Cronaca

Taormina, il funzionario e i “favori agli imprenditori”

di

03 Novembre 2021, 13:32

1 min di lettura

PALERMO – L’inchiesta è partita dalla denuncia dell’avvocato Antonio Fiumefreddo, attuale commissario liquidatore dell’Azienda servizi municipalizzati di Taormina. La Procura di Messina ha acceso i riflettori sulla frammentazione delle commesse e sull’eccessivo ricorso a trattative private. Oggi oltre i poliziotti e i finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria ha eseguito cinque misure cautelari.

Al centro dell’inchiesta che ipotizza i reati di corruzione, peculato e turbativa d’asta c’è il responsabile del settore acquedotto Santo D’Agostino. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina Valeria Curatolo lo ha sospeso per un anno dal servizio. Il gip parla di “gestione personalistica dell’ufficio” e “mercimonio della funzione pubblica”.

In particolare secondo Fiumefreddo troppe volte sarebbero state favorite le imprese degli indagati Salvatore Vercovo, Alfio Lo Pinto, Francesco Cipolla e Antonino Giacona (ai primi tre è stato imposto il divieto di lavorare con la pubblica amministrazione per sei mesi, dieci mesi nel caso di Cipolla). Come? Attraverso affidamenti diretti di commesse giustificate dall’urgenza nonostante si trattasse di lavori programmabili.

Articoli Correlati

In cambio dei favori, D’Agostino avrebbe ottenuto l’assunzione a tempo determinato del figlio nell’impresa edile di Cipolla che qualche mese fa è finito in carcere per scontare una condanna definitiva a 9 anni per droga.

A D’Agostino vengono mosse altre contestazioni. Ad esempio si sarebbe appropriato di mille euro di materiale idraulico, avrebbe venduto i contatori dismessi in ottone ricavando duemila euro poi utilizzati per un nuovo impianto di riscaldamento nella sua abitazione

Pubblicato il

03 Novembre 2021, 13:32

Condividi sui social