Cultura e Spettacolo

Teatro Biondo, la stagione estiva in programma al Parco di Villa Tasca

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04 Giugno 2024, 15:27

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PALERMO – Si svolgerà dal 18 giugno al 17 luglio al Parco Villa Tasca la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo intitolata Libera obbedienza: 5 spettacoli e 10 aperitivi letterari dedicati alle vocazioni artistiche, spirituali, scientifiche. 

La rassegna è anche un omaggio a Santa Rosalia nei 400 anni dal ritrovamento delle sue spoglie, a partire dall’immagine del manifesto realizzata da Enzo Venezia. La storia di Rosalia sarà al centro dello spettacolo Con le mie ali, realizzato dagli allievi e dalle allieve del primo anno di corso della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo coordinati da Gigi Borruso.

Realizzato con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune nell’ambito del progetto Santa adolescenza, lo spettacolo parte dalla storia e dalla leggenda per affrontare la realtà e le prospettive del mondo giovanile. 

“Si festeggia quest’anno – spiega la direttrice del Biondo Pamela Villoresi – il 400esimo anniversario del ritrovamento delle spoglie di una creatura che, giovanissima, obbedendo a un richiamo interiore, ad un afflato, si liberò da ogni vincolo sociale e familiare; soprattutto dalla vita che era stata scelta per lei e che non le assomigliava”.

“Quella creatura, venerata oggi più che mai, si chiama Rosalia. La nostra – ha aggiunto la direttrice del teatro Biondo – Stagione estiva è dedicata a tutti coloro che hanno sentito di dover obbedire ad un richiamo più forte di ogni affetto, di ogni considerazione, di ogni paura, di ogni prudenza. Santi, poeti, scienziati, artisti e mistici illuminati, che con la loro ‘libera obbedienza’ hanno cambiato il mondo”. 

“Quando due anni fa abbiamo deciso di aprire il Parco alla città – sottolinea il conte Giuseppe Tasca, proprietario del Parco e della Villa insieme a Luisa Mainardi – avevamo in mente un luogo che coniugasse natura e cultura, uno spazio magnifico di cui tutti potessero usufruire. Siamo stati visionari, ma abbiamo avuto ragione, perché oggi il Parco è frequentatissimo e iniziative come quella del Teatro Biondo sono la conferma che si può percorrere questa strada di cultura e di bellezza”. 

“Anche quest’anno Villa Tasca sarà sede della stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo – afferma Alessio Arena, direttore scientifico di Villa Tasca – grazie alla straordinaria sinergia, validamente sperimentata lo scorso anno, tra le due istituzioni”.

Villa Tasca è un luogo naturalmente deputato a sostenere e promuovere la creatività, e dunque il teatro in primis. Di ciò ringrazio innanzitutto Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo, rinnovando la mia gratitudine a Giuseppe Tasca e Luisa Mainardi, artefici di un progetto che mette a disposizione della comunità l’immenso patrimonio della Villa, costituito da un insieme inscindibile di storia, cultura, bellezza, fonte di arricchimento per l’intera città di Palermo”. 

Gli spettacoli andranno in scena ogni martedì alle 21.00, con replica il mercoledì, e saranno preceduti, alle 19.00, dagli aperitivi letterari presentati da Alessio Arena e curati dai giovani registi, ex allievi della scuola del Biondo, Giuseppe Bongiorno, Angelo Grasso, Giuseppe Randazzo, che guideranno nelle letture gli ex allievi attori Gaia Bevilacqua, Noa Di Venti, Giorgia Indelicato, Brenda Liotta, Vincenzo Palmeri, Chiara Peritore, Giuseppe Randazzo, Marcello Rimi.

Si comincia il 18 luglio con Malalunanuova di e con Vincenzo Pirrotta con musiche di Charlie Di Vita eseguite dal vivo. Pirrotta arricchisce con nuovi racconti un suo cavallo di battaglia che custodisce l’anima più autentica della città di Palermo. L’antologia di storie che propone Pirrotta è l’occasione per fare un viaggio nel cuore di Palermo e della sua provincia, raccontata in un singolare “concerto per voce sola”. 

L’attore ha raccolto racconti duri con l’intento di generare sulla scena una riflessione, cruda e poetica allo stesso tempo, sulla speranza umiliata di questa città e del suo hinterland, senza ricorrere ad immagini stereotipate, e soprattutto senza reticenze e abbellimenti.

