Tajani a Caltagirone: "Don Luigi Sturzo è una guida politica" - Live Sicilia

Tajani a Caltagirone: “Don Luigi Sturzo è sempre una guida politica”

Il ministro degli Esteri per i 106 anni dall'appello ai Liberi e forti

CALTAGIRONE – Il ruolo di don Luigi Sturzo, i rapporti dell’Italia con gli Stati Uniti, la pace in medio oriente: sono i temi che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affrontato partecipando a Caltagirone a un convegno per i 106 anni dall’appello ai Liberi e forti di don Luigi Sturzo.

Tajani e il ruolo di don Sturzo

“Don Luigi Sturzo è sempre una guida politica – ha detto Tajani – noi non possiamo guardare al futuro se non conserviamo gli insegnamenti che abbiamo avuto nel nostro passato”.

“Guai a dimenticare – ha continuato Tajani – i grandi protagonisti che ci hanno permesso di lavorare per il nostro paese in difesa di alcuni valori, quindi Don Sturzo è un uomo che è di grande attualità. Il suo pensiero, era attuale allora ed attuale è oggi. Quindi credo che debba continuare a essere parte fondamentale del nostro album di famiglia”.

Israele e la Cisgiordania

Il ministro degli Esteri Tajani ha poi parlato della sua imminente visita in medio oriente: “Io domani mattina sarò in Israele e poi sarò a Ramallah, in Cisgiordania, per sostenere la pace, per incoraggiare questa tregua che è ancora molto fragile, ma poi deve trasformarsi veramente in un momento di pace”.

“Un cessate il fuoco che sta cominciando ora – ha detto ancora Tajani – bisogna che tutte le parti facciano il massimo perché possa consolidarsi, che da una prima fase poi si possa passare alla seconda e poi alla terza. L’Italia vuole essere protagonista di questa costruzione di pace come lo è stata in passato”.

Le proteste dell’Anm

Tajani ha poi parlato delle proteste dell’Associazione nazionale magistrati contro la riforma della giustizia, il cui testo è stato approvato da poco alla Camera: “Protestare è legittimo ma non condivido il modo scelto perché un magistrato deve essere sempre al di sopra delle parti, la riforma della giustizia che stiamo realizzando è una riforma voluta dai cittadini, quindi dal popolo, che è colui che detiene il potere”.

“Noi siamo stati eletti – ha proseguito Tajani – anche per fare questa riforma che punta a innalzare il ruolo del magistrati giudicante e garantire un processo giusto, garantire certezza del diritto a tutti i cittadini”.

“Tra l’altro – ha aggiunto – bisogna dire che la riforma della giustizia servirà anche a favorire la crescita economica perché certezza del diritto, processi più rapidi e una magistratura meno politicizzata, senza correnti offre maggiori garanzie a chi vuole investire nel nostro paese sia esso italiano che straniero”.

“Ci saranno benefici – ha osservato Tajani – ricordiamo che la giustizia lumaca fa un danno del 3 per cento al nostro Pil, significa perdere migliaia di posti di lavoro. Non bisogna quindi fare difese corporative, bisogna guardare sempre agli interessi dei cittadini, garantendo sempre la difesa della giustizia e della libertà ed è quello che stiamo cercando di fare”.

“Siamo amici e alleati degli Stati Uniti”

Tajani ha poi parlato della visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’inaugurazione della presidenza di Donal Trump: “Il presidente del Consiglio italiano è stato invitato dal Presidente degli Stati Uniti e ha accolto l’invito, mi pare che sia una cosa normale”.

“Noi siamo alleati e amici degli Usa – ha aggiunto – non perché c’è questo o quel presidente, ma lo siamo sempre stati con Bush, Reagan, Obama, Clinton con Biden, questo è quello che conta. E credo che la missione del Presidente del Consiglio serva a rinforzare le relazioni tra Italia e Usa. Mi sembra che sia l’obiettivo politico di questo viaggio”.


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