“Tamponi e reagenti: fare chiarezza | Ho inviato le carte in Procura”

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20 Aprile 2020, 11:38

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Un’interrogazione al presidente della Regione e all’Assessore regionale alla Sanità è stata presentata Nello Dipasquale, parlamentare regionale del PD, in merito alla questione tamponi e reagenti per verificare la positività al Covid-19, con particolare attenzione ai tempi necessari per effettuare l’esame e la difficoltà da parte del pubblico a reperire il reagente, difficoltà che invece i laboratori privati non riscontrano. Il testo dell’interrogazione, per la quale è stata chiesta la risposta scritta, sarà inviato alle Procure della Repubblica delle nove province siciliane. Di seguito il testo:

“L’emergenza per il Covid-19 ha investito la nostra sanità regionale in maniera pesante, ma si sarebbe potuta evitare se le necessarie strategie fossero state adottate in tempo, consapevoli di quello che stava accadendo al nord e di quello che si preannunciava. Gli effetti negativi del ritardo, ormai acclarato, sono stati mitigati dal comportamento esemplare dei cittadini, rispetto alle misure restrittive, e soprattutto per l’elevata professionalità della classe medica e di tutti gli operatori sanitari. Nella gestione dell’emergenza in atto, permangono , però, alcuni aspetti importanti che destano non poche perplessità”.

In particolare, spiega Dipasquale “ci si vuole soffermare sulla irrisolta problematica dei tamponi per verificare la positività al Covid-19, con i problemi annessi della reperibilità del reagente e delle capacità operative dei laboratori delle Aziende Sanitarie. Come è noto, dalla tempestiva analisi dei tamponi dipende la possibilità di allargare il campione delle verifiche, elemento determinante per isolare i ‘positivi’, soprattutto quelli asintomatici o paucisintomatici, e determinare una limitazione quasi assoluta del contagio. In Sicilia erano stati autorizzati, inizialmente, solo due laboratori abilitati all’esame dei tamponi, uno per l’area orientale e uno per l’area occidentale, presso i Policlinici di Catania e di Palermo. Già questo bastava – prosegue – per allungare i tempi dell’esito degli esami, ma, subito dopo interveniva una inspiegabile mancanza del reagente necessario per l’esame dei tamponi. Altra condizione in grado di provocare gravi ritardi che, in qualche caso forse, hanno potuto essere concausa di conseguenze nefaste per alcuni pazienti la cui patologia non è stata affrontata nei tempi e nei modi idonei. Anche in queste ore, nelle quali le analisi dei tamponi sono state allargate ai laboratori di alcune Aziende Sanitarie Provinciali, si riscontrano ritardi nell’approvvigionamento del reagente, con effetti sulle procedure di analisi e sui tempi degli esiti. L’assessorato Regionale alla Sanità ha anche provveduto all’identificazione di 20 laboratori sul territorio siciliano abilitati al processo di analisi dei tamponi, altri 10 laboratori privati sono stati aggiunti all’elenco degli abilitati per i suddetti esami”.

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Ma ecco i dubbi del deputato: “A questo punto – dice – si verifica un aspetto che desta non poche perplessità: mentre permangono ancora difficoltà per l’arrivo del reagente nelle strutture pubbliche, pare che le strutture private non abbiano difficoltà a reperire lo stesso reagente. Questo, da solo, è un particolare che merita attenzione speciale: come mai la struttura pubblica ha difficoltà nel reperire il reagente che, invece, la struttura privata riesce a trovare? È di tutta evidenza come una simile condizione, se accertata, richiederebbe una attenta verifica e una attenta indagine sulle cause della diversa capacità di approvvigionamento. Parallelamente va soffermata l’attenzione, nel contesto di tutta la vicenda, dagli aspetti poco chiari, sul fatto che il costo dell’esame del tampone presso la struttura privata è nettamente superiore a quello effettuato presso la struttura pubblica, circa 50 euro ad esame, per cui sarebbe opportuno conoscere il numero degli esami affidati alle strutture private e quali i costi relativi, per provincia e per singola struttura privata, messi in relazione con gli esami effettuati, nello stesso periodo nei laboratori pubblici. Del resto, andrebbero accertati anche casi particolari relativi alle potenzialità di intervento dei singoli laboratori: alcune ASP hanno ricevuto in dono, da parte di cittadini e imprese del territorio, macchinari di ultima generazione in grado di processare i tamponi in numero maggiore per ogni ciclo e in tempi più brevi”.

Da queste considerazioni, il deputato avanza alcune richieste nella propria interrogazione: “Legittimo chiedersi – scrive – perché, nel momento di maggiore criticità, l’Assessorato competente non è intervenuto in maniera similare per accelerare l’esame dei tamponi, in termini numerici e temporali. Per quanto riguarda la selezione dei laboratori privati, si chiede di conoscere se risponde al vero la normale disponibilità di reagente di questi ultimi, oltre a capire i criteri di scelta adottati per la selezione. A questo punto è utile conoscere i dati relativi al numero dei tamponi processati nelle singole strutture pubbliche e nei singoli laboratori privati, con la specifica della differenza dei relativi costi fra strutture pubbliche e private. Si chiede altresì di conoscere i criteri sulle base dei quali le ASP individuano la necessità di rivolgersi ai laboratori privati, e con quali criteri avviene la scelta del privato. Al fine di fare massima chiarezza sulle problematiche e sugli interrogativi in oggetto, si chiede risposta scritta all’interrogazione, evidenziando – conclude – che i contenuti della stessa saranno inviati alle Procure della Repubblica delle nove province dell’isola per l’opportuna verifica sui temi sollevati”.

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20 Aprile 2020, 11:38

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