La lingua, i ritmi e le risonanze arcaiche sono aspre e dolci al tempo stesso, con una straziata musicalità tesa a restituire, come in veloci sequenze fotografiche, tutta la realtà “sconcia, slabbrata e brutale” di Palermo. Un’umanità variegata e dolorosa, negletta e marginale, si materializza sulla scena senza alcun infingimento ma con schietta sincerità. 

La rassegna prosegue il 25 e 26 giugno con Vi racconto Madame Curie di Riccardo Bàrbera, che affianca in scena Gaia De Laurentiis. Tratto dalla commedia Le formidabili Curie (Premio Calcante per la drammaturgia nel 2023 assegnato dalla Società Italiana Autori Drammatici), lo spettacolo racconta la storia della celebre scienziata da una prospettiva inedita.

In casa Curie, infatti, si vissero due vicende parallele e straordinarie: quella di Marie e Irène nel mondo della chimica e della fisica, e quella di Ève Curie, la figlia “strana”: concertista, politica e scrittrice, che scelse la strada dell’arte e della musica e che fu anche appassionata biografa di famiglia. 

Nello spettacolo Gaia De Laurentiis è la voce narrante di Ève Curie, ma anche la madre Marie e la sorella Irène. Il suo racconto evoca le suggestioni musicali che Ève incontrò in oltre un secolo di vita, attraversando tutto il ’900 e viaggiando in tutto il mondo, sonorità che prendono vita grazie al pianoforte di Laura Manzini. Riccardo Bàrbera dà vita invece ai personaggi maschili: mariti, colleghi e amanti di queste donne straordinarie. 

Il 2 e 3 luglio sarà la volta di Roberta Caronia, che nello spettacolo La nota blu di Daniela Morelli, con la regia di Giulia Randazzo, darà voce alla scrittrice George Sand, musa e amante di Frédéric Chopin, le cui musiche saranno eseguite al pianoforte da Gabriele Laura. 

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La nota blu è la nota perfetta, su cui Chopin si è dannato una vita e che solo George Sand, con la quale il musicista ha condiviso nove anni della sua breve esistenza, riusciva a cogliere. Daniela Morelli ha ricostruito questa storia speciale tra la scrittrice francese, il cui vero nome era Amandine Aurore Lucile Dupin, e il giovane polacco sulla base di ciò che ognuno scrisse dell’altro, in amore, come in disamore. 

Il motto del compositore era “Coloro che non ridono mai non sono persone serie”, eppure fu uomo capace di passare repentinamente dall’esuberanza alla malinconia, dall’allegrezza alla disperazione.

Malato di tubercolosi fin dall’età di dieci anni, profondamente legato alla famiglia, ebbe con Aurore un rapporto contrastato. Quando si incontrarono nel 1838, lei era divorziata, aveva trentaquattro anni e due figli, lui era un talentuoso musicista ventottenne che al pubblico del teatro preferiva l’intimità dei salotti.

Trascorsero molto tempo nella casa di campagna di lei a Nohant, dove la scrittrice che amava vestirsi da uomo e firmare le sue opere con lo pseudonimo maschile George Sand invitava Victor Hugo, Honoré de Balzac, Eugène de la Croix: l’esclusivo pubblico della musica di Frédéric. Animatrice dei salotti parigini, intellettuale e anticonformista, Aurore intratteneva rapporti epistolari con Karl Marx. È in questo tratto di vita, condiviso con lei, che Chopin ha dato alla luce le opere più formidabili della sua produzione. 

Il 9 e 10 luglio Alice Spisa renderà omaggio a un’altra grande donna della storia: Margherita Hack, attraverso lo spettacolo Osservatorio, con le musiche di Soloviev. Tra le brume di un paesaggio lunare, che è anche la sala prove di un teatro, l’attrice evoca lo spirito di una figura chiave del ’900 italiano, astrofisica e personaggio mediatico, anticonformista e attivista.

“Ci confrontiamo – spiega l’autrice e interprete – con la sua influenza e con la generazione dei nostri genitori, figli di un’epoca pre-digitale e idealista. Allo stesso tempo riflettiamo sul senso dello stare sulla scena”.

