Tea(l)tro, il palcoscenico| come isola di libertà

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30 Dicembre 2012, 10:04

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Ci sono molte teorie sul teatro. Dovrebbe educare la gente o ispirarla, rispecchiare la vita o cambiarla. Un attore siciliano era solito dire: “Il teatro è una forma di felicità interrotta dall’esistenza”.

Non so se i componenti dell’Associazione Tea(l)tro si siano ispirati a questa frase, quando hanno creato il loro spazio ad Altavilla Milicia. Spazio_Baratto dall’esterno si confonde con i tanti enormi garage che caratterizzano le costruzioni dei paesini del palermitano. Questo lo identifica, in fondo, con ciò che è in essenza: un’officina, un luogo di creazione, ma anche e soprattutto un posto di magia, sospeso sopra Palermo e sopra il mare.

E basta poco a suscitare la meraviglia. Uno spazio bianco, sedie che hanno visto chissà quanti pranzi di Natale. E poi le parole, lasciate libere di danzare nell’aria, da sole o accompagnate dalla musica. L’Associazione Tea(l)tro nasce così, per magia o per sfida, alla ricerca della forza espressiva che ha le sue fondamenta nella spontaneità e nell’improvvisazione tipica di ognuno, nella capacità di riflettere e indagare la poliedrica realtà di ogni giorno. A poco a poco, questa realtà ha conquistato una propria consistenza e fisionomia, date dal coesistere e dal convivere di diversi artisti e dal loro interagire in un continuo rapporto fra tradizione e innovazione. Attori, ballerini, cantanti, scenografi che arrivano da diversi paesi della Sicilia, e non solo: Gabriele Zummo, Flaminia Tribuna, Maria Rosa Genualdi, Salvatore Genualdi, Rachele Tribuna, Chiara Lo Faso e Francesco Romengo. A seguire, le nuove leve: Cettina Cirrincione, Maria Imburgia, Marta Cirello, Giuseppe Mancuso e Dario Raimondi.

“Anni di esperienze in giro per l’Italia, attraverso rassegne e concorsi – dichiara Francesco Romengo, direttore artistico dell’associazione – hanno rafforzato il desiderio di gestire un luogo, rispondendo così alla crisi del momento con l’apertura di una sede creativa. Spazio_Baratto ad Altavilla Milicia è la nostra isola felice, ma anche il porto sicuro da cui affacciarsi per osservare ciò che accade intorno a noi, continuando a creare incontri e a stabilire sinergie. Un teatro di trincea, e insieme di traversata. Coerenti alle nostre radici, fedeli a noi stessi, attraverso rapporti autentici e profondissimi, abbiamo operato nel territorio, senza mai creare dipendenze né contrasti. Liberi e autonomi, ci siamo mossi fiduciosi nella forza delle idee e corazzati della nostra poetica: il teatro (l’arte in genere) è per noi innanzitutto un’esperienza umana comune e creativa”.

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“E’ un progetto impegnativo e allo stesso tempo ambizioso – aggiunge Dario Raimondi – che non può che tener conto del valore sociale del teatro, della sua capacità di parlare alla comunità, e del valore che possa assumere quale antidoto alla disgregazione culturale e sociale che una grande crisi economica e depressiva porta con sé. Spazio_Baratto ha al suo interno i germi della ricerca, della sperimentazione, della costante riflessione sui linguaggi espressivi e comunicativi”.

E per ogni traguardo raggiunto, c’è sempre una nuova meta da conquistare: il loro ultimo lavoro ALLAMMICACORI, fumetto proposto e rientrato nella rosa dei finalisti all’ultima edizione del Lucca Comics, la più importante fiera del fumetto italiana, diverrà adesso uno spettacolo teatrale, che vedrà coinvolti gli stessi bambini che ne sono stati autori. MentreSpazio_Baratto continua il suo fittissimo calendario di proposte culturali fra letteratura, musica, danza, arte e teatro, si lavora già per affrontare nuove sfide: oltre al Premio indetto dal Teatro alla Guilla, la selezione per il Premio Scenario.

Si alzi il sipario, inizi la magia

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30 Dicembre 2012, 10:04

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