Tagli e soldi per gli stipendi | Ecco chi ride e chi piange

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30 Novembre 2018, 06:02

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PALERMO – Dalle risorse per l’Esa ai fondi per gli ex Pip, dagli stipendi per i dipendenti dei Comuni in dissesto a quelli per gli ex dipendenti della Fiera del Mediterraneo di Palermo e degli Enti Parco. E poi ancora dodici milioni per la pulizia dei letti dei fiumi e oltre sei milioni per i trasporti pubblici locali. Sono questi alcuni dei capitoli di bilancio rimpinguati nella variazione di bilancio approvata dal governo e ora all’esame dell’Assemblea regionale siciliana.

Ma a chi “ride” corrisponde nella “mini finanziaria” chi “piange”. A farne le spese saranno principalmente i disabili gravissimi. Al fondo per la disabilità e la non autosufficienza si applica il taglio più vistoso: 20 milioni. Di fronte a questa decisione, oggi la presidente della commissione Sanità di Palazzo dei Normanni, Margherita La Rocca Ruvolo, ha intimato alla Commissione Bilancio di alzare gli scudi per difendere l’integrità delle risorse. Nella relazione introduttiva, il governo regionale spiega che quei milioni sono disponibili, non è chiaro per quali ragioni, ed è per questo che ha deciso di utilizzarli in altro modo.

Ulteriori 15 milioni, poi, vengono risparmiati dal capitolo per il finanziamento di farmaci innovativi e 4 milioni sono tagliati dalle somme che la Regione dovrebbe versare al Fondo Pensioni per le indennità e le anticipazioni di buonuscita dei regionali.

Sul fronte delle entrate, il governo gioca un’operazione complessa: ai 4 milioni che saranno recuperati dai bilanci dell’Espi e dell’Ems, i due enti per lo sviluppo industriale e per le miniere attualmente il liquidazione, corrispondono i 4 milioni che la Regione intende destinare alla Resais per la liquidazione dell’Espi.

Se per il pagamento degli stipendi si può parlare di manovra tecnica, certamente tali non possono essere considerati i rifinanziamenti dell’Esa e gli investimenti per la pulizia dei fiumi. La scelta politica è chiara, ma è anche una conseguenza obbligata dopo le recenti emergenze idrogeologiche che si sono verificate in Sicilia con le forti piogge: per arginare i danni è stato necessario mettere in funzione le macchine di quell’ente che Musumeci ha definito l'”ultimo carrozzone della Prima Repubblica”, l’Esa, Ente per lo sviluppo agricolo, a cui ora destina più di un milione di euro. Alle attività di manutenzione degli argini sono stati destinati 12,2 milioni.

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Ampia parte della “manovrina” è dedicata agli stipendi. Per pagare i sussidi al reddito di ottobre, novembre e dicembre degli ex Pip sono stati trovati 5,5 milioni. Altri 4,4 milioni saranno usati per gli emolumenti del personale assunto per la gestione e la vigilanza dei Parchi siciliani. Per il personale dell’ente Fiera del Mediterraneo saranno necessari altri 441 mila euro. E 686 mila euro andranno all’Istituto sperimentale zootecnico sia per il funzionamento che per gli impiegati. Infine, 1 milione e 790 mila euro serviranno per pagare la proroga dei contratti di lavoro e per le garanzie occupazionali nei consorzi di bonifica. Agli stessi enti inoltre andranno 7 milioni per l’integrazione dei bilanci di questi enti.

Con la variazione di bilancio nasce anche il Fondo di garanzia per gli enti locali che vale venti milioni e sarà usato per pagare gli stipendi dei dipendenti. E la metà di questo fondo, 10 milioni, sarà usata per i pagamenti del personale del Comune di Catania. Decisione che ha scatenato non poche polemiche in Parlamento per la propensione del governatore nei confronti della città ai piedi dell’Etna.

Nella variazione rientrano pure i finanziamenti per altri enti e fondazioni. Una sorta di “tabella H fuori tempo”. Al consorzio per la ricerca sulla filiera latterio caseario vanno 130 mila euro, e 777 mila euro sono destinati all’Istituto dell’incremento Ippico. Ulteriori 432 mila euro vanno all’Istituto della vite e del vino, e 80 mila euro di contributo per la fondazione “The Brass group”. Infine 100 mila euro saranno distribuiti a pioggia ad altri istituti: l’istituto dei ciechi “Opere riunite Florio e Salamone”, all’istituto di vulcanologia e al centro di ricerche Eurispes.

Il documento ha appena “messo piede” all’Ars e ha già fatto discutere. E si tratta “soltanto” delle variazioni di bilancio. Chissà cosa succederà quando sarà il momento di parlare di Finanziaria e Collegato. Gli esisti della battaglia che si sta consumando in questi giorni sul ddl sui debiti fuori bilancio potrebbero determinare gli equilibri futuri della sessione di bilancio.

 

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30 Novembre 2018, 06:02

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