Ne emerge il ricordo vivido e malinconico di una gioventù fatta di corse scatenate e nottate passate a guardare le stelle, dialogando con l’immagine pubblica della scienziata in un incontro-scontro tra attrice e personaggio. 

In questa serata d’onore Alice Spisa elabora drammaturgicamente testi tratti da saggi, interviste e scritti della scienziata e ci regala un inno politico alla libertà di pensiero e alla scienza come antidoto al dilagare dell’ignoranza e della violenza. 

Infine, il 16 e 17 luglio, nell’ambito del Progetto Santa Adolescenza, realizzato in collaborazione con FNS – MiC, Comune di Palermo – Assessorato alla Cultura e Città Metropolitana di Palermo, andrà in scena Con le mie ali – Trovare se stessi, cambiare il mondo, con gli allievi attori del primo anno della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo di Palermo: Emilia Bruno, Simona Adele Buscemi, Giulia Candiloro, Alessandro Caporli, Giuseppe Castelli, Giuseppe Castello, Andrea Castronovo, Lavinia Coniglio, Viviana Francesca Costanza, Martina Frazzetta, Antonella Galati, Francesca Gennuso, Gabriele Greco, Noemi Migliaccio, Simone Mignosi, Carlotta Pernicone, Giuseppina Perrotta, Riccardo Romeo, Riccardo Sangiorgi, Alessia Sguali, Maria Laura Turturici, Manuela Tuzzolino. Le scene e i costumi sono di Felicetta Giordano e Alessandra Guagliardito, le musiche originali di Giuseppe Rapisarda. 

Lo spettacolo, realizzato con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo grazie ai fondi previsti dal bando per le periferie urbane lanciato dal Ministero della Cultura, è frutto di un laboratorio condotto da Gigi Borruso con gli allievi della Scuola del Biondo e del confronto con le realtà del quartiere Mezzomonreale – Villa Tasca, dedicato alle difficili scelte del mondo dell’adolescenza, al coraggio di sovvertire le regole e di decidere del proprio destino.

Partendo dalla storia di Rosalia Sinibaldi, che la tradizione ci ha tramandato, Con le mie ali vuole essere un’indagine sui cambiamenti di prospettiva del mondo giovanile, sulle prove attraverso le quali ragazze e ragazzi divengono adulti e tracciano i nuovi cammini dell’umanità.

Un viaggio attraverso i miti, gli esempi del passato e del mondo contemporaneo: da Antigone a Francesco e Chiara d’Assisi, da Giovanna d’Arco a Louis Braille, sino alla storia del piccolo Iqbal Masih, che in Pakistan lottò contro la schiavitù minorile. Storie di chi ha osato ribellarsi al destino che altri avevano stabilito per loro, anche a prezzo della vita, storie di consapevolezza, grazie alle quali il mondo ha compiuto le sue svolte. 

Il Progetto Santa Adolescenza ribadisce l’impegno del Teatro Biondo nelle periferie della Città, proponendo uno spettacolo che è insieme un’occasione di verifica delle nuove leve della Scuola di teatro, realizzata in collaborazione con il Dams dell’Università degli Studi di Palermo, e un contributo originale alle celebrazioni per il 400° anniversario del Festino di Santa Rosalia.

Nella grande festa identitaria della Città, in cui la comunità prova a immaginare il futuro, Con le mie ali porta infine una riflessione sul coraggioso cammino di Rosalia, sui valori universali della libertà e dell’eguaglianza, a partire da quella di genere. 

Nel corso degli aperitivi letterari che precederanno gli spettacoli, saranno presentati, dagli autori e dalle autrici, i seguenti libri: Il suono della notte di Gigi Borruso (18 giugno), Con tutto il mio cuore rimasto di Rosario Palazzolo (19 giugno), Virdimura di Simona Lo Iacono (25 giugno), Il cognome delle donne di Aurora Tamigio (26 giugno), I teatri di Pamela Villoresi di Teresa Megale e Strehler e me di Pamela Villoresi (2 luglio), L’ultimo ricordo di Daniela Tornatore (3 luglio), Come acqua comanda di Erica Donzella (9 luglio), La scuola del silenzio di Ninni Bruschetta (10 luglio), La Santuzza è una rosa di Giuseppina Torregrossa (16 luglio), Con lo sguardo in su di Alessia Franco (17 luglio).

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04 Giugno 2024, 15:27

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