Ma chiamiamo alla responsabilità anche il governo regionale e quello nazionale che insieme alle aziende dovrebbe finalmente occuparsi a rimettere in moto gli investimenti possibili, le opportunità”.
Per Piero Nicastro della FIM CISL, “é per tutti sin troppo chiaro che in questo caso la crisi non c’entra. Tagliare fuori lavoratori di qualità diventa solo una scelta dell’azienda, come tante altre strategie. L’appuntamento di giorno 7 farà da spartiacque; quel giorno decideremo se sul territorio catanese dovremmo prende contromisure diverse”.
E aggiunge Matteo Spampinato della Uilm Uil: “Noi non molliamo: abbiamo l’ obiettivo di tutelare i lavoratori e di difendere le capacità , le professionalità di questo sito. Il governo ci deve dare una risposta; non é possibile che dopo 3 anni di brevetti, mercati e tecnologie la Micron abbandoni lavoratori e l’Italia…”
Per Luca Vecchio, della Uglm, la vicenda Micron comprende anche aspetti territoriali di non poco conto: “Le aziende metalmeccaniche catanesi son rimaste in poche; abbiamo 3 Sun , Micron e St. C’era Nokia ma é andata via, e la delocalizzazione è già stata avviata da qualche anno. Come si comporta la Regione Sicilia? Non é riuscita ad intercettare l’opportunità europea di Horizon 2020 che punta al potenziamento del 20% per il settore. Non abbiamo ricevuto nessun tipo di dichiarazioni o di impegno. Eppure queste sono responsabilità oggettive per il territorio”.
La conferenza assemblea del salone “Russo” é stata chiusa dal segretario confederale della CGIL, Giacomo Rota. A nome delle confederazioni CGIL, CISL, UIL e Ugl sono intervenuti lo stesso Rota e il segretario confederale CISL Saro Pappalardo: “Siamo soddisfatti del rinnovato impegno del Comune di Catania, comunicato stamattina per bocca dello stesso primo cittadino. Ribadiamo che la Micron non può prendersi le risorse e scappare. Chiediamo attenzione a tutte le istituzioni, comprese quelle nazionali e regionali. Ma sarà la St a dover aprire il paracadute, se alla fine gli sforzi saranno tutti stati vani”.
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01 Febbraio 2014, 16:54