Teatro Bellini, Cgil: |”Rischio paralisi”

di

30 Ottobre 2013, 15:54

2 min di lettura

CATANIA – “Siamo estremamente preoccupati per le sorti del Teatro Massimo “Bellini” e ciò a causa degli intollerabili ritardi con cui la Regione Sicilia sta provvedendo alla erogazione del finanziamento previsto in bilancio, e che riguarda le differenze del primo semestre e l’intero secondo semestre. Nei fatti, a tali condizioni, il Teatro rischia di essere paralizzato, con grave pregiudizio dei livelli occupazionali dei lavoratori stabili, dei precari, e degli scritturati”. La nota è delle segreterie provinciali della Cgil e della Slc Cgil di Catania, nonché delle Rsa del Teatro “Bellini”.

I sindacati invocano la fine “di ingiustificabili meccanismi, tutti interni ai palazzi del potere, attraverso i quali si stanno volutamente ritardando gli accrediti dei finanziamenti. I lavoratori, pur provati da lunghi mesi di lotte e rinunce, così come lo è la città intera che rischia di rimanere orfana del Teatro che porta il nome di Vincenzo Bellini, sono determinati a mettere in campo tutte le iniziative necessarie. Crediamo che il teatro possa sopravvivere e che le iniziative culturali possano essere rilanciate. Chiunque pensi di potere velatamente minacciare i lavoratori che giustamente rivendicano il pagamento delle retribuzioni arretrate e che temono per il futuro della istituzione, o di poterli rabbonire attraverso vane promesse regolarmente disattese, desista da questi illegittimi tentativi”.

Cgil e Slc chiedono al presidente della Regione ed al sindaco di Catania che è Presidente dell’Ente, così come previsto da legge regionale, di sciogliere definitivamente i nodi che stanno portando al collasso un pezzo importantissimo della lirica nazionale e di assicurarne l’ordinario funzionamento. “Per quanto ci riguarda, – concludono le segreterie nella nota- ancora una volta affermiamo che continueremo ad adottare tutte le legittime iniziative di lotta necessarie alla sopravvivenza di questa nostra prestigiosissima istituzione e contro le illegittimità che derivano dalla sottovalutazione della risorsa cultura, dalle ingiustizie e dai soprusi”.

Articoli Correlati

 

 

 

Pubblicato il

30 Ottobre 2013, 15:54

Condividi sui social