Tassa soggiorno, aumento del 150% | "Così chiudiamo tutti" - Live Sicilia

Tassa soggiorno, aumento del 150% | “Così chiudiamo tutti”

Il Consiglio comunale di Aci Castello, con 11 voti favorevoli, ha appena approvato l'aumento delle tariffe a carico dei turisti. Ma c'è già chi pensa al ricorso.

ACI CASTELLO – Albergatori castellesi sul piede di guerra. L’amministrazione comunale del comune ionico guidata dal sindaco Filippo Drago, ha infatti proposto un aumento del 150 per cento della tassa di soggiorno, appena approvata dal Consiglio comunale con 11 voti favorevoli.. Una decisione che ha scatenato le proteste e le polemiche da parte degli addetti ai lavori per l’aumento non indifferente dei costi delle strutture alberghiere che, ad esempio per un 4 stelle (categoria prevalente tra Aci Castello ed Aci Trezza), arriveranno a costare 2,50 euro a persona per notte. “Questo significa – spiega Ornella Laneri, presidente di Confindustria Alberghi e responsabile di una delle più notte strutture della zona – che una famiglia di quattro persone si troverà a pagare 10 euro in più al giorno”. Cifre che potrebbero spingere a scegliere località più rinomate, vedi Taormina, o più a buon mercato, come Catania. Non solo: a catena il provvedimento potrebbe portare a licenziamenti.

Una vessazione insopportabile, secondo la Laneri, che tra l’altro ha preso parte alle riunioni della Commissione consiliare che ha preparato il Regolamento, evidenziando come gli accordi fossero diversi. “Come Confindustria – continua – abbiamo condiviso le scelte relative all’impiego del gettito derivante dalla tassa di soggiorno, ma non si è parlato di aumento delle tariffe, cosa che ci vede contrari”.

L’aumento, secondo gli albergatori, porterà a una concorrenza sleale al contrario, costringendo all’aumento dei costi gli alberghi che fanno già fatica a restare aperti, dato il calo della clientela. “Se il sindaco Drago ha intenzione di coprire i problemi di bilancio con l’aumento delle tariffe – aggiunge – non ci vedrà immobili. Già – continua – i 70 mila euro di gettito della tassa invernale abbiamo convenuto di destinarli al mantenimento del servizio Amt fino al Comune du Acicastello,. Non certo un servizio turistico” – evidenzia.

Fortemente critico il presidente di Federalberghi Sicilia Torrisi che si dice contrario a qualsiasi aumento. “Contestiamo qualsiasi forma di aumento – spiega. Le imprese turistiche della zona sono i maggiori contribuenti dell’amministrazione comunale e non si può certo chiedere a chi fa fatica a restare sul mercato altri sacrifici. Invito il Consiglio a verificare i bilanci degli alberghi – prosegue – in modo da verificare come non producano utili e non possono essere ancora vessate”.

Un provvedimento giudicato “scriteriato” da Torrisi secondo ci “servirà solo a far fallire le imprese che, a fatica, resistono sul territorio. Perché – incalza – piuttosto l’amministrazione non verifica quanti albergatori o gestori di strutture siano in regola con le tasse e i tributi? Senza le imprese turistiche, almeno senza quelle che pagano le tasse, il Comune di Acicastello non avrebbe, praticamente, introiti” -conclude.

In ogni caso, l’assemblea ha votato, anche se c’è già chi parla di eventuale ricorso. A decidere le tariffe, infatti, dovrebbe essere la Giunta e non il Consiglio, al quale spetterebbe l’approvazione del regolamento e dei costi proposti dall’amministrazione. Non si esclude dunque che qualche struttura decida di presentare ricorso. “Quello che è certo – spiega il consigliere Antonio Maugeri, uscito dall’aula al momento del voto per non prenderne parte – è che con queste tariffe, Aci Castello entrerà nella città metropolitana di Catania con una proposta diversa da quella del Comune principale”.

 

 


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