08 Aprile 2019, 19:22
3 min di lettura
Pamela Villoresi, che sarà alla guida del Teatro Biondo Stabile di Palermo per cinque anni, dal 2019 al 2023, è una nota attrice e regista teatrale italiana di successo. Succede nella carica di direttore artistico al giornalista e scrittore Roberto Alajmo. Una scelta che, per il presidente del Consiglio di amministrazione e della fondazione, Gianni Puglisi, è stata dettata “non soltanto per la personalità eccellente e di altissimo profilo artistico, professionale e umano, per la ricchezza del panorama locale, nazionale e per il riconoscimento del Teatro Biondo quale Teatro Nazionale, come merita la sua storia, il suo prestigio artistico e l’impegno fin qui profuso da tutti i suoi protagonisti e operatori”.
Pamela Villoresi vanta un curriculum artistico di grande spessore, con una lunga e intensa carriera alle spalle. Amante del teatro e del cinema, La Villoresi, nata a Prato nel 1957, da padre toscano e madre tedesca, debutta sin da giovane nel mondo dello spettacolo, spaziando dai classici (D’annunzio, Shakespeare, Goldoni, Strehler) agli autori più moderni (Manfridi, Panici, e Nanni Loy). Recita in 5 lingue: italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo. Inizia a 13 anni, la scuola di recitazione al Metastasio di Prato, che la vede protagonista, l’anno successivo, nel “Re Nudo” di Schwarz diretta da Paolo Magelli. Continua a recitare fino a quando, all’età di 17 anni, Marco Visconti, la rende nota al grande pubblico.
A 18 anni approda al Piccolo Teatro di Milano, da Giorgio Strehler, considerato suo padre natale. Collabora in più di 60 spettacoli, con grandi artisti del calibro di Giorgio Strehler, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Mario Missiroli, Giancarlo Cobelli, e Maurizio Panici. Appassionata di poesia, l’attrice italiana, è stata docente di recitazione e poesia a Prato, Reggio Calabria, Lugano, Guastalla e Orbetello. È stata anche direttore artistico di quattro Festival: “ Ville Tuscolane “, Festival dei Mondi”, “Arie di Mare”, “Divinamente Roma”, e “Divinamente New York” .
Specializzata nell’interpretazione poetica, ha dato voce a 5 melologhi e ha diretto 28 spettacoli.
Al cinema, ha debuttato nel 1976, in “Dimmi che fai tutto per me” diretto da Pasquale Festa Campanile. Altri film di rilievo a cui ha preso parte l’attrice sono: “Il gabbiano” di Marco Bellocchio (1977), “Pummarò” di Michele Placido (1990), “Il sole anche di notte” di Paolo e Vittorio Taviani, “I banchieri di Dio – il caso Calvi” di Giuseppe Ferrara (2002); “Amici miei – Come tutto ebbe inizio” di Neri Parenti (2011) e “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. La sua ultima apparizione al cinema è nel film “Youtopia” di Berardo Carboni, nel 2018. In tv invece, nel 2018, ricordiamo la sua recente partecipazione alla serie “Romanzo famigliare”.
Ha girato otto sceneggiati televisivi con Majano, Mario Ferrero e Nocita. Ha condotto la trasmissione “Milleunadonna”. E’ stata nel consiglio d’Amministrazione dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, del Met Teatro Stabile della Toscana e del Teatro Argentina Stabile di Roma. Ha inoltre ideato e realizzato, a Prato per l’Ateneo di Firenze, il primo corso universitario Progeas per i mestieri organizzativi e promozionali dello Spettacolo.
Tra i maggiori riconoscimenti che ha ricevuto: due Maschere d’Oro, due Grolle D’oro, due premi Ubu, uno alla carriera e uno per la Pace insieme a Rugova e al Patriarca di Gerusalemme, e la Medaglia d’Oro del Vaticano tra i cento artisti del mondo che favoriscono il dialogo con la Spiritualità.
È vedova del noto fotografo romano, Cristiano Pogany, da cui ha avuto tre figli: Eva, Tommaso e Isabel.
Pubblicato il
08 Aprile 2019, 19:22