Tentata estorsione a ristorante | Condannato a quattro anni

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28 Ottobre 2013, 17:33

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PALERMO – Il gup di Palermo Nicola Aiello ha condannato a quattro anni di carcere Giovanni Vitale, soprannominato ”Giovanni u panda”, per tentata estorsione in concorso, aggravata dai metodi mafiosi, ai danni di un imprenditore nel settore della ristorazione e delle discoteche.

La “tranquillità” per i titolari del pub Villa Giuditta costava 5 mila euro una tantum e 500 euro al mese. Che presto diventarono 20 mila euro. Vitale, 43 anni, non aveva fatto i conti con la possibilità che gli imprenditori lo denunciassero.

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La prima visita indesiderata, come ha ricostruito il pubblico ministero Anna Maria Picozzi, avvenne nel maggio 2011. Vitale allora avrebbe spiegato che i soldi della messa a posto servivano per aiutare le “famiglie dei carcerati”. Incassò un no secco. Pochi mesi dopo ci riprovò. Nel frattempo i titolari del pub avevano rilevato una  discoteca. Giovanni U Panda gli avrebbe rimproverato di “non aver fatto sapere a chi di dovere” del passaggio di gestione e di essersi sottratto alla tassa di Cosa Nostra. Vitale avrebbe commesso, però, un errore imperdonabile, suggerendo alla vittima di dire in giro che aveva avuto a che fare con Giovanni U Panda. Nel quartiere Sperone tutti sapevano che si trattata del soprannome di Vitale.

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28 Ottobre 2013, 17:33

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