Tangenti nella sanità| Anche Candela non risponde

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26 Maggio 2020, 11:42

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PALERMO – Antonio Candela si è avvalso della facoltà di non rispondere. Convocato dal giudice per le indagini preliminari Claudia Rosini per l’interrogatorio di garanzia, l’ex manager dell’Asp 6 di Palermo e responsabile della cabina di regia della Regione sul Covid 19, ha professato la sua innocenza. Erano presenti i pubblici ministeri Giovanni Antoci e Giacomo Brandini, e l’avvocato Giuseppe Seminara.

Al momento, però, alla ce della mole degli atti processuali che lo riguardano ha deciso di rinviare un’eventuale interrogatorio quando avrà piena contezza delle contestazioni che lo riguardano. Secondo l’impostazione accusatoria della Procura della Repubblica e dei finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria, Candela avrebbe intascato tangenti per favorire un’impresa nell’aggiudicazione di un maxi appalto dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo.

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Il ruolo di intermediario con gli imprenditori disposti a pagare sarebbe stato rivestito dal faccendiere Giuseppe Taibbi che come Candela è finito agli arresti domiciliari. Anche Taibbi, difesi dagli avvocati Ninni e Giuseppe Reina, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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26 Maggio 2020, 11:42

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