Tentata estorsione a ristorante | Condannato a quattro anni - Live Sicilia

Tentata estorsione a ristorante | Condannato a quattro anni

Giovanni Vitale

l gup di Palermo Nicola Aiello ha condannato a quattro anni di carcere Giovanni Vitale, soprannominato ''Giovanni u panda'', per tentata estorsione in concorso, aggravata dai metodi mafiosi, ai danni del pub Villa Giuditta.

PALERMO – Il gup di Palermo Nicola Aiello ha condannato a quattro anni di carcere Giovanni Vitale, soprannominato ”Giovanni u panda”, per tentata estorsione in concorso, aggravata dai metodi mafiosi, ai danni di un imprenditore nel settore della ristorazione e delle discoteche.

La “tranquillità” per i titolari del pub Villa Giuditta costava 5 mila euro una tantum e 500 euro al mese. Che presto diventarono 20 mila euro. Vitale, 43 anni, non aveva fatto i conti con la possibilità che gli imprenditori lo denunciassero.

La prima visita indesiderata, come ha ricostruito il pubblico ministero Anna Maria Picozzi, avvenne nel maggio 2011. Vitale allora avrebbe spiegato che i soldi della messa a posto servivano per aiutare le “famiglie dei carcerati”. Incassò un no secco. Pochi mesi dopo ci riprovò. Nel frattempo i titolari del pub avevano rilevato una  discoteca. Giovanni U Panda gli avrebbe rimproverato di “non aver fatto sapere a chi di dovere” del passaggio di gestione e di essersi sottratto alla tassa di Cosa Nostra. Vitale avrebbe commesso, però, un errore imperdonabile, suggerendo alla vittima di dire in giro che aveva avuto a che fare con Giovanni U Panda. Nel quartiere Sperone tutti sapevano che si trattata del soprannome di Vitale.